Hobo with a Shotgun backdrop
Hobo with a Shotgun poster

HOBO WITH A SHOTGUN

2011 CA
mai 6, 2011

Un clochard fait régner la justice dans une ville grâce à son fusil à pompe.

Réalisateurs

Jason Eisener

Distribution

Rutger Hauer, Molly Dunsworth, Gregory Smith, Robb Wells, Brian Downey, Nick Bateman, Peter Simas, Pasha Ebrahimi, Jeremy Akerman, David Brunt
Action Thriller Crime
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Ad Hope Town regna il degrado e la criminalità, dal momento che a dettar legge è il malvivente Drake e i suoi figli, che tengono in pugno la polizia e organizzano cruenti match all’ultimo sangue in cui gli abitanti della città devono ammazzarsi per il suo divertimento. Un giorno ad Hope Town arriva un vagabondo che finisce ben presto nelle mira di questo clima vessatorio, così, stanco della vita e dei soprusi, l’uomo imbraccia un fucile e insieme alla prostituta Abby che ha appena salvato da una gran brutta fine, comincia a fare giustizia a modo suo: facendo saltare teste marce per le strade della città! Quentin Tarantino è senza dubbio il moderno Re Mida del cinema, infatti, come il mitico sovrano della Frigia, tutto quello che tocca si trasforma in oro, perfino quelle che apparentemente sono operazioni meno fortunate. Come è noto, nel 2007 il regista di “Pulp Fiction” e il suo socio di lunga data Robert Rodriguez hanno avuto la pensata di omaggiare uno dei luoghi chiave della loro formazione cinematografica, le salette grindhouse, cinema di quart'ordine delle periferie urbane statunitensi che mandavano film di terza o quarta visione quando andava bene; film fortemente di genere che spesso venivano accorpati in spettacoli double bill, ovvero 2 al prezzo di 1. Il risultato è stato “Grindhouse”, appunto, un double bill firmato da Tarantino (“A prova di morte”) e Rodriguez (“Planet Terror”) che si rivela per la Dimension dei fratelli Weinstein un sonoro flop commerciale. Eppure... eppure la magia era compiuta e da allora tutta una serie pellicole grindhouse style hanno invaso il mercato, specialmente quello indipendente americano, cercando di richiamare - a partire dalle locandine vintage - tematiche e spensieratezze di certo cinema di serie B anni '60, '70 e '80. Da “Zombie Strippers!” a “Bitch Slap - Le superdotate”, passando per “Hell Ride” e il neo w.i.p. “Stuck”, ne abbiamo viste di belle, ma è anche accaduto che alcuni frammenti dello stesso “Grindhouse” abbiano acquisito vita propria. I film di Tarantino e Rodriguez erano infatti intervallati da fake trailers che simulavano in tutto e per tutto i palinsesti grindhouse e due di questi fake trailers sono divenuti lungometraggi a tutti gli effetti. Di “Machete”, firmato dallo stesso Rodriguez, sappiamo vita, morte e miracoli, ma di “Hobo with a Shotgun” in Italia si sa poco. “Hobo with a Shotgun” è il trailer che risultò vincitore all'SXSW Grindhouse Contest, un concorso indetto da Robert Rodriguez in prossimità dell'uscita nelle sale di “Grindhouse”: il fake trailer che risultasse vincitore sarebbe stato inserito nel DVD del film. Jason Eisener vinse con questa particolare idea del senzatetto giustiziere e il resto è storia nota. Eisener, che fino ad oggi si era fatto notare con il promettente cortometraggio splatter “Treevenge”, costruisce con “Hobo with a Shotgun” un revival del cinema underground d'exploitation anni '80. Assolutamente controindicato ai benpensanti, sporco, cattivo e scorretto all'inverosimile, in cui anche i bambini fanno una gran brutta fine. Se ci soffermiamo a un'analisi di superficie, il film di Eisener è quasi anti-cinema: poco interessato a un iter narrativo convincente e superficiale nella caratterizzazione dei personaggi ma allo stesso tempo altamente intento alla spettacolarizzazione della morte... preferibilmente il più splatter possibile. La fiera del budello, insomma, che il regista immerge in una location degradata che molto ricorda il cult di Michael Muro “Horror in Bowery Street”, anche per la scelta di un senzatetto per protagonista. Ed è proprio il punto di vista di questo senzatetto (e senza nome) a fornire una chiave di lettura al film. Hobo - come gli homeless vengono chiamati in modo dispregiativo nel gergo americano – è un uomo che non ha nulla da perdere e nulla da guadagnare in una vita che gli ha voltato le spalle già da tempo. Questo vagabondo, interpretato da Rutger Hauer in una delle sue migliori performance degli ultimi anni, giunge in un paesino di provincia allo stesso modo di come faceva il cowboy solitario tipico dello spaghetti western. E si sa, quando un uomo senza nome e dall'oscuro passato arriva in un paese senza legge, i guai sono garantiti. Solo che in “Hobo with a Shotgun” il paese non ha legge perchè la polizia è corrotta fino alle ossa e risponde agli ordini di Duke (Brian Downey), il malvagio signorotto che ha gettato il posto nel caos e nella delinquenza, organizzando sadici match in cui i concorrenti muoiono nei modi più atroci. È inutile provare a ristabilire l'ordine con le buone, il vagabondo è costretto ad imbracciare un fucile a pompa e aiutato dalla dolce prostituta Abby (Molly Dunsworth) è pronto a far esplodere più teste marce possibili. In “Hobo with a Shotgun” è possibile leggere una neanche molto velata critica alla società dell'indifferenza, in cui non esiste complicità, non si aiuta il prossimo e si vive nell'anarchia assoluta. Ovviamente l'interesse primario di Eisener è offrire allo spettatore uno spettacolo divertente e scorretto, ricco di ammazzamenti atroci e perennemente sopra le righe. Immerso in quest'atmosfera anni '80, dai colori saturi (possiamo leggere a inizio film dell'utilizzo del Technicolor) e dalle musiche fortemente localizzabili nel periodo reaganiano, “Hobo with a Shotgun” è un'opera votata all'eccesso. Assolutamente irresistibile per chi ama un determinato tipo di cinema, ma allo stesso tempo di facile attaccabilità da chi in certe meccaniche narrative e visive proprio non naviga. Voto arrotondato per eccesso. Visiona il FAKE trailer GRINDHOUSE di HOBO WITH A SHOTGUN

Bande-annonce