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Roberto Giacomelli
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Romania, Monti Carpazi. Una equipe di scienziati capitanati dal Dott. Nicolai si imbatte nelle rovine di un'abbazia del XIII secolo, la quale costituisce il passaggio ad un colossale sistema di grotte sotterranee. Nicolai contatta, allora, un team composto da speleologi e subacquei professionisti con il compito di esplorare le grotte e fornire una documentazione completa sulla loro geografia. Ma gli speleologi non tarderanno a scoprire che tra quelle rocce si è sviluppato un ecosistema completo e indipendente, completamente sconosciuto all'uomo: alghe bianche, talpe albine, anguille, ma anche una voracissima razza di creature carnivore affamate.
Proprio quando le sale italiane si vedono invase dai film pre-natalizi sbanca botteghino, esce in sordina anche questo piccolo action/ horror, più adatto magari alle platee estive. "Il nascondiglio del diavolo" (titolo italiano per "The cave") ci mostra cosa accadrebbe se mescolassimo "Pitch Black" con "The Descent", prendendo dal primo alcuni elementi della struttura narrativa ad eliminazione di personaggi (già cara ad "Alien") e dal secondo l'ambientazione. Naturalmente "Il nascondiglio del diavolo" non riesce a risultare accattivante come il film con Vin Diesel, nè
lontanamente claustrofobico e crudele come "The Descent", ma non risulta neanche così sgradevole come le aspettative potrebbero indurre a credere. Mettiamolo subito in chiaro: questo film è pura serie B consapevole di esserlo, perciò piuttosto che ad un intreccio credibile e ad un approfondimento dei personaggi, si punterà all'intrattenimento dello spettatore tramite i più gretti espedienti di genere: scene d'azione al cardiopalma, mostri viscidi e crudeli, gran numero di morti ammazzati (senza mostrare troppo sangue, in USA è un PG-13). Dunque, consapevoli del fatto che ci si trova di fronte ad un discreto action/ horror condito da 'cheap scares', si ci può tranquillamente divertire, poichè la pellicola è coinvolgente, scorre veloce per i sui 100 minuti abbondanti e la storia assume risvolti interessanti (anche se prevedibili e inverosimili).
Le locations, già come era accaduto per "The Descent", sono fondamentali per creare un'atmosfera opprimete e claustrofobica; anche qui si gioca sugli spazi angusti alternati ai vuoti abissali, introducendo anche l'elemento dell'acqua come ulteriore impedimento (ma anche via d'uscita) per gli eroici protagonisti. Purtroppo non si fa un uso adeguato del buio (elemento portante in "The Descent"), anzi, in molte occasioni le caverne risultano troppo illuminate, in modo innaturale, sottraendo una potenziale ed ulteriore atmosfera all'intero ambiente. Le creature, create dal mago
degli effetti speciali Patrick Tautopoulos, hanno un look sicuramente azzeccato: si mostrano poco o niente per tutta la prima parte del film, per poi apparire in modo chiaro nel finale con una CGI convincente alternata a pupazzi animati.
La regia è dell'esordiente Bruce Hunt, che fino ad ora si era fatto conoscere come assistente alla regia dei tre "Matrix", mentre il cast è composto da attori non molto noti al pubblico e poco convincenti; tra di loro si può citare Cole Hauser ("Pitch Black"; "2Fast 2Furious") nella parte del capo spedizione, Morris Chestnut ("Anaconda 2"; "Squadra 49") e Lena Headey ("I fratelli Grimm e l'incantevole strega").
Un onesto b-movie, non molto originale ma divertente. Se vi interessa il genere "mostri che cacciano gli umani in luoghi angusti", gli potete dare un'occhiata.