Murderous Vision backdrop
Murderous Vision poster

MURDEROUS VISION

1991 US
febrero 21, 1991

Un serial killer gira libero in città e le indagini non hanno ancora dato nessun esito. L'assassino poi non si limita a uccidere, ma si diverte perversamente ad asportare il volto delle sue vittime creando non pochi problemi per il riconoscimento. Il detective che si ritrova a occuparsi dello spinoso caso (Boxleitner) decide di farsi aiutare da una psicologa (Johnson).

Directores

Gary Sherman

Reparto

Bruce Boxleitner, Laura Johnson, Joe D'Angerio, Glenn Plummer, Dean Norris, Robert Culp, Stuart Nisbet, Paty Lombard
Terror Suspense Película de TV
HMDB

RESEÑAS (1)

GG

Giuliano Giacomelli

Seguendo il caso di una donna misteriosamente scomparsa, il detective di polizia Kyle Robashaw, addetto al reparto “persone scomparse”, si imbatte in una serie di delitti che vedono coinvolte persone trovate con il viso scarnificato. Aiutato da una giovane medium, il detective Robashaw, scoprirà che l’artefice di tali omicidi è uno studente di chirurgia plastica con l’hobby di collezionare la pelle del volto delle sue vittime. Siamo nei primi anni novanta e il cinema thriller/horror è pronto a subire un profondo cambiamento, un cambiamento non certo positivo che è destinato a durare per circa una decina d’anni (tutti gli anni novanta). Infatti, con l’arrivo dei ’90, capita molto raramente di imbattersi in un thriller/horror di ottimi livelli; i tempi in cui il cinema era pronto a mostrarci di tutto (scene brutali e raccapriccianti, scene gore o ai limiti dello splatter) sono terminati con il finire degli anni ’80, per aprire la porta ad un nuovo mondo horror, un mondo “più raffinato”, timoroso di mostrare scene di violenza gratuita, che raramente si gettava nello splatter e che ratamente, dunque, è riuscito veramente ad appassionare i fan del genere. Correva l’anno 1991 ed ecco uscire questo nuovo film, un film che porta il titolo “Visioni senza volto” (“Murderous Vision” nell’originale), che si avvale di una storia che poteva dar vita ad un ottimo thriller/horror: si parla infatti di un assassino che si diletta ad asportare via chirurgicamente la pelle dal viso delle sue vittime per ampliare la sua “bella” collezione di facce umane. Ecco, sono convinto che se si farciva questa storia con una marea di delitti originali e ben realizzati, scene non splatter ma quasi, un villain ben caratterizzato ed inquietante, questo film avrebbe potuto regalarci davvero un qualcosa di buono, ma la moda che caratterizza gli anni novanta non tarda a farsi sentire confezionando un film davvero mal fatto sotto tutti i punti di vista. Il primo errore è da riscontrare nel fatto che da una degna storia da film horror viene realizzato uno scialbo film poliziesco molto televisivo. La sceneggiatura è decisivamente sbagliata, troppo dilettantesca, e procede come se il film in questione fosse una puntata del telefilm “L’ispettore Derrick”; mentre la regia, affidata a Gary Sherman (“Morti e sepolti”), non è di nessun rilievo e risulta anch’essa davvero troppo televisiva. Altra pecca del film sono gli attori, incompetenti e poco adatti al ruolo; è il caso specialmente del protagonista, Bruce Boxleitner (“Tron”), nei panni del detective e di Joe D’Angerio nelle vesti del Killer che appare decisivamente inadatto al ruolo da svolgere; da segnalare la presenza nel cast di Laura Johnson, attrice apparsa in altre pellicole di genere come nel thriller italiano di Dario Argento “Trauma” e nell’horror (di poco successo) del maestro Wes Craven “Sonno di ghiaccio”. Decisivamente sbagliata è l’idea di rendere nota l’identità del killer sin dalla prima sequenza di immagini; anche perché l’assassino appare come il peggior cattivo della storia del cinema, mostrato come un uomo qualunque, per niente minaccioso, per niente inquietante…per niente adatto a fare il killer! Solo negli ultimi cinque minuti assume un atteggiamento e un look da film horror, ma solo cinque minuti in un ora e mezza sono un po’ pochini! Inoltre, come da regolamento degli anni ’90, inutile pretendere da questa pellicola scene per lo meno sanguinose, in questo film non vi è nemmeno una goccia di sangue, anche perché non vi è quasi nessun delitto. In conclusione questo “Visioni senza volto” è il classico pessimo film uscito durante i rivoluzionari anni novanta, che mescola nel peggiore dei modi una storia molto predisposta all’horror con il poliziesco televisivo. Da evitare.