Dance of the Dead backdrop
Dance of the Dead poster

DANCE OF THE DEAD

2005 CA
noviembre 11, 2005

En una sociedad post apocalíptica, Peggy, de 17 años, vive con su madre sobreprotectora y trabaja en el restaurante familiar. Cuando dos parejas de punks entran al restaurante y una se interesa en ella, Peggy toma una decisión que cambiará su vida para siempre.

Directores

Tobe Hooper

Reparto

Robert Englund, Jessica Lowndes, Jonathan Tucker, Marylin Norry, Ryan McDonald, Lucie Guest
Terror Ciencia ficción Película de TV
HMDB

RESEÑAS (1)

MP

Marco Pitzalis

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In un mondo devastato dalla Terza Guerra Mondiale e con la popolazione decimata dalle armi batteriologiche, bande di teppisti vanno in cerca di sangue umano su commissione di un oscuro individuo che utilizza il plasma per animare le serate del suo locale, il Doom Room. La sceneggiatura dell’episodio diretto da Tobe Hooper è stata scritta da Christian Richard Matheson, il figlio del grande Richard Matheson, ispiratosi a un racconto del papà. La vicenda è ambientata in un futuro nemmeno troppo lontano da noi: il mondo è in rovina; la popolazione è stata decimata dalle armi chimiche utilizzate nella Terza Guerra Mondiale. Regna il caos. Bande di delinquenti si aggirano nelle strade deserte alla ricerca di sangue; il perchè sarà presto svelato. Nel Doom Room, il locale più “in” della città, l’attrazione principale è la Danza della Morte: cadaveri di giovani e avvenenti ragazze vengono rianimati mischiando il sangue fresco con una sostanza utilizzata in guerra, e vengono costrette ad esibirsi in macabri balli per la gioia dei presenti in sala. Peggy lavora in un piccolo ristorante con la mamma; il papà è morto, e pure la sorella. E’ una ragazza angelica, distante anni luce dalle giovani che affollano il Doom Room, ed proprio questa sua “innocenza” che la rende attraente agli occhi di Jak, uno di quegli sbandati di cui parlavo prima. Uno sbandato per dal cuore d’oro. Tra i due ragazzi, così lontani nel modo di essere e di vivere, scatta l’attrazione. Peggy “si lascerà andare” ed imparerà quanto possa essere allo stesso tempo divertente e crudele la vita. Vivrà una notte che non dimenticherà mai, che la cambierà per sempre. Certamente la “confezione” (intendo dire la regia) del prodotto cerca di essere piuttosto accattivante, e strizza l’occhio sia a “Saw - L’enigmista” che ai videoclip di MTV. Questo crea in molte situazioni confusione e senso di fastidio. Ma questo non significa che sia un episodio superficiale, dal momento che Hooper ci propone delle riflessioni. L’impressione è che venga esposta un po’ troppa carne al fuoco: il tema della famiglia, del divertimento estremo, della guerra nucleare sono concentrati in meno di un’ora. Non certamente un episodio ottimista. Hooper ci parla di scheletri nell’armadio. In un mondo a pezzi nemmeno la famiglia appare più come un fortino inespugnabile visto che la mamma iperprotettiva e all’apparenza punto di riferimento nasconde un terribile segreto. L’angelica Peggy si lascia trascinare dal divertimento estremo. Scoprirà quanto può essere dura la vita, e cambierà per sempre, gettandosi alle spalle l’innocenza che la contraddistingue nelle prime scene dell’episodio. Hooper ci dice che questa società è corrotta, malata e marcia: se vuoi sopravvivere ti devi adeguare. Non c’ spazio per l’innocenza e l’ingenuità. L’episodio critica anche la filosofia del mondo dello spettacolo secondo la quale “the show must go on”; infatti, come già detto, l’attrazione principale del Doom Room l’esibizione di cadaveri rianimati, tristi fenomeni da baraccone. Lo spettacolo deve andare avanti ad ogni costo, non ci sono limiti alla decenza, alla morale, al buon senso. Una volta sfruttati a dovere i corpi vengono gettati in un cassone e carbonizzati (la scena più tragica e disturbante del film). Infine Hooper (questo forse il messaggio più chiaro) rivolge uno sguardo al futuro. La guerra non porta nulla di buono. Le scene del bombardamento sono angoscianti, fanno ancora più impressione se si considera che la ricostruzione cinematografica semplifica ed ammorbidisce quello che accade nella realtà. La riuscita del film è anche merito di tre ottimi interpreti. Jessica Lowndes, l’attrice che interpreta Peggy, credibile nei panni della ragazza semplice ed ingenua. Jonathan Tucker porta in scena un personaggio controverso ed affascinante, Jak, un teppista che a differenza del “compagno di merende” Boxx, è decisamente più gentile e sensibile. Sotto sotto un ottimo ragazzo, ma si è dovuto adeguare alla feroce realtà che lo circonda. Ma la scena è dominata dall’immenso Robert “Freddy Kruger” Englund, che nei panni del proprietario del Doom Room tira fuori il meglio del repertorio, regalandoci un personaggio dal fascino perverso. In conclusione credo che questo episodio potrebbe piacere a chi è poco pratico con l’horror, mentre probabilmente farà storcere il naso a chi con il genere ha più confidenza.