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LES DÉMONS DU MAÏS 6

Children of the Corn 666: Isaac's Return

1999 US
octobre 19, 1999

Une fille appelée Hannah retourne dans sa ville natale (Gatlin) pour découvrir qui est sa mère mais sur le chemin elle prend un homme étrange qui devance sa vie avec un passage de la Bible. Quand elle arrive, elle réveille Isaac d'un coma dans lequel il est depuis 19 ans. Isaac est éveillé et veut accomplir la prophétie finale.

Réalisateurs

Kari Skogland

Distribution

John Franklin, Natalie Ramsey, Paul Popowich, Nancy Allen, Stacy Keach, Alix Koromzay, John Patrick White, Sydney Bennett, Nathan Bexton, William Prael
Horror Mistero
HMDB

CRITIQUES (1)

GG

Giuliano Giacomelli

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Hannah Martin decide di tornare al suo paese natale, Gatlin, per avere notizie sulla sua vera madre. Ma dal momento in cui deciderà di dare un passaggio ad un vecchio sconosciuto le cose non andranno come previsto e verrà innescata tutta una serie di eventi che porteranno la giovane Hannah nell’ospedale psichiatrico di Gatlin. Qui scoprirà che vi è ricoverato Isaac, ossia colui che in passato era il predicatore della setta “I Figli del Grano, è che ora è pronto a tornare, più spietato che mai, per portare a compimento una profezia pronunciata molti anni prima. Siamo giunti al sesto capitolo della prolifera, ma poco interessante, saga di “Grano Rosso Sangue”, iniziata nel lontano 1984 con la trasposizione cinematografica di un racconto di Stephen King ad opera di Fritz Kiersch. “Grano Rosso Sangue” risultò essere un film più che soddisfacente e che, malgrado non si avvalesse di una storia troppo innovativa (un plot simile era già stato sviluppato nel ’76 in Spagna con il bellissimo “Ma come si può uccidere un bambino ?”), riusciva comunque ad emanare un certo fascino, in grado di stupire ed appassionare lo spettatore. Passano quasi dieci anni prima che venga prodotto e realizzato il seguito, “Grano Rosso Sangue 2 – Il sacrifico finale”, film lontano anni luce dal suo predecessore ma comunque salvabile. Da lì in poi (ossia dal 1993) è iniziata una vera e propria maratona di seguiti, per lo più tutti filmetti ingenui e a malapena sufficienti, fino ad arrivare al tardo 1999, anno in cui è stato realizzato “Children of the Corn 666 – Il ritorno di Isaac”. Questo sesto capitolo, arrivato nel nostro Paese solo nel 2006, risulta essere un ulteriore conferma che la strada di “Grano Rosso Sangue” non doveva esser troppo battuta ma doveva terminare con il primo film; infatti se tutti i suoi seguiti raggiungevano a stento la sufficienza questo sesto capitolo risulta il più maldestro e inutile visto fin ora e sicuramente non c’era alcun bisogno che venisse realizzato un film del genere. Seppur il film si ricollega direttamente alla prima pellicola (siamo nuovamente nel piccolo paesino Gatlin e nuovamente affaccendati con il malefico Isaac), la vicenda non riesce ad offrire nessuno spunto minimamente interessante a causa di enormi problemi che si nascondono proprio nelle fondamenta dell’opera: la sceneggiatura. La sceneggiatura, scritta da Tim Sulka e John Franklin (quest’ultimo anche interprete nel ruolo di Isaac), è davvero troppo pasticciata in quanto decide di buttare troppa carne al fuoco, un fuoco che però è destinato a spegnersi in breve tempo; infatti il film decide di trattare fin troppi argomenti e situazioni che però non riesce minimamente ad approfondire a causa della brevissima durata (solo poco più di un ora) e il risultato è, dunque, quello di un grosso pasticcio formato da tante idee buttate lì ma per nulla approfondite. Ecco che abbiamo così un inizio troppo accelerato che non riesce a dare tempo allo spettatore di appassionarsi ai fatti, avendo come unico risultato la noia; molti passaggi sono frettolosi e ingarbugliati; alcune sequenze sono molto confuse e spesso si verificano sbalzi da un argomento ad un altro; inoltre, in tal modo, anche i personaggi risultano solo delle squallide macchiette poiché non viene data loro alcuna occasione per sviluppare, seppur di poco, la componente psicologica ( non si può fare tutto in soli 75 minuti !). Una lamentela andrebbe esposta anche al cast che, seppur racchiude nomi di un certo spessore come Nancy Allen (“Robocop”, “Vestito per uccidere”, “Blow Out”), risulta fiacco e decisivamente poco coinvolto dal progetto; unica nota positiva va spesa in favore di John Franklin poiché fa piacere vedere che ancora una volta, dopo anni ormai, riveste i panni del piccolo Isaac (che ormai tanto piccolo non lo è più!), ma d’altro canto appare anche lui stanco e poco coinvolto dal progetto. Apprezzabile in “Children of the Corn 666” c’è solo la fotografia estremamente curata, soprattutto se si tiene presente che il prodotto è un opera destinata al solo home video e la presenza, seppur sporadica, di qualche simpatica scenetta sanguinolenta. In conclusione “Children of the Corn 666 – Il Ritorno di Isaac” è un opera del tutto inutile, poco coinvolgente, mal fatta e risulta indubbiamente il peggior capitolo della serie. In giro circola senz’altro di peggio ma anche di questo film se ne sconsiglia vivamente la visione.

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