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TRAS LAS PAREDES

Dreams in the Witch House

2005
noviembre 4, 2005

Un estudiante universitario alquila una habitación en una vieja mansión con el fin de acabar su tesis doctoral. En la casa conoce a un anciano que vive atemorizado por una bruja, y a su vecina de al lado, una madre soltera con la que entabla una buena amistad. Pronto comienzan a suceder hechos extraños en la habitación del joven, cuando es invadido por las fuerzas que habitan la casa. Segundo episodio de la primera temporada de "Masters of Horror".

Directores

Stuart Gordon

Reparto

Ezra Godden, Campbell Lane, Jay Brazeau, Chelah Horsdal, David Racz, Nicholas Racz, Yevgen Voronin, Susanna Uchatius, Donna White, Terry Howson
Horror Thriller televisione film
HMDB

RESEÑAS (1)

MP

Marco Pitzalis

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Gilman, uno studente universitario, trova alloggio in una infima pensione. Un vicino lo avverte della presenza di una strega. Il giovane non gli crede. E fa male. Ciò che si cela dietro a quelle mura sconvolgerà per sempre la sua esistenza. Il bravo Stuart Gordon trae nuovamente ispirazione da H.P. Lovecraft (come per “Re-Animator” e “Dagon”) raccontando la storia di uno studente universitario (bell'interpretazione di Ezra Godden, protagonista anche di “Dagon”) alle prese con una strega e un... ratto con la faccia da uomo, emissario della vecchia megera. Se per gli altri episodi ci si può lamentare del limite (non da poco) della durata di un'ora, con alcune lacune che lasciavano lo spettatore con qualche dubbio, in questo lavoro i 60 minuti sono perfettamente funzionali ad una trama scarna (ma non per questo banale). Stuart Gordon elabora abilmente una storia semplice, sfruttando le buone interpretazioni degli attori protagonisti e l'aura lugubre che avvolge la decrepita casa dentro la quale prendono vita gli incubi del nostro sfortunato protagonista. Questo episodio non è un horror politico (come ad esempio “Homecoming”) o "ecologista" (come “Deer Woman”), non é nemmeno satira. E' un filmetto che attinge dall'orrore puro, come il bellissimo “Cigarette burns” di Carpenter, e a mio avviso ci riesce pienamente. Il pessimismo che avvolge l'intera narrazione è il punto di forza dell'episodio: nonostante proviamo simpatia per lo sfigato studente capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato, siamo consapevoli che probabilmente sarà difficile per lui uscire da questo guaio... Gordon è bravo nel gestire i momenti più oscuri, ovvero le visioni del protagonista, alternandoli a brevi momenti più leggeri. Un altro merito del regista è sviluppare un finale cupo e drammatico che lascia il segno: il marchio del Solitario di Providence è più che evidente. Terminata la (splendida a dir poco) oretta passata davanti al teleschermo, lo spettatore non superficiale non può negare di essersi trovato di fronte ad un buon (ottimo secondo me) racconto dell'orrore, una storia semplice semplice ma ricca di suggestione e terrore, pessimistica all'inverosimile, triste, malinconica, drammatica: un cast all'altezza, un'ambientazione inquietante e suggestiva, poco splatter ma dosato bene, visioni inquietanti, tutto magistralmente diretto da un grande regista.