MC
Marco Castellini
•
Baghdad, fine cinquecento: il filosofo Al Caleb è stato incaricato dal dottor John Dee di tradurre dall’arabo antico alcune pagine appartenenti ad un testo sacrilego conosciuto con il nome di Necronomicon. Cinquecento anni dopo ad Arkham una copia del Necronomicon, il terribile libro scritto da Abdul Alhazred capace di spalancare i cancelli dell’Altrove e liberare le creature delle tenebre, è ancora nelle mani degli uomini. I sopravvissuti della razza umana, in via d’estinzione, stanno combattendo una guerra senza tempo contro queste creature, incarnate nei loro stessi compagni deceduti. Va subito premesso che il film è il risultato di una produzione indipendente, con limitata disposizione di budget, ed interpretato, per la maggior parte, da attori semi-professionisti. Detto questo “L’Altrove” ha più di un motivo per essere apprezzato: storia originale (liberamente basata sugli “Scritti sul Necronimicon” di H.P. Lovecraft), ottima fotografia, ed alcune sequenze al limite dello splatter, il tutto diretto con mano piuttosto sicura dall’esordiente giovane regista Ivan Zuccon. A fronte di questi elementi positivi ci sono anche alcuni evidenti limiti: a partire dalle precarie interpretazioni di parte del cast (anche se questo è più che perdonabile essendo per la maggior parte attori non professionisti), o dai dialoghi troppo spesso “piatti” e poco ricercati. Anche se l’aspetto che più di ogni altro inficia la qualità del film è una sceneggiatura confusionaria, che fa risultare da subito l’evolversi della vicenda poco chiara, tanto che si rischia di arrivare alla fine della pellicola senza averne completamente compreso la trama. “L’Altrove” funziona piuttosto bene se preso scena per scena, ma manca la visione di insieme, il filo conduttore della narrazione. Comunque da apprezzare se non altro il tentativo di creare qualcosa di nuovo e di “risvegliare” dal suo letargo l’horror italiano.