Nuda per Satana backdrop
Nuda per Satana poster

NUDA PER SATANA

1974 IT
octubre 30, 1974

El horror gótico italiano que cuenta la historia de un hombre que se detiene en un castillo remoto con la esperanza de obtener ayuda médica para una mujer herida, solo para descubrir que los habitantes reflejan los lados más oscuros de la mujer y de él mismo.

Directores

Luigi Batzella

Reparto

Rita Calderoni, Stelio Candelli, James Harris, Renato Lupi, Iolanda Mascitti, Luigi Antonio Guerra, Barbara Lay, Augusto Boscardini, Alfredo Pasti, Gota Gobert
Terror
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Il dottor Benson vaga in auto per una isolata strada di campagna, alla ricerca di un casolare in cui è stato chiamato per una visita. Un donna seminuda attraversa improvvisamente la strada e l’auto del dottore sbanda, facendo perdere i sensi al conducente. Quando Benson si sveglia, si accorge che anche un’altra auto è finita fuori strada e dentro c’è Susan, una ragazza priva di sensi. Il dottor Benson si reca allora in un vicino castello per chiedere aiuto, ma lì viene accolto da un misterioso individuo e da una ragazza che ha le sembianze di Susan. Dopo aver ripreso i sensi, anche Susan si reca al castello, ma viene accolta da Peter, un folle nobile identico nell’aspetto al dottor Benson. Il cinema di genere italiano ci ha offerto durante gli anni ’70 alcune perle di ineguagliabile bellezza, pellicole che hanno fatto la storia del cinema e che ancora oggi vengono citate e riproposte in tutte le salse, anche da registi internazionali quotatissimi. Tra le città a mano armate dei poliziotteschi, efferati thriller e grandguignoleschi cannibal movies, spuntavano anche alcuni tardi esponenti del gotico anni ’60, film che trovavano spesso compromessi con lo splatter o con l’erotismo per rinnovare l’interesse per un filone ormai decaduto. “Nuda per Satana” si posiziona proprio in quella cerchia di tardo gotici che puntano principalmente sull’erotismo per distrarre lo spettatore dalla totale inconsistenza della trama, a tratti delirante, a tratti ostica e sempre talmente seriosa da risultare ridicola. “Nuda per Satana” è stato diretto e sceneggiato da Luigi Batzella (con lo pseudonimo di Paolo Solvay), regista divenuto famoso per l’horror vagamente ispirato al mito della Contessa sanguinaria Erszébet Bàthory “Il plenilunio delle vergini” e per il cult nazi “La bestia in calore”. Batzella realizza un film che è diventato un vero “scult” nel suo genere, un film per alcuni aspetti scolastico e poveristico, e forse per questo affascinate, ma per altri aspetti estremamente serioso e a modo suo “impegnato”, da suscitare un senso di profonda antipatia. La storia di “Nuda per Satana” prende avvio dal classico canovaccio del gotico: una coppia che si rifugia in un castello e qui affronta le proprie paure sotto forma di inquietanti apparizioni. Batzella non usa una coppia standard, dal momento che il dottor Benson e Susan neanche si conoscono e, in pratica, interagiscono solamente negli ultimi minuti del film; inoltre le “creature” che popolano il castello non sono i semplici fantasmi o mostri provenienti dalle cripte, ma le metà oscure degli stessi protagonisti. Il regista affronta dunque il tema del doppelganger, del doppio maligno che ci mette a confronto con le nostre debolezze, il tutto, però, è condotto con tale confusione e falsa autorialità da apparire perfino irritante. I dialoghi intrisi di ridicola filosofia da bignami fanno sorridere per la loro ingenuità, così come l’enfasi quasi teatrale con cui vengono pronunciati dai poco coinvolti attori; i tempi estremamente dilatati finiscono per annoiare lo spettatore, sbattuto tra infinite scene di sesso, più o meno spinte, e lunghe camminate nei corridoi del castello o nei giardini. Batzella ha evidentemente voluto imitare lo stile di alcune pellicole di Jesus Franco o Jean Rollin, ma la loro classe e l’elegante erotismo delle loro pellicole migliori è qui del tutto assente, sostituito da una goffaggine e da un imbarazzo persistente. A poco serve una lunga sequenza di amore saffico e le grazie sempre in mostra della bella Rita Calderoni, poiché il film oscilla perennemente tra il brutto involontario e il noioso. Non stupisce, dunque, che “Nuda per Satana” sia stato esportato all’estero con l’innesto di alcune scene hard, probabilmente capaci di appassionare almeno una fetta di pubblico. Il cast ridotto all’osso si contraddistingue per spiccata pochezza recitativa degli attori, tra i quali vale la pena citare il legnoso Stelio Candelli (“Terrore nello spazio”; “Italia a mano armata”), che interpreta il dottor Benson/Peter, e la conturbante Rita Calderoni nel ruolo di Susan/Evelyn, musa di molto cinema erotico italiano e protagonista in “La verità secondo Satana” e “Riti, magie nere e segrete orge nel trecento” di Renato Polselli. In “Nuda per Satana” si può apprezzare giusto la variopinta fotografia di Antonio Maccoppi e le musiche di Alberto Baldan Bembo, anche se queste ultime alla lunga risultano ripetitive. La regia di Batzella è decisamente altalenante: si passa da buoni movimenti di macchina, alcuni piuttosto originali, a goffe zoomate utilizzate a casaccio. In conclusione sono assolutamente da citare due scene che potrebbero entrare ad onore nell’immaginario trash di qualunque spettatore: l’attacco di un fintissimo ragno che si muove sul corpo seminudo della Calderoni e il balletto-orgia finale. Da vedere solo se si è cultori del brutto.