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UNDERWORLD: LA REBELIÓN DE LOS LICÁNTROPOS

Underworld: Rise of the Lycans

2009 US
enero 22, 2009

Una enemistad a muerte de siglos estalla entre dos tribus inmortales en Underworld: La rebelión de los Licántropos. La tercera película de la saga épica de Underworld retrocede en el tiempo y cuenta el origen del conflicto entre los aristocráticos vampiros, conocidos como los “Death Dealers”, y los salvajes licántropos, una línea de feroces hombres lobos. Tercera entrega de la popular saga Underworld, centrada en el conflicto existente entre los vampiros y los hombres lobo.

Directores

Patrick Tatopoulos

Reparto

Rhona Mitra, Bill Nighy, Michael Sheen, Shane Brolly, Steven Mackintosh, Kevin Grevioux, David Aston, Geraldine Brophy, Leighton Cardno, Elizabeth Hawthorne
Fantasía Acción Suspense
HMDB

RESEÑAS (1)

FC

Francesco Chello

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Epoca medioevale. I Vampiri, governati dal consiglio presieduto da Viktor, utilizzano i Lycan come schiavi. Il giovane Lucian, primo tra i Lycan ad avere la capacità di decidere quando assumere la forma umana e quando quella bestiale, è il prediletto di Viktor che lo utilizza per dare vita ad altri Lycan simili a lui di cui potersi servire. Ma Lucian è insoddisfatto delle condizioni in cui vengono tenuti i suoi simili oltre che segretamente innamorato di Sonja, la bella figlia di Viktor, motivi che lo spingono a dare il via alla rivolta degli schiavi compattando i Lycan e dichiarando guerra ai Vampiri. “Underworld – La Ribellione dei Lycans” è il terzo capitolo della saga che narra della lotta centenaria tra vampiri e licantropi, saga iniziata nel 2003 con “Underworld” e proseguita nel 2006 con “Underworld: Evolution”. Con questo terzo atto siamo al cospetto di un prequel che ci riporta alle origini delle due mostruose razze immortali e della faida che le affliggerà nei secoli a venire. Realizzare un prodotto interessante era un compito non facile dato che tali eventi sono già stati raccontati, e bene, attraverso dei flashback nei capitoli precedenti, insomma la strada per questo prequel era già stata tracciata, non si poteva spaziare più di tanto. Il timore, quindi, di un’operazione superflua era dietro l’angolo ma è da un possibile handicap che nasce il merito di una pellicola capace, nonostante un’ovvia assenza di una storia da scoprire e/o di un colpo di scena finale, di risultare alla fine più che soddisfacente. “La Ribellione dei Lycans”, infatti, riesce innanzitutto a completare degnamente il percorso seriale e, come da tradizione del franchise, ad essere divertente, avvincente e coinvolgente al punto giusto sebbene lo spettatore sappia già quali eventi doversi aspettare - e non è certo cosa da poco. Risultato ottenuto grazie ad interessanti approfondimenti della storia, in particolare di Lucian, il futuro leader dei Lycans. E’ proprio dal suo punto di vista che vivremo gli eventi, un punto di vista capace di completare il capovolgimento della visione dello spettatore in merito alle due razze iniziato già nel primo capitolo e proseguito gradualmente nel corso della saga durante la quale i Lycans, dapprima presentati come ignobili bestie feroci e cattive al cospetto dei nobili e raffinati Vampiri, raggiungono con questo terzo capitolo la piena empatia con lo spettatore. Una vicenda in grado di mantenere vivo l’interesse grazie a diversi spunti, senza dover ricorrere a chissà quale espediente ma utilizzando argomenti certamente strautilizzati nel corso della storia, sia letteraria che cinematografica, ma alla fin fine sempre efficaci: dalla storia d’amore impossibile – da sottotesto tipicamente shakespeariano con due amanti appartenenti a due casati opposti, in questo caso addirittura a due razze opposte - alla lotta tra classi sociali con, nello specifico, la ribellione degli schiavi contro i propri padroni – sottotesto sociologico, già messo in luce nei capitoli precedenti, che qui raggiunge certamente il suo apice. Vicissitudini rese coinvolgenti da una messa in scena spettacolare, in piena linea con il resto della saga, in cui momenti più riflessivi saranno intelligentemente alternati a sequenze d’azione a tutto spiano, concitati combattimenti ottimamente coreografati e una dose di gore inaspettatamente copiosa. Diverse saranno le sequenze da ricordare, dalla prima trasformazione di Lucian in difesa dell’amata Sonja, all’attacco finale dei Lycans al castello con conseguente spietata battaglia, solo per citarne alcune. Mattatore del film è certamente Michael Sheen (“Timeline”; “Frost/Nixon”) che dona spessore al suo Lucian, protagonista indiscusso della vicenda. Un personaggio animato da sentimenti ben più nobili degli aristocratici Vampiri, sentimenti che lo porteranno a diventare carismatico capo branco – è proprio il caso di dirlo! – dei ribelli Lycans. Bill Nighy (“Pirati dei Caraibi 2 e 3”) gli tiene testa nel ruolo dell’eterno antagonista, il subdolo e spregevole Viktor, signore dei Vampiri. Rhona Mitra (“Doomsday”) se la cava bene, sebbene risulti meno espressiva del solito. L’attrice perde l’inevitabile - quanto probabilmente inutile, non per l’esito ma per la differenza dei personaggi solo apparentemente simili - confronto tra eroine con la grande assente Kate Beckinsale. Sonja viene sconfitta non certo da un punto di vista estetico – la cui preferenza lasciamo al vostro gusto personale – ma da quello del personaggio, che però, come si diceva, è anche frutto di una caratterizzazione differente, meno approfondita di quella dell’eroina in latex Selene, dotata di una personalità più marcata, più forte, più matura. Alla regia l’esordio in un lungometraggio di Patrick Tatopoulos, una lunga carriera nel mondo degli special effects, che dà il cambio ad uno dei creatori dell’intero universo “Underworld”, Len Wiseman, che comunque compare come co-produttore nonché co-autore del soggetto. Nonostante non vengano replicati i livelli di Wiseman, davvero bravo a districarsi con le sequenze d’azione – come dimostra anche il recente “Die Hard: Vivere o Morire”, Tatopoulos si destreggia più che bene; qualche momento forse può apparire un po’ troppo concitato ma nel complesso il suo è certamente un buon esordio che non pregiudica il positivo risultato finale, al quale, anzi, dà orgoglioso il suo contributo. Un ruolo determinante ai fini della buona riuscita della pellicola è ricoperto dalla fotografia, dalle locations/scenografie e dai costumi/oggetti di scena. La fotografia e l’illuminazione appaiono azzeccatissimi, con quei colori grigio/azzurro, nel rendere l’idea di un perfetto chiaro di luna che avvilupperà l’intero svolgersi della vicenda; locations e scenografie risultano davvero suggestive, dagli interni dell’enorme castello e del suo mondo sotterraneo agli inquietanti boschi dimora dei Lycans in libertà. Completano il quadro una serie di costumi e oggetti di scena dall’aspetto tipicamente medioevale. Confezione quindi impeccabile per un’atmosfera, come d’abitudine, dark e cupa decisamente affascinante. Make up ed effetti speciali sono di buon livello, si opta per un intelligente mix di effetti tradizionali e computer graphic. Buono il morphing dei Lycans, mai così numerosi, che sembra addirittura migliorato rispetto alle pellicole precedenti. Il gore, come detto, è una delle liete sorprese con delle dosi abbastanza alte, non mancheranno sbranamenti, decapitazioni e mutilazioni varie per la gioia di tutti i fan emoglobinici. In definitiva ribadiamo, “Underworld - La Ribellione dei Lycans” è senza ombra di dubbio un buon prequel, capace di approfondire e inquadrare sotto una luce diversa una storia comunque sia già nota e di risultare, allo stesso tempo, divertente e coinvolgente. Un capitolo che s’incastra perfettamente all’interno della saga, completando degnamente il quadro degli eventi in essa narrati.

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