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28 SEMANAS DESPUÉS

28 Weeks Later

2007 GB
abril 26, 2007

Seis meses después de que la propagación del virus haya aniquilado las Islas Británicas, el ejército de los Estados Unidos declara que ha ganado la guerra contra la infección y que puede comenzar la reconstrucción del país. Con la primera ola de refugiados que vuelve al país, una familia consigue reencontrarse. Pero uno de los miembros guarda un terrible secreto sin ser consciente de ello. El virus aún no ha sido destruido y en esta ocasión, es más peligroso que nunca.

Directores

Juan Carlos Fresnadillo

Reparto

Robert Carlyle, Rose Byrne, Jeremy Renner, Harold Perrineau, Catherine McCormack, Mackintosh Muggleton, Imogen Poots, Idris Elba, Amanda Walker, Shahid Ahmed
Terror Suspense Ciencia ficción
HMDB

RESEÑAS (1)

LS

Luigi Scaramuzzi

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Una terribile epidemia, causata da un virus letale, devasta la popolazione della Gran Bretagna decimandola. Dopo sei mesi l'esercito americano dichiara che la lotta contro il virus é stata vinta e che può finalmente iniziare la ripopolazione. Con il ritorno dei rifugiati, una famiglia si riunisce, ma sarà solo l’inizio della fine. Sinceramente era un po’ difficile pensare ad un secondo capitolo, date le proporzioni di devastazione riportate nel famosissimo “28 giorni dopo” (2003). Danny Boyle ci aveva lasciato una Gran Bretagna completamente annientata dall’epidemia mortale scatenata dal virus trasmesso da scimmie infette da rabbia, che trasformava gli esseri umani in scatenati e assetati assassini e non in zombies come spesso si è letto e detto. Queste non sono persone che al momento del contagio cadono in terra senza vita e poi si rialzano affamate, bensì persone colpite dalla “rabbia” (in tutti i sensi della parola) trasmessa tramite il contatto diretto con il sangue infetto, che agisce in meno di 10 secondi. Esse non sono più in grado di intendere e volere e quindi di procurarsi il cibo andando così in contro alla morte. Ovviamente se stiamo qui a parlarne è perché qualcosa non è andata per il meglio e un nuovo ceppo del virus sta per scatenarsi. Questo é narrato nel sequel “28 Settimane Dopo” di Juan Carlos Fresnadillo. Il film, prodotto dalla Fox Atomic, annovera un cast di tutto rispetto legato in qualche modo a Danny Boyle, padre e creatore del primo film. Con Robert Carlyle (“Trainspotting” e “Full Monty”), e Rose Byrne (“Sunshine” e “Troy”). E’ una donna l’ultima portatrice del virus, una donna venuta in diretto contatto con un infetto, per una ragione sconosciuta il suo organismo si è adattato al processo di diffusione dandone una mutazione, diventando una portatrice sana senza che subisca la trasformazione. Ora è abbastanza facile cercare di immaginare quello che accadrà, visto che stiamo parlando di un infetto invisibile, e quali potranno essere le conseguenze che subirà l’Inghilterra e più precisamente la città di Londra tornata da pochissimo a sperare, ripopolarsi, a rivivere…si…ancora per poco. Gli spettatori che sono rimasti delusi dal primo capitolo dal regista che non aveva “documentato” la diffusione del contagio partendo direttamente dal dopo dei disastri del virus, saranno invece catturati dall’esordiente regista Fresnadillo che mostra tutta la diffusione del contagio, il panico, la disperazione, lasciando così immaginare che probabilmente sia avvenuta la stessa cosa in “28 giorni dopo”. Alcune scene sono troppo frenetiche e potrebbero infastidire ma poi ci si abitua al ritmo del film che, per ciò che sta rappresentando, non poteva essere diverso (vi immaginate scene di panico, isterismo e morte…rappresentate con placido candore?!). La tensione è ottima, soprattutto quella di attesa mentre scorre lento il ritorno della vita alla normalità, la paura è presente (così come sangue e splatter) ed è forte in alcuni momenti. Stupenda una delle scene che vede come scenario un famosissimo stadio di calcio, così come ce ne sarebbero altre che varrebbe la pena nominare. Il finale è aperto e già si vocifera di un “28 Mesi Dopo” con Boyle ancora alla regia. Diciamoci la verità, questi infetti mettono davvero terrore, anche per le circostanze raccontate nel film: un virus, uno come tanti altri, capace di rendere gli esseri umani degli assassini…e se un giorno questo virus prendesse vita realmente? Ci avete mai pensato? Comunque “28 Settimane Dopo” è un film degno del predecessore e per qualcuno (sono sicuro) sarà anche migliore…il resto è solo da vedere.

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