La alianza del mal backdrop
La alianza del mal poster

LA ALIANZA DEL MAL

The Covenant

2006 US
septiembre 7, 2006

Los privilegios y la belleza abundan en la Academia Spenser, un internado de Nueva Inglaterra destinado a la élite dominante de la región. Los Hijos de Ipswich son cuatro de estos jóvenes estudiantes ligados por su ascendencia sagrada. Como descendientes de las primeras familias que se establecieron en la Colonia Ipswich, en la década de 1600, estos cuatro chicos tienen poderes especiales innatos. Cuando, de pronto, un quinto descendiente se traslada a vivir a la ciudad, comienzan a desvelarse ciertos secretos que amenazan con romper el pacto de silencio que ha protegido a sus familias durante años...

Directores

Renny Harlin

Reparto

Chace Crawford, Taylor Kitsch, Toby Hemingway, Sebastian Stan, Steven Strait, Laura Ramsey, Jessica Lucas, Kyle Schmid, Kenneth Welsh, Wendy Crewson
Aventura Fantasía Terror Acción
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

Quattro studenti del prestigioso college Spencer Academy sono in realtà i discendenti di quattro potenti famiglie dedite alla magia, che nel ‘600 fecero un’alleanza di non belligeranza. Un quinta famiglia di stregoni, invece, fu allontanata e della sua progenie se ne è persa traccia. I quattro ragazzi, chiamati i Figli di Ipswich, utilizzano i loro poteri per futili bravate da adolescenti, finché, un giorno, un misterioso omicidio avvenuto nei boschi adiacenti al campus, incute in loro il sospetto che il discendente della quinta famiglia sia tornato e sia intenzionato ad eliminare i quattro ragazzi per assorbire il loro potere. E’ davvero raro imbattersi in una pellicola tanto brutta quanto “The Covenant”, una bruttezza che non è seconda alle opere di Uwe Boll ne ai famigerati prodottucoli amatoriali distribuiti dalla Pinocci. Il problema fondamentale di “The Covenant” risiede soprattutto nel soggetto, una storia di stregoni e di magia strutturata come un teen movie; un soggetto che, in se, riesce a suscitare raro interesse, poi, unito al marasma di compiaciuta bruttezza di cui si tinge l’intera opera, si finisce per scadere nel grande universo del pattume fine a se stesso. Già nel 1996 Andrew Fleming aveva tentato la strada del teen movie stregonesco con “Giovani streghe” e, anche se il risultato non fu certo un capolavoro, il prodotto finale non era da buttar via, grazie ad un cast interessante e un’insolita cura nella delineazione dei personaggi. “The Covenant” parte da premesse simili, per poi gettasi nella banalità narrativa e nella monotonia spettacolare. Si inizia con un’esplicita citazione da “Ragazzi perduti”, il che, a primo impatto potrebbe anche risultare affascinante, ma poi si scade immediatamente nel mostrare ragazzotti che vestono in modo figo e si comportano in modo figo e mostrano espressioni facciali non dissimili da paresi mascellare; lo spettatore che non veste in modo figo e non si comporta in modo figo, spera con tutto il cuore che non siano quelli i protagonisti di tale opera e invece si ritroverà a fissare le solite stesse facce inespressive per più di 90 minuti. Soprassedendo sugli inetti e ridicoli protagonisti che sembrano reclutati tra le file di una boy band di periferia, è davvero impossibile salvare un film che costruisce la sceneggiatura sul niente: un ora e mezza di girare a vuoto, con questi ragazzotti che parlano non si capisce di cosa, che corrucciano le sopracciglia e stringono le labbra, che si esibiscono a torso nudo in sconcertanti quanto interminabili dialoghi negli spogliatoi della scuola. Da una trama che vorrebbe sembrare complicata e invece si banalizza ogni minuto che passa, viene tirato fuori uno script che sembra essere stato scritto per un episodio pilota di una inesistente serie tv; c’è perfino l’intenzione di creare un colpo di scena mantenendo segreta l’identità del membro della famiglia nemica, ma la soluzione è così palese da apparire quasi offensiva verso l’intelligenza dello spettatore (ci sono cinque attori principali, quattro sono i membri delle famiglie di Ipswich, chissà chi sarà il quinto misterioso?). Ma il vero colpo di grazia è rappresentato dagli ultimi dieci minuti di film. Dopo interminabili dialoghi e mossette da pop star dei protagonisti che lo spettatore si è dovuto sorbire per 80 minuti e dopo lo svelamento dell’ “insospettabile” stregone cattivo, si giunge al tanto agognato scontro finale che, udite udite, si risolve con ridicole “onde energetiche” da cartoon giapponese, svolazzate in stile giovane Clark Kent, piroette a mezz’aria e qualche fulmine scagliato a destra e a manca. Insomma, una di quelle scene che se raccontate può sembrare assurda, vista di persona non può che apparire solamente ridicola. Dispiace vedere alla regia di questo obbrobrio su celluloide un onesto mestierante dell’action movie come Renny Harlin che, dopo i fasti nei primi anni ’90 di blockbusters del calibro di “Cliffhanger” o “58 minuti per morire”, si è dedicato a modesti ma non disprezzabili horror ad alto budget su commissione come “Blu profondo” o “L’esorcista: la genesi”, per finire ora in quello che può essere considerato un film di cui vergognarsi. A poco serve una fotografia curata e suggestiva e qualche buon effetto speciale in digitale; “The Covenant” è e probabilmente rimarrà per molto tempo, uno dei più brutti ed irritanti film di genere degli ultimi anni.

Dónde Ver

Alquilar

Apple TV Apple TV
Amazon Video Amazon Video
Rakuten TV Rakuten TV
Google Play Movies Google Play Movies

Comprar

Apple TV Apple TV
Amazon Video Amazon Video
Rakuten TV Rakuten TV
Google Play Movies Google Play Movies