Excision backdrop
Excision poster

EXCISION

2012 US
septembre 12, 2012

Une lycéenne perturbée développe une obsession sur la médecine et fantasme de pratiquer des opérations chirurgicales sur les autres élèves.

Réalisateurs

Richard Bates Jr.

Distribution

AnnaLynne McCord, Traci Lords, Ariel Winter, Roger Bart, Jeremy Sumpter, John Waters, Malcolm McDowell, Marlee Matlin, Matthew Gray Gubler, Ray Wise
Dramma Horror Commedia
HMDB

CRITIQUES (1)

AC

Andrea Costantini

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Pauline è una adolescente. Vive in una cittadina americana normalissima e frequenta compagni di classe comuni, come la maggior parte delle sue coetanee. Ha una madre con cui ha instaurato un rapporto conflittuale, un padre privo di carisma completamente sottomesso alla moglie e una sorella che ama, affetta da fibrosi cistica. Ha l’aspirazione di diventare un chirurgo ma il suo sogno è tormentato da pensieri di onnipotenza, di dominazione sessuale in un mondo fatto di sangue e cadaveri. La madre vuole a tutti costi inserirla nella società contro la sua volontà mentre le condizioni di salute della sorella peggiorano di giorno in giorno. Una ragazza vestita di bianco osserva affascinata qualcosa. L’immagine si allarga e vediamo che sta guardando la copia di se stessa che sta sanguinando da occhi, orecchie, bocca. Più sangue esce e più la ragazza osservatrice si eccita. Un fiotto rosso schizza dalla bocca della versione sanguinante per finire addosso all’altra, la quale ha un orgasmo, in una surreale e accecante atmosfera pop. Non finisce qui. E’ è solo la prima scena del film. Sempre la stessa ragazza, ancora più sensuale ed eccitata, si avvicina ad un corpo senza una vistosa parte di testa, coperto di sangue post autopsia, steso su un lettino da obitorio. La ragazza, vestita di sole (poche)bende , inizia a leccarlo per poi sdraiarcisi sopra. Cosa stiamo vedendo? Un film pornografico per malati? No, signori, siamo davanti all’immaginazione perversa di Pauline, un’adolescente bruttina che dentro di sé nasconde problemi che vanno ben oltre lo standard delle sue coetanee. Dimentichiamoci l’acne, le mestruazioni, gli ormoni scatenati e il bullismo adolescenziale perché il regista Richard Bates Jr., al suo lungometraggio d’esordio, riprende un suo precedente corto e ci sbatte in faccia le nuove regole dell’attrazione. Tutto ruota appunto intorno alla figura di Pauline, interpretata dalla brava Annalynne McCord (magistralmente trasformata in sgraziata teenager bruttarella, ma nella realtà molto bella), azzeccatissima per il ruolo, che passa le sue giornate da adolescente disturbata progettando la perdita della sua verginità, litigando con la madre che soffre nel vedere la figlia maggiore reietta della società, prendendosi cura della sorella malata terminale e facendo lunghe conversazioni con Dio, nonostante ammetta la sua inesistenza. E poi ci sono le sue fantasie, necrofile e chirurgiche, che invadono i suoi sogni, momenti di alto cinema gore illuminati da una fotografia irreale e coloratissima, in cui a far da padrone naturalmente è il vermiglio del sangue. Il cast di contorno parla chiaro sull’idea che il regista aveva del suo film, di quello che voleva trasmetterci. Abbiamo la madre oppressiva, forse troppo ottusa ed esagerata ma che nutre un forte sentimento di amore/ odio verso Pauline, interpretata dalla ex pornostar Traci Lords. Abbiamo un ambiguo reverendo che aiuta Pauline a liberarsi dei demoni dell’adolescenza, interpretato dal re dei registi trash, John Waters (“Pink Flamingos”). Poi c’è l’insegnante della ragazza, Malcolm McDowell, per il quale è inutile fare ogni tipo di presentazioni. Un gruppo di attori che, chi meglio di loro, ha contribuito alla creazione di un genere di film tanto discusso quanto amato come il cinema d’exploitation e del quale “Excision” è un palese omaggio con perversioni e sangue a go go. Però c’è un però. Se tutto il film prende la direzione della dark comedy con una forte tendenza al ribrezzo, nel finale si cambia registro e quella che fino ad ora era una pellicola di cattivo gusto per adulti amanti dell’horror, si trasforma in una tragedia famigliare di proporzioni bibliche ed è qui che il film purtroppo perde parte della sua carica di energia innovativa. Sia ben chiaro che non si tratta di un brutto finale, anzi, sarà difficile rimanere impassibili davanti a tanta follia, soltanto non è in linea con il resto della pellicola, con il risultato di sembrare fuori luogo. Detto ciò preparatevi perché sarà uno spettacolo forte, un bel pugno nello stomaco, anche per l’incallito masticatore di splatter. In conclusione si può asserire che “Excision” rimane un film da vedere. Un bell’esercizio di stile per un regista che va tenuto d’occhio. Il titolo è un termine che si utilizza in chirurgia e con il quale si intende la completa asportazione di una parte del corpo come un organo, un tumore, un osso.

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