Dr. Rage backdrop
Dr. Rage poster

DR. RAGE

2005 US
janvier 1, 2005

Dopo essersi iscritto a uno studio sperimentale sul Disturbo da Impulso Rabbioso presso la Fondazione Straun, Michael Dare scopre che la ricerca non è come sembra. Dopo aver appreso che il dottor Timothy Straun, capo della Fondazione, ha in mente un proprio piano, Dare e la dottoressa Susan Verger, capo degli specializzandi, si alleano per fermarlo. Lo scioccante segreto di famiglia e il contorto piano di Straun vengono svelati in un finale mozzafiato.

Réalisateurs

Jeff Broadstreet

Distribution

Andrew Divoff, Denice Duff, Stephen Polk, Karen Black, John Kassir, Robert DiTillio, Ken Ward, Derek Sitter, Christopher Rydell, George Hoth
Horror
HMDB

CRITIQUES (1)

PF

Pietro Ferraro

Michael Dare, durante un incontro/scontro con un barbone, per un malinteso viene condannato a scontare una pena per aggressione nella clinica del Dr. Straun. Ci metterà pochissimo a rendersi conto di essere solo una cavia per i folli esperimenti del dottore e della sua particolarissima equipe, esperimenti un po’ radicali sul controllo della rabbia. Il taglio televisivo di questa pellicola, il cui plot ricorda stranamente la commedia “Terapia d’urto” con Adam Sandler e Jack Nicholson, ci fa capire subito che siamo alle prese con uno Z-movie; i caratteristi che recitano in questo sgangherato film ce la mettono tutta, ma risultano sempre sopra le righe ed eccessivamente esagitati nella recitazione. Il nostro Dr. Rage è interpretato da un claudicante Andrew Divoff, sempre sull’orlo di una crisi di nervi, ormai schiavo del siero da lui stesso creato, e con cui controlla i suoi frequenti attacchi di collera. Un attore che ricordiamo nel ruolo del Djinn nei primi due capitoli della serie “Wishmaster”. Il film inizia e si snoda nella prevedibilità più assoluta: un barbone ormai dipendente dal siero tenta un’incursione nella clinica e incontra il mostruoso abitante del sotterraneo, che scopriremo più avanti legato a doppio filo al Dr. Straun, si tenta qualche colpo di scena, con rivelazioni che si deducono già nei primi minuti del film, quindi inutili allo scopo. Per quanto riguarda il resto del cast, il novello “Igor”, aiutante e factotum del dottore, volendo dare un tono caricaturale al personaggio ne caratterizza solo il lato schizoide, la sexy assistente è la più contenuta, il freak nascosto nel sotterraneo, a parte qualche grugnito e la performance nell’improbabile finale, si perde nei meandri della soporifera sceneggiatura. Il povero protagonista Michael si aggira per la clinica senza meta, subisce le iniezioni e si scopre più collerico e irascibile di prima, passa il tempo a seguire gli strani movimenti degli assistenti di Straun, è incuriosito dagli strani rumori che provengono dallo scantinato e tenta in ogni scena di sedurre la dottoressa impegnata a spiegargli l’iter della cura anti-collera e la risibile filosofia della fondazione Straun. Da segnalare il fosforescente siero che ricorda quello del dottor West in “Re-animator”, il ridicolo macchinario per inoculare il suddetto siero ai pazienti, che sembra un incubo realizzato con il bricolage, e alcuni effetti splatter, che si limitano al finale del film…un po’ pochino per un film che si definisce horror. Anche considerando gli evidenti limiti di budget e il tentativo di puntare sull’umorismo per sopperire ad un’atmosfera involontariamente demenziale, non si riesce a trovare un solo lato positivo in questo pasticcio, la cui visione potrebbe causare veri attacchi di collera!