Después de que un joven mochilero desaparezca en Europa, un grupo de periodistas relaciona su desaparición con una remota aldea polaca llamada Alvaina. Tras investigar, descubren que Alvaina esconde la historia de un extraño culto que gira sobre el sacrificio humano. Totalmente resueltos a descubrir la verdad, viajan a la pequeña aldea para destapar la historia de primera mano. Pero después de descubrir una antigua estatua oculta dentro del pueblo, se encontrarán perseguidos por un vengativo grupo de habitantes locales. Forzados a adentrarse en un verdadero horror para sobrevivir, los periodistas pronto se dan cuenta de que Alvania esconde un secreto mucho más oscuro de lo que podían imaginar. (Fuente: Masalladeorion)
Directores
Jon Knautz
Reparto
Aaron Ashmore, Cindy Sampson, Meghan Heffern, Ben Lewis, Trevor Matthews, Vieslav Krystyan, Laura de Carteret, Monica Hewes, Connor Stanhope, Stefen Hayes
Carmen e Sara sono due giornaliste che, stufe di trattare casi di poca importanza iniziano a seguirne uno per conto proprio, la sparizione di un certo Eric Taylor mai più tornato a casa dopo un viaggio. Le due ragazze scoprono cosi che l'ultimo luogo da lui visitato è stato un misterioso villaggio in Polonia e insieme a Marcus, il ragazzo di Carmen, partono alla sua ricerca.
Il mondo del cinema di genere è pieno zeppo di villaggi (con)dannati e maledetti di ogni genere, da quello fuori dal tempo di "The village" a quello dalla doppia faccia di "Silent Hill", dalla cittadina lovercraftiana de "Il villaggio dei dannati" al paesino grottesco ed inquietante de "La casa dalle finestre che ridono". Qui siamo invece in Polonia e il villaggio in questione tanto ricorda le cittadine
della principessa Xena o della serie di Hercules.
Si, perché qui ci troviamo davanti ad un film che per la prima parte ci presenta una situazione ed un'ambientazione che subito fanno pensare di trovarsi davanti ad un pessimo film tv di serie B da seconda serata, banale, stupido, mal curato e mal gestito. Fin da subito la fotografia è di un piattume unico, le scenografie han scritto "set precostruito" ovunque e i costumi sembrano quelli mal fatti dei cosplayers da fiera del fumetto provinciale.
Tutto questo per i primi 40 minuti, nei quali assistiamo alla ricerca un ragazzo scomparso da parte
delle giornaliste e dal fidanzato di una di esse, anche se a noi spettatori fin dall'inizio ce ne viene palesata la (brutta) fine. Fortunatamente, se resistiamo almeno fino allo scoperta del cadavere del giovane, la strada del divertimento è tutta in discesa.
Certo la fotografia, i costumi e le scenografie sempre quelle sono, ma la trama inizia a prendere pieghe interessanti ed inaspettate e noi iniziamo ad essere messi in difficoltà rispetto a cosa aspettarci. Solo alla fine possiamo arrivare a conclusione di aver visto un film banalotto che però riesce a divertire e a sorprendere per una buona mezz'ora.
Non mancano le scene truculente sulle quali qui si spinge abbastanza il pedale e così non ci vengono risparmiati cadaveri di bambini da cui fuoriescono budella, piedi tagliati via e martellate, tutte cose create con degli effetti speciali artigianali davvero ben fatti, cosi come artigianalmente sono ricreate le facce dei demoni che riescono ad essere abbastanza
spaventose ed inquietanti.
Punto a sfavore invece per le scene di tensione per le quali, pur riconoscendone un lodevole tentativo di originalità, alla fin fine, se escludiamo un paio di eccezioni come la scena nella nebbia e poche altre, non spaventano e non coinvolgono come dovrebbero. Il finale poi è abbastanza sbrigativo e lascia aperti alcuni interrogativi che appaiono più come errori superficiali di sceneggiatura che come elementi volutamente omessi.
Aaron Ashmore (lunga gavetta nelle serie tv tra cui "Smalville") è del cast quello che convince di più nonostante l'inespressività, mentre le due ragazze, interpretate da Cindy Sampson (la serie "Supernatural") e da Megan Heffern ("Old Stock") viaggiano tra l'anonimato e l'irritante stereotipo. Trevor Matthews (anche produttore esecutivo) come "guida" del villaggio risulta invece proprio fuori parte.
Il regista è il canadese Jon Knautz, già regista di "Jack Brooks: Monster Slayer".
Alla fine "The Shrine" risulta comunque un film sicuramente migliore di tanti "colleghi", soprattutto per l'ultima parte, ma si dimentica comunque abbastanza facilmente.