MC
Marco Castellini
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La violenza delle bande che si scatenano a Los Angeles è tale che la polizia decide di chiudere il suo distretto numero 13 nella periferia della città. All’interno vi si trovano solo due detenuti di passaggio, due donne poliziotto, un tenente ed un agente. Prima di chiudere e trasportare i criminali in un altro posto di polizia il distretto viene attaccato da una banda di sanguinari criminali che hanno il solo scopo di uccidere tutti gli occupanti della stazione. Tra carcerieri e detenuti si instaura così un rapporto di solidarietà nell’intento comune di salvarsi la vita. Violento, crudo e diretto come pochi film, questo esordio di Carpenter è veramente notevole. In “Distretto 13” troviamo già molte delle situazioni care al suo cinema: l’assedio al rifugio (“Il Signore del Male”), la convivenza forzata all’interno di un luogo chiuso (“La Cosa”), personaggi diversi che uniscono le loro forze nell’intento comune di sopravvivere (“Fantasmi da Marte”), il disagio e il caos urbano (“1997 Fuga da New York”). Di particolare impatto la sequenza in cui una bambina viene uccisa a sangue freddo con un colpo a bruciapelo da un giovane criminale, scena quasi sempre “cancellata” nei passaggi televisivi del film