Hurlements III backdrop
Hurlements III poster

HURLEMENTS III

Howling III: The Marsupials

1987 AU
mai 15, 1987

En Australie, de dangereuses créatures aux airs de Diables de Tasmanie mais de taille humaine apparaissent...

Réalisateurs

Philippe Mora

Distribution

Barry Otto, Max Fairchild, Imogen Annesley, Lee Biolos, Dagmar Bláhová, Ralph Cotterill, Frank Thring, Michael Pate, Jon Ewing, Barry Humphries
Horreur
HMDB

CRITIQUES (1)

MS

Marco Soldati

I lupi mannari esistono e vivono, divisi in tribù, in zone nascoste dell’Australia e della Siberia. Si tratta di due specie diverse di licantropi (le femmine della specie australiana hanno, ovviamente, il marsupio!) che cercano di sopravvivere lontano dagli uomini. Una ragazza della tribù australiana cercherà di vivere nel mondo degli uomini, trovando addirittura un lavoro come attrice; ma i suoi familiari faranno di tutto per riportarla a casa, come inviare tre donne-lupo, travestite da suore; questo attirerà però su di loro l’attenzione della polizia e dei militari, i quali cominceranno una spietata caccia ai mostri. Sicuramente “Howling III” rappresenta il punto più basso raggiunto, e raggiungibile (di peggio proprio non si può) dalla serie, rispetto a questo il secondo capitolo, sempre ad opera dello stesso regista, ovvero Philippe Mora, appare come un gioiello. La storia si presenta confusa e, a tratti, assurda, soprattutto quando si sofferma sulle vicende parallele delle due protagoniste, che tentano di diventare niente meno che una affermata attrice e una ballerina. Il finale, con citazione al primo “Howling” è mediocre per quanto si apprezzi il tentativo di richiamare, o di omaggiare, il capolavoro di Dante; molti sono i momenti involontariamente comici che risultano concentrati, soprattutto, nella parte che descrive il tentativo, peraltro riuscito, di ambientazione della ragazza australiana a Sydney. Non appare chiara la posizione presa dal regista nei confronti del suo stesso film: fare un film horror serio oppure una quasi commedia horror; certamente il primo obiettivo è fuori dalla sua portata mentre il secondo poteva addirittura riuscirgli e anzi si sarebbe potuto decisamente accettare, perché poteva essere preso come un tentativo coraggioso di modificare una saga che, dopo il primo, ha intrapreso una lunga strada verso il basso (vedi “Howling II”). Gli effetti speciali non sono di alta qualità ma dopotutto il budget, certamente, non permetteva di più (vedi scena finale).