Kaw backdrop
Kaw poster

KAW

2007 CA
avril 7, 2007

Dans une ferme isolée, un cadavre de vache meurt d'un virus l'ayant rendue folle. La maladie s'est transmise aux corbeaux qui étaient venus picorer le corps. Cette nuée d'oiseaux agressifs décide de s'en prendre aux habitants d'un village. Le shérif aidé du docteur local et de quelques citoyens décident de tout tenter pour stopper les assauts meurtriers venus du ciel...

Réalisateurs

Sheldon Wilson

Distribution

Sean Patrick Flanery, Kristin Booth, Megan Park, Stephen McHattie, Rod Taylor, John Ralston, Michèle Duquet, Gray Powell, Wendy Lyon, Ashley Newbrough
Horreur Action Thriller Science-Fiction
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Lo sceriffo Wayne e sua moglie Cynthia stanno per trasferirsi dalla sonnolenta provincia alla grande città, ma l’ultimo giorno di lavoro per lo sceriffo coincide con la misteriosa venuta di uno stormo di giganteschi corvi che cominciano ad attaccare gli esseri umani. I corvi sembrano mossi da una inspiegabile sete di sangue che pare abbia origine dalla fattoria di Jacob, un mennonita che vive con la sua famiglia allevando bestiame. Quanti sono i film che narrano la rivolta della natura contro l’umanità per mezzo di diverse specie animali? Molti, e negli ultimi anni in Italia ci giungono spesso direttamente in dvd, copiosi ogni mese a riempire le file delle ultime uscite nei negozi di videonoleggio. I più quotati sono i film con vespe assassine e squali killer geneticamente modificati, film che si muovono generalmente dal “brutto” al “pessimo” con grande disinvoltura. In mezzo a tanti inutili tv movies capitano a volte anche dei prodotti di discreta fattura, come nel caso di “Kaw – L’attacco dei corvi imperiali”, un film prodotto dall’americano Sci-Fi Channel per la tv, ma presentato anche al Festival du Film Fatnatstique di Gérardmer. “Kaw” non è uno di quei film che lascia completamente soddisfatti, anzi a fine visione si ricordano più i difetti che i pregi di questo lungometraggio, ma in fin dei conti risulta un film di pregevole fattura e decisamente più riuscito di molti altri prodotti ad esso assimilabili. Il punto di partenza è l’indimenticabile opera hitchcockiana “Gli Uccelli”, con la sua inspiegabile e agghiacciante rivolta dei volatili contro l’uomo; in “Kaw” l’irrazionalità del film di Hitchcock, che si faceva portatrice di un messaggio ecologista e riflessione sulle paure ataviche dell’uomo, è sostituita da una spiegazione (fanta)scientifica che giustifica l’aggressività dei pennuti. Se altrove la ricerca di una spiegazione razionale, anzi scientifica, sarebbe apparsa fastidiosamente didascalica, in “Kaw” ha una certa funzionalità ed efficacia, anche se non risulta particolarmente originale. Il voler unire le suggestioni da beast movie e la paura da contagio con l’estremismo religioso appare però un elemento sufficientemente innovativo, facendo emergere il dannoso bigottismo che aleggia su alcune frange dell’america rurale contemporanea, invasa ancora dallo spettro della superstizione. Certo, dal quadro dipinto in “Kaw” la comunità protestanti conservatrici ne escono dipinte come fonte di ignoranza e pericolo per l’intera comunità, una presa di posizione un po’ estrema, sicuramente discutibile, ma capace di donare una particolare chiave di lettura (polemica) all’intero film. Alla regia troviamo Sheldon Wilson, già autore di “Shallow Ground – Misteri Sepolti”, che non dona particolare personalità al prodotto ma conduce la danza con indubbio gusto. Nel cast ci sono molti volti poco noti della tv, tra cui Sean Patrick Flanery (“Masters of Horror II”: Dannazione”), Kristin Booth (“Supernatural”) e Stephen McHattie (“History of Violence”; “L’albero della vita”); di buona qualità gli effetti speciali (anche digitali). Ciò che funziona poco in “Kaw” è il ritmo tipicamente televisivo: anche se negli 80 minuti di durata il film presenta una grande varietà di situazioni, che vanno dai segnali premonitori all’immancabile assedio stile “La notte dei morti viventi”, gli eventi spesso appaiono piatti e poco capaci di coinvolgere lo spettatore; contribuisce sicuramente la colonna sonora “antica” e fin troppo invasiva. Inoltre alcune “trovate” appaiono decisamente ridicole e troppo sciocche, come si può notare nella scena dell’attacco allo scuolabus in cui i corvi cercano di infrangere i vetri della vettura scagliandole contro dei sassi che impugnano tra le zampe. In generale “Kaw – L’attacco dei corvi imperiali” è un film molto leggero che si lascia guardare e rappresenta sicuramente uno dei risultati più alti raggiunti nelle recenti produzione televisive sugli animali assassini. Stiano alla larga gli ornitofobici!

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