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Anacondas : À la poursuite de l'orchidée de sang poster

ANACONDAS : À LA POURSUITE DE L'ORCHIDÉE DE SANG

Anacondas: The Hunt for the Blood Orchid

2004 US
août 25, 2004

Un groupe de scientifiques décide de s'embarquer dans un voyage périlleux à la recherche d'une orchidée très rare qui pourrait détenir un sérum pour préserver la jeunesse. Ce qu'ils ne savent pas, c'est que des prédateurs extrêmement cruels ont pour mission de protéger cette orchidée et son secret.

Réalisateurs

Dwight H. Little

Distribution

Johnny Messner, KaDee Strickland, Matthew Marsden, Nicholas Gonzalez, Eugene Byrd, Karl Yune, Salli Richardson-Whitfield, Morris Chestnut, Andy Anderson, Nicholas Hope
Avventura Horror Thriller
HMDB

CRITIQUES (1)

GG

Giuliano Giacomelli

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Una spedizione scientifica, incaricata da una casa farmaceutica, parte alla volta del Borneo per trovare un rarissimo esemplare di orchidea, che si dice fiorisca solo una volta ogni sette anni e che custodisce il segreto della vita eterna riuscendo a prolungare la vita delle cellule. Giunti a destinazione però, i membri della spedizione faranno una spiacevole scoperta, le foreste del Borneo sono popolate da gigantesche e fameliche anaconda pronte a divorare chiunque capiti a tiro. Nel 1997, per la regia di Luis Llosa, esce nelle sale “Anaconda”, ennesimo film in cui un gruppo di persone diviene preda di un ferocissimo animale più grosso e feroce del normale; sette anni più tardi, nel 2004, esce nelle sale il seguito, “Anaconda – alla ricerca dell’orchidea maledetta”, film che, seppur non riesce a raggiungere i risultati del primo film (sicuramente una delle pellicole meglio riuscite sul tema dei serpenti giganti), riesce comunque a divertire e ad appassionare lo spettatore per un ora e mezza circa. Il film, si avvale di una storia che non può certo considerarsi innovativa ed originale, ma appare piuttosto come un pretesto per poter far capitare un branco di idioti (questa volta meno idioti del solito) tra le grinfie di pericolosi serpenti posizionati al vertice della catena alimentare. La sceneggiatura appare molto solida e ben costruita e dosa bene il ritmo del film che, seppur non entra subito nel vivo della situazione (passano circa quaranta minuti prima che qualche serpente entri in scena), evita di creare scene troppo piatte e che possano distogliere l’attenzione dello spettatore dalla vicenda narrata nel film. Mentre anche la regia, affidata a Dwight Little (“Il fantasma dell’opera (1989)”, “Halloween 4”) non delude e dimostra di avere una sufficiente dimestichezza con il genere. Per quanto riguarda il cast, si è deciso questa volta di prendere attori poco noti a differenza del primo film, in cui c’era un ottimo Jon Voight nei panni dell’avido cacciatore malvagio, la famosa cantante pop Jennifer Lopez nei panni della protagonista destinata a risolvere la situazione e un Ice Cube agli inizi della sua “fenomenale” carriera di attore inespressivo nei panni del cameraman della troupe cinematografica. Qui invece, troviamo tra i volti più noti Johnny Messner (“L’ultima alba”) nei panni dell’eroe, KaDee Strickland (“The Grudge”) e Morris Chestnut (“Squadra 49”, “Soldato Jane”); ma malgrado la poca professionalità del cast, tutti gli attori riescono senza problemi a calarsi alla perfezione nei panni del loro personaggio. Per quanto riguarda il mostro di turno, l’anaconda, c’è da dire che questo film rappresenta uno dei pochi casi in cui viene data una motivazione originale per spiegare l’enorme dimensione degli animali (in genere nei film, o si sorvola a dare spiegazioni o si ricorre a modificazioni genetiche); qui invece gli anaconda, appaiono di dimensioni notevoli poiché si nutrono proprio dell’orchidea in questione e , essendo animali sottoposti ad una crescita continua fino alla morte, resi immortali dall’orchidea si sono portati ad una più che eccessiva crescita. Ciò che fa cadere in basso questa pellicola, però, sono proprio gli anaconda realizzate con un digitale del tutto insufficiente tanto da invidiare la realizzazione degli anaconda del primo film realizzato ben sette anni prima. Infine, la pellicola è farcita da diverse sciocchezze proprio sugli anaconda e che potevano benissimo essere evitate : in primis il film si svolge nelle terre del Borneo, zona del tutto estranea per questo tipo di serpenti dato che l’anaconda vive solo nell’America tropicale; mentre la seconda idiozia riguarda la resa estetica dei serpenti che, forse per incutere più terrore, hanno una bocca munita di grandi denti affilati….ma gli anaconda non hanno denti (sarà forse un altro cambiamento provocato dall’orchidea?). Comunque in conclusione, “Anaconda – alla ricerca dell’orchidea maledetta” è un film più che sufficiente, spassoso, avvincente e coinvolgente ma che vede la sua unica vera pecca nella scarsa realizzazione degli effetti speciali.

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