Truco o trato: Terror en Halloween backdrop
Truco o trato: Terror en Halloween poster

TRUCO O TRATO: TERROR EN HALLOWEEN

Trick 'r Treat

2007 US
diciembre 9, 2007

Filme que intercala cuatro historias en la noche de Halloween. Una de las historias se centra en un director de instituto que se convierte en un vicioso asesino en serie con la luna llena. Otra trata de una virgen en edad universitaria que se reserva para el hombre de su vida, a quien cree que acaba de conocer. La tercera versa sobre una mujer cuyo odio hacia Halloween sólo es superado por el amor que le tiene su marido a esta festividad. Por último, un grupo de adolescentes despiadados llevan a cabo una broma imperdonablemente cruel. Ha sido definida por varios críticos nortamericanos como una versión en carne y hueso de "Pesadilla Antes de Navidad".

Directores

Michael Dougherty

Reparto

Brian Cox, Quinn Lord, Anna Paquin, Dylan Baker, Leslie Bibb, Tahmoh Penikett, Rochelle Aytes, Britt McKillip, Moneca Delain, Lauren Lee Smith
Terror Comedia
HMDB

RESEÑAS (1)

LP

Luca Pivetti

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Durante la notte di Halloween si intrecciano diverse storie di sangue e terrore: creature banchettano con carne umana sotto la luce della luna, una vendetta dall’oltretomba viene servita fredda e dei ragazzi scoprono loro malgrado che alcune inquietanti leggende sono vere e c’è poco da scherzarci sopra. Il tutto sotto la supervisione di un misterioso ragazzino mascherato che osserva in silenzio… Chi scrive si ritiene, tutto sommato, una persona semplice e che punta dritta al sodo. Questo è uno dei motivi per cui apprezza particolarmente gli elenchi puntati e/o numerati e, tanto per fare qualcosa di diverso, ecco a voi cari lettori di questo nobilissimo sito il manuale in 8 punti dal titolo “Perché Trick Or Treat è Il film di Halloween per eccellenza nonchè horror con i controzebedei in generale”. Pronti, si parte. 1) Siamo di fronte AL FILM DI HALLOWEEN PER ECCELLENZA. Ebbene sì, avete letto bene. E non guardate lo schermo con quello sguardo di sufficienza che sembra dire: “Sì vabbè, evidente che chi scrive non capisce una cippa di horror, si è dimenticato il capolavoro di John Carpenter che porta il nome della Notte delle Streghe proprio come titolo, che razza di poppante”. E invece non solo conosco (e adoro) il film di Carpenter, ma ci metto pure il carico da 100: la pellicola prodotta da Bryan Singer e diretta da Michael Dougherty è l’unica che debba essere visionata tassativamene ad Halloween. Non può mancare. Questo perché “Trick Or Treat” non parla semplicemente della “Notte delle Streghe”, ma la glorifica in ogni sua piccola sfaccettatura. L’atmosfera della festa è resa alla perfezione, ogni singola tradizione viene portata sullo schermo e trattata con classe e cognizione di causa. Avrete anche modo di imparare qualcosa di nuovo su Halloween, una festa che non si esaurisce nelle semplici maschere o nel classico “Dolcetto o Scherzetto”. 2) Tanto per scuotere ulteriormente gli animi dei lettori più attempati, diciamo pure che “Trick Or Treat” è l’HORROR A EPISODI PER ECCELLENZA. Sì, verissimo, ci sono i due “Creepshow”, il primo addirittura diretto da George Romero e ritenuto un classico senza tempo. Sicuro anche quello, ma non c’è paragone: “Trick Or Treat” è al giorno d’oggi la pietra di paragone per l’horror ad episodi non solo per la qualità intrinseca dei singoli racconti, ma per il modo in cui questi vengono portati sullo schermo. In questo caso tutte le storie si intrecciano, si rincorrono e prendono strade differenti; ai racconti principali si innestano storielle più brevi ma incisive al punto giusto ma senza perdere in nessun caso il filo del discorso. Grazie a questo stratagemma (e ad una sceneggiatura di gran livello), il ritmo rimane sempre alto e la durata, tutto sommato contenuta (circa ottanta minuti) dona al film una incredibile fluidità. 3) “Trick Or Treat” è un gran bastardone. È vile e traditore, perché dietro alla massiccia dose di ironia presenta una ferocia più unica che rara all’interno dell’horror americano di oggi. “Trick or Treat” è scorretto, è un film che non risparmia nessuno: donne, bambini, persone deprecabili, ragazzini sfortunati e via dicendo. Il male non guarda in faccia a nessuno. 4) “Trick or Treat” è bastardo anche perché in questo film nulla è ciò che sembra. Il colpo di scena è SEMPRE dietro l’angolo e ci si troverà spesso con un sorriso beota sul volto esclamando: “Eh sti gran cazzi, chi l’avrebbe mai detto?”. 5) “Trick Or Treat” è un gran film perché, pur nel presentare delle storie dannatamente classiche, riesce a rinnovare il tutto grazie ad una grande freschezza ed un’intelligenza in fase di scrittura da lasciare senza parole: lupi mannari, vendette dell’aldilà, gente che paga per i propri peccati. Tutte cose teoricamente già viste ma che nel film di Michael Dougherty trovano nuova linfa vitale ed appaiono più forti e vigorose che mai. 6) Sesto punto, probabilmente uno dei miei punti preferiti. “Trick or Treat” ha uno dei boogeyman (in tal caso sarebbe meglio il termine boogeykid) più fighi degli ultimi anni, una figura degna di entrare nel gotha dei personaggi horror che contano. Un boogeyman talmente figo che il sottoscritto che non è un collezionista di action figure si è portato immediatamente a casa la sua statuetta e sarebbe pure pronto a comprarsi il peluche da stringere fra le braccia la notte. Nel film non ha nome, ma a quanto pare è stato ribattezzato Sam. Sam si occupa, in poche parole, di controllare che le regole della notte di Halloween vengano rispettate, una sorta di “custode delle tradizioni”. Se vi becca che sgarrate sono cazzi acidi, non c’è possibilità di appello e al suo tribunale l’unica pena contemplata è la morte. Grande Sam, sei tutti noi. 7) Tecnicamente il film non si discute: la regia è dinamica e ricca di inventiva, la fotografia di buon livello e il montaggio, complici gli sbalzi temporali fra flashback e via dicendo, mai banale ma al contrario stimolante e autentico valore aggiunto alla pellicola. 8) Attori bravi. Dal primo all’ultimo. Dal ragazzino più giovane al vecchio divorato dai rimorsi. E, una volta tanto, in America si sono accorti che avere le tette non è sinonimo di grande attrice, quindi niente ragazze strafighe ma incapaci che danno volto e corpo a personaggi da gogna cinematografica, ma attori e attrici in gamba (dal Tamoh Penikett di “Battlestar Galactica” ad Anna Paquin di “True Blood” e “Darkness”) che lasciano il segno. Che altro dire? Siamo di fronte ad un horror completo: violento, scorretto, cattivo ed ironico, che riesce a mescolare tradizione e modernità con classe e freschezza. Un film che si butta giù tutto d’un fiato, che ci si guarda e riguarda sempre con immenso piacere e ideale per passare una serata fra amici all’insegna dell’horror di qualità.