Inside backdrop
Inside poster

INSIDE

2011 US
septiembre 6, 2011

Directores

D.J. Caruso

Reparto

Emmy Rossum
Suspense
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Marco e Sarah sono una giovane coppia borghese di ritorno a casa dopo una serata in cui qualche cosa li ha portati al litigio. Giunti a casa lui esce nuovamente per andare a comprare le sigarette e lei viene aggredita da due malviventi che si sono intrufolati dentro casa. I ladri legano Sarah e al ritorno di Marco fanno la medesima cosa anche con lui. Ma non tutto è come sembra e la coppia di ladri ha scelto la villa sbagliata la svaligiare... Daniele Misischia è un giovane regista tra i più prolifici del panorama indie italiano contemporaneo: appena cinque anni di attività e una ventina di titoli (tra corti, lunghi e web series) in curriculum, con una incredibile media di quattro film diretti all’anno. La specialità di Misischia sono i fan movie tratti da famosi videogame, dal momento che il successo del suo corto su Max Payne (“Max Payne: Days of Revenge”, 2009) lo ha spinto a cimentarsi anche con Silent Hill (“Silent Hill: Lost Innocence”, 2011) e recentemente con Resident Evil (“Resident Evil: Underground”, 2012). Lavori che risentono della mancanza di mezzi, ma che mostrano una certa fantasia e competenza nel trattamento degli argomenti. Con “Inside” Misischia esordisce nel lungometraggio portando in scena un nerissimo thriller che affonda in più di un’occasione la mano nel torture porn. Innanzitutto possiamo constatare come a Daniele Misischia e al coautore del soggetto Cristiano Ciccotti sia piaciuto “The Strangers” di Bryan Bertino, perché i primi 20 minuti di “Inside” sono praticamente il remake del film del 2008, poi fortunatamente il film di Misischia acquista una sua specifica identità e va in tutt’altra direzione, costruendo un “home invasion movie” con diverse cartucce in canna. La bontà di “Inside” sta proprio nell’idea di base, un thriller “casalingo” che si fa forte di un twist a metà vicenda piuttosto riuscito. Ad un certo punto lo spettatore rimane colpito dalla direzione che il film sta prendendo e la stessa cosa si può dire di un finale altrettanto “imprevedibile”. Dunque le basi ci sono e “Inside” sa farsi ricordare per alcune belle idee utilizzate a dovere. Purtroppo però la sceneggiatura zoppica e non è all’altezza del soggetto, il comportamento di alcuni personaggi è poco credibile (il tizio evirato che non soffre più di tanto, giusto per fare un esempio…), il personaggio di Alex il giustiziere è inutile e ai limiti del parodistico e i dialoghi per lo più appaiono improvvisati. Non aiuta il cast poco convincente e una regia troppo frenetica e fintamente “sporca”, con inquadrature costantemente – e inutilmente – ondeggianti, zoomate a caso, quasi come se ci trovassimo a che fare con un mockumetary o un filmato da real tv. Molto buona invece la colonna sonora e l’utilizzo che ne è stato fatto, pronto a sottolineare stati emotivi e picchi di tensione. L’utilizzo abbastanza spudorato del binomio “sex & violence” è un altro punto a favore di “Inside”, che non lesina in cattiveria e situazioni hot, quasi sempre escluse quando si parla di cinema indipendente no-budget, come in questo caso. “Inside”, dunque, convince a metà, alcuni aspetti lodevoli sono controbilanciati da una sceneggiatura frettolosa e da uno stile ancora in via di definizione.

Tráiler