Pieles backdrop
Pieles poster

PIELES

Pelts

2006 CA
diciembre 1, 2006

Jake Feldman (Meat Loaf), un comerciante de pieles, busca y encuentra un abrigo de pieles perfecto para regalárselo a una mujer de la que está enamorado, pero esas pieles tienen un poder sobrenatural y se rebelarán violentamente contra aquellos que se las pongan.

Directores

Dario Argento

Reparto

Meat Loaf, John Saxon, Ellen Ewusie, Link Baker, Michal Suchánek, Darren E. Scott, Emilio Salituro, Elise Lew, Brenda McDonald, Shawn Hall
Terror Película de TV
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Il pellicciaio Jake Feldman entra in possesso di una carico di pellicce di procione estratte da alcuni animali che vivevano in una zona sacra ad un antico culto. Sembra però che queste pellicce riescano ad avere uno strano influsso su chi ne entra in contatto, spingendolo all’autolesionismo. Infatti, durante le fasi della lavorazione delle pelli, gli operai di Jake sono vittime di strani incidenti. Lo stesso pellicciaio, quando decide di conquistare il cuore di una prostituta di cui è innamorato offrendole di fare da modella alla sua nuova creazione, deve vedersela con la maledizione che aleggia su quelle pelli. “Masters of Horror” è un singolare progetto nato dalla mente di Mick Garris, regista noto in ambito horror soprattutto per le trasposizioni dei romanzi di Stephen King. Garris ha pensato di riunire i più rappresentativi registi di horror cinematografico in un progetto destinato alla tv via cavo Showtime e all’home video, il risultato è “Masters of Horror”, una serie di 13 mediometraggi da 60 minuti l’uno, ognuno diretto da un grande nome del cinema di genere; ogni episodio ha un budget di 1,8 milioni di dollari, la location fissata nella città canadese Vancouver ed è stata concessa la più totale libertà creativa ad ogni regista. I nomi coinvolti nella seconda stagione di questo progetto sono: Tobe Hooper, Dario Argento, Stuart Gordon, Joe Dante, John Carpenter, John Landis, Ernest Dickerson, Brand Anderson, Tom Holland, Peter Medak, Rob Schmidt, Norio Tsuruta e lo stesso Mick Garris. Ed eccoci alle prese con l’episodio diretto da Dario Argento per la seconda stagione di “Masters of Horror”. Nella prima stagione Argento ci aveva donato un episodio non perfetto ma davvero molto gradevole, grazie soprattutto ad una storia abbastanza originale che univa orrore ed erotismo in maniera funzionale ed efficace. Ora il regista romano cerca di replicare e in parte centra l’obiettivo. “Jenifer” si presentava molto bene, soprattutto per la “coerenza” narrativa di cui si faceva forte, ma anche “Pelts” risulta un prodotto interessante, seppur leggermente inferiore al suo antecedente. Le componenti su cui punta questo episodio (ribattezzato in Italia con lo scialbo “Istinto animale”) sono quelle ormai care all’Argento degli ultimi anni: sesso e violenza. “Jenifer”, “Pelts” e “La terza madre” puntano tutti moltissimo su una insistita componete exploitativa che, se da una parte ha snaturato completamente lo stile dell’autore rendendolo irriconoscibile ai suoi fans di vecchia data, dall’altra sta pian piano mostrando una coerenza che ormai sottolinea come il regista abbia rinnovato il suo stile. Dunque anche in questo non c’è spazio per le stupende sperimentazioni di ripresa e per la perfetta sincronizzazione con musiche e luci, ma ciò su cui viene posta enfasi e la massiccia componente grandguignolesca unita a un’abbondante uso di nudi ed allusioni sessuali che ne fanno quasi un soft-core. Ciò che lascia basiti in questo “Pelts” è soprattutto la dose di violenza estrema, probabilmente mai vista in un prodotto destinato alla televisione, che non solo fa di questo mediometraggio il più “esplicito” della serie, ma probabilmente anche il film più splatter della carriera di Argento. Mutilazioni, scuoiamenti, autoflagellazioni, scene lesbo, spogliarelli e tanta altra carne violata o esibita cattura l’attenzione dello spettatore, distraendolo dall’iter narrativo. E questo è un bene, perché narrativamente parlando “Pelts” è una sciocchezzuola quasi imbarazzante. Partendo dal breve racconto di F. Paul Wilson, Matt Venne (“White Noise 2: The Light”) costruisce una sceneggiatura un po’ sgangherata che cerca in tutti i modi di dare interesse ad una storia sciocca e banale. Il sottotesto animalista è abbastanza evidente, ma è offuscato dalla carica eversiva delle immagini, e l’atmosfera quasi fiabesca che aleggia sulla vicenda degli animali “fatati” risulta poco convincente e quasi intrusa; basti pensare a come appare stonata la visita di Feldman all’abitazione della vecchia guardiana del bosco. Il cast è costituito da nomi abbastanza rilevanti. Nel ruolo del protagonista pellicciaio c’è un efficace Meat Loaf (“Fight Club”; “Bloodrayne”), un uomo viscido e moralmente ripugnante, che riesce però a dimostrare veri sentimenti verso Shana (Ellen Ewusie), una “donna materiale” un po’ stereotipata ma comunque efficace nella sua caratterizzazione. I personaggi che popolano “Pelts” sono tutti votati al male, un male che si ritorce contro se stessi portando i loro corpi opulenti o statuari verso un disfacimento che ha molto della letteratura splatter-punk, e probabilmente questo è l’unico merito della sceneggiatura, che altrimenti è davvero troppo sempliciotta. In un piccolo ruolo compare anche il mitico John Saxon, che già aveva lavorato con Argento in un ruolo rilevante in “Tenebre”. In definitiva “Pelts” ha evidenti difetti e conferma (un po’ a malincuore per il sottoscritto) l’ormai mutata personalità registica e contenutistica dei lavori di Dario Argento. Però rimane un film veloce, divertente e dannatamente estremo, capace di fare la felicità di qualunque maniaco dello splatter. Nella media dei buoni prodotti delle serie “Masters of Horror”.