The Lazarus Child backdrop
The Lazarus Child poster

THE LAZARUS CHILD

2004 DE
mai 13, 2004

Gravement blessée après avoir été renversée par un bus, une enfant de sept ans, Frankie Heywood, tombe dans un profond coma. Son frère de douze ans, Ben, qui a été témoin de l'accident, tombe dans une sévère dépression. Leurs parents, Jack et Alison, doivent mettre de côté leurs difficultés de leur mariage afin de s'occuper de leurs enfants. Alors que rien ne semble pouvoir évoluer positivement, Jack et Alison entendent parler d'une méthode médicale controversée, mais qui pourrait sortir Frankie de son coma; le traitement consiste à communiquer avec le patient afin de le ramener à la conscience. Ben s'avère être la clé de cette libération, mais le traitement comporte des risques...

Réalisateurs

Graham Theakston

Distribution

Andy García, Frances O'Connor, Angela Bassett, Harry Eden, Geraldine McEwan, Daniella Byrne, Christopher Shyer, Jaimz Woolvett, Louis Ferreira, Stephen McHattie
Dramma Horror
HMDB

CRITIQUES (1)

GG

Giuliano Giacomelli

La famiglia Hywood è scossa da un tragico ed intenso dramma dal momento che la loro piccola figlia, Frankie, è stata investita da un camion ed è sprofondata in un coma profondo che lascia poche speranze ad un risveglio. L’unica soluzione è data dalla neurologa Elizabeth Chase che sta lavorando ad un nuovo sistema per risvegliare le persone dal coma, basato sull’instaurazione di un contatto mediante un tramite inviato a comunicare con il subconscio del paziente. Il piccolo Ben, fratello maggiore della bambina, si offre volontario per fare da tramite poiché si sente responsabile dell’incidente ed è convinto di essere la persona più cara alla sorellina. È davvero incredibile notare come, in certi casi, le campagne pubblicitarie possano influire sulle sorti di un prodotto arrivando persino a spacciarlo per tutt’altra cosa ingannando così, in maniera piuttosto sfacciata, le aspettative dell’acquirente (o in questo caso dello spettatore). Insomma, spesso e volentieri gli spot pubblicitari sono capaci di generare delle vere ed autentiche truffe! È proprio questo il caso de “L’Ultima Porta” (“The Lazarus Child” in originale), film distribuito sul nostro mercato nel 2006 e che è stato fatto passare per quello che in realtà non è assolutamente. I vari spot e slogan pubblicitari (a partire dall’inquietante frase di lancio sulla locandina che recita “Hai il coraggio di aprirla?”) ce lo presentavano come un nuovo e spaventoso thriller soprannaturale venato di elementi orrorofici; lo pubblicizzavano come se “L’Ultima Porta” dovesse essere una terrificante pellicola sulla scia di “Omen – Il Presagio” (il poster richiama terribilmente il film di Donner) o, restando in tempi più recenti, del mediocre “Godsend” di Nick Hamm. Non c’è che dire, la sponsorizzazione è stata architettata così terribilmente bene da indurci a credere che “L’Ultima Porta” fosse un film di genere thriller/horror, un applauso meritato alla convincente e persuasiva campagna pubblicitaria. Ma se dunque siamo stati vittima di un inganno, se non abbiamo assolutamente nulla a che vedere con un horror ne tanto meno con un thriller, cos’è in realtà questo film? “L’Ultima Porta”, ebbene si, altro non è che un piattissimo film drammatico, con giusto qualche microscopico spruzzo fantascientifico, che sfocia spesso e volentieri in smielati siparietti tipici delle pellicole in cui scoppia il solito “drammone” familiare. Già…niente possessioni, niente entità demoniache, niente reincarnazioni, niente Ultime Porte che si aprono su dimensioni parallele ma solo una bambina in coma, un ospedale, una famiglia che piange e un moccioso eroico con turbe esistenziali (insopportabile!) pronto a dare la vita per salvare la sorellina. Però, superata la delusione (o fregatura, che dir si voglia) e venuti a conoscenza che abbiamo a che vedere con un prodotto che risulta essere l’esatto contrario di quanto ci si poteva aspettare, si può passare comunque ad analizzare e giudicare il film considerando i suoi reali meriti ma, così facendo, c’è ugualmente da mettere in chiaro che, a prescindere dal genere di appartenenza, il film può essere considerato tutto fuorché riuscito. Se già la storia risulta di per se poco intrigante va aggiunto il fatto che viene sormontata da una sceneggiatura incapace di genere, in qualunque situazione, il giusto ritmo (il film lascia adito a molteplici sbadigli malgrado il breve minutaggio) ma soprattutto totalmente fallimentare nel delineare la costruzione caratteriale dei protagonisti. Tutti i personaggi sono gettati alla ribalta senza alcuno spessore con l’aggravante che le poche volte che si cerca di scavare nel loro passato si eccede in situazioni così stereotipate da risultare solo banali (è il caso del tragico passato alle spalle della dottoressa Chase). Ci si stupisce notare che in un tale film abbiano preso parte attori di un certo calibro come Andy Garcia (“Il Padrino parte III”, “Ocean’s Eleven”), Frances O’Connor (“Timeline”, “A.I. Intelligenza Artificiale”) o Angela Bassett (“Strange Days”) ma purtroppo nemmeno la loro presenza riesce a risollevare le sorti del film dato che appaiono terribilmente svogliati, poco interessati al progetto e non in grado di esporre al meglio le loro doti recitative. Insomma, “L’Ultima Porta” risulta essere davvero una sòla sotto tutti i punti di vista e che, al di là dell’ingannevole campagna pubblicitaria, rimane comunque un’opera poco interessante e così buonista da risultare solo noiosa ed irritante. Se ne sconsiglia vivamente la visione.

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