Hell's Fever backdrop
Hell's Fever poster

HELL'S FEVER

2006 IT
janvier 1, 2006

Durante il Natale un gruppo di studenti rapina un'ingente somma di denaro e organizza la fuga attraverso un grande bosco innevato. Quest'ultimo è, però, conosciuto come il "regno della bestia". Sarà solo l'inizio del terribile incubo che li attende...

Réalisateurs

Alessandro Perrella

Distribution

Marcello Arnone, Emiliano Coltorti, Emmanuel Dabone, Sonia De Domeneghi, Bruce McGuire, Massimo Molea, Joseph Murray, Jay Natelle, Stefania Palmisano, Fabrice Scott
Horreur
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

Un eterogeneo gruppo di criminali ruba un milione di euro dalle casse di un università di una non ben specificata capitale europea e poi fugge verso i boschi innevati per incontrare un complice che deve fornirgli un mezzo con cui farli allontanare e disfarsi delle prove. Però non tutto procede per il verso giusto e durante la rapina viene uccisa una guardia. Inseguiti dalla polizia come assassini e non più solamente come rapinatori, i sei criminali si rifugiano in una miniera abbandonata; qui le tensioni interne al gruppo verranno fuori e inoltre una pericolosa quanto misteriosa bestia fuggita da un centro di ricerca veterinaria, vaga per i boschi. Ricordate quelle abominevoli pellicole che venivano prodotte in Italia negli anni ’80 che per vendere meglio il prodotto ricorrevano ad insulsi tentavi di legare il titolo al nome di un blasonato autore che nulla c’entrava con il film o ingannare lo spettatore con titoli furbetti e locandine copiate da film americani? Se qualcuno si chiedesse se ancora oggi sia possibile raggiungere in Italia livelli simili, una risposta positiva la troverebbe in “Hell’s Fever”, l’ultimo “capolavoro” di Alessandro Perrella, distribuito direttamente in dvd. Se già la confezione la dice lunga, dal momento che il titolo ( che tra l’altro non c’entra niente con il film ) potrebbe rimandare l’ingenuo spettatore al divertente “Cabin Fever” di Eli Roth e la locandina del dvd ruba inspiegabilmente l’immagine della locandina di “Ore 11:14”, il contenuto è anche peggio! Ci troviamo di fronte ad un prodotto pessimo sotto tutti i punti di vista. La storia è un mal riuscito miscuglio tra il crime movie e il beast movie; l’intera vicenda segue le improbabili gesta di alcuni ridicoli e maldestri criminali e qua e là viene inserito qualche dialogo tra veterinari e rangers che discutono di una pericolosissima bestia idrofoba, una bestia che non vedremo mai ( anche perché completamente estranea alla vicenda ) fino al ridicolo finale in cui si mostrerà come un innocuo cagnolino che si limita ad abbaiare contro un’auto. Ma “Hell’s Fever” non è solo un pasticcio narrativo senza eguali, in cui i personaggi ( tutti adulti ) si comportano come dei dodicenni ritardati e alcune soluzioni di sceneggiatura sembrano improvvisate dal clown Sbirulino ( il cadavere che si sorregge sul suo braccio poggiato sul mento le batte tutte ), ma risulta anche mal diretto e mal interpretato. La regia si affida al nulla, Perrella ( che in passato ha diretto maggiormente film porno ) non fa altro che riprendere in modo del tutto distaccato e anonimo ciò che succede sulla scena, senza aggiungere un minimo di personalità; gli attori, poi, oltre che essere mal diretti sono del tutto incapaci e totalmente inadatti al ruolo che è stato loro assegnato. Un team di ladruncoli talmente improbabili da far apparire il trio Villaggio-Banfi-Boldi di “Scuola di Ladri” dei veri professionisti. Un male assortito gruppo di criminali che vede come leaders due teste calde che non fanno altro che bisticciare per tutto il film su chi deve portare la valigia con i soldi; due donne tra cui una ragazzetta dal viso candido ( vista in numerosi spot pubblicitari ) che ben poco si adatta al ruolo e una poco attraente diabetica corpulenta; un ragazzo a cui sono affidati i dialoghi più scemi, che si diverte a spaventare i suoi complici subito dopo che due membri del gruppo sono stati trucidati, tutto il denaro è andato perso e c’è una mano mozzata sul pavimento; un tizio di colore spaesato che pronuncia le classiche battute da tizio di colore da film americano; un energumeno che, oltre ad essersi preso una cotta per la buzzicona, se ne va in giro con due lepri morte attorno al collo. Insomma, un disastro totale, accentuato poi da una recitazione dilettantesca di un gruppo di emeriti sconosciuti. Qua e la viene inserito un po’ di splatter, spesso fuori luogo, tra l’altro utilizzando degli effetti speciali chiaramente finti e mal fatti. “Hell’s Fever” è dunque uno di quei film che, sicuramente inconsapevolmente, rinverdisce i fasti dell’horror brutto, ma talmente brutto da sembrare assurdo che qualcuno ci abbia speso dei soldi per farlo, caratteristica frequente in diverse produzioni nostrane di venti anni fa.

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