Saw backdrop
Saw poster

SAW

2004 US
octobre 1, 2004

Deux hommes se réveillent enchaînés au mur d’une salle de bains. Ils ignorent où ils sont et ne se connaissent pas. Ils savent juste que l’un doit absolument tuer l’autre, sinon dans moins de huit heures, ils seront exécutés tous les deux… Voici l’une des situations imaginées par un machiavélique maître criminel qui impose à ses victimes des choix auxquels personne ne souhaite jamais être confronté un jour. Un détective est chargé de l’enquête…

Réalisateurs

James Wan

Distribution

Tobin Bell, Cary Elwes, Leigh Whannell, Danny Glover, Monica Potter, Ken Leung, Makenzie Vega, Michael Emerson, Shawnee Smith, Dina Meyer
Horreur Crime Mystère
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

skull skull skull skull empty skull
Due uomini, che apparentemente non hanno nulla a che fare l’uno con l’altro, si ritrovano bloccati da catene alle estremità opposte di una stanza: tra di loro un cadavere con la testa fracassata, una grossa pozza di sangue, una pistola, e due buste con una serie di indizi e istruzioni per giocare ad un sadico gioco architettato da un folle ricercato dalla polizia che i media hanno ribattezzato “l’enigmista”. I due hanno a disposizione poche ore prima di essere uccisi entrambi, a meno che uno dei due non uccida il compagno per salvarsi la vita... Ha fatto parlare di sé il notevole esordio alla regia del giovane James Wan, “Saw” ha riscosso in tutto il mondo sia critiche (dai benpensanti) che lodi (dalla critica di genere e gran parte del pubblico) e un inevitabile successo al botteghino. Fin dalla trama si può riconoscere qualche affinità con il thriller fantascientifico “Il Cubo” (i due uomini rinchiusi in una stanza, ignari di chi ce li abbia messi e perché) e naturalmente con il thriller che da 10 anni a questa parte conta un numero ragguardevole di cloni dopo aver rivoluzionato le regole del genere, cioè “Seven” (il killer moralista che tortura in modo elaboratissimo le sue vittime fino alla morte). Ma “Saw”, partendo dall’uno per sfociare nell’altro, si discosta da entrambi, creando un’opera originale e tesissima che si diverte a giocare con i nervi dello spettatore. Le location sono efficaci, il film è quasi totalmente girato in interni che, grazie ad una fotografia sporca, danno un senso di disagio, claustrofobia e sporcizia. Gli interpreti sono abbastanza convincenti, soprattutto Cary Elwes sembra particolarmente calato nel ruolo del dottor Lawrence, uomo di successo ma annoiato e frustrato da una vita monotona; nota di demerito invece per Danny Glover, il cui personaggio del poliziotto in cerca di vendetta sembra poco funzionale alla storia e troppo macchiettistico. Per quanto riguarda il profilo regia/sceneggiatura si possono riscontrare delle scelte poco azzeccate, infatti in alcuni punti James Wan accelera le sequenze creando un fastidioso senso simil-videoclip ed anche la sceneggiatura, pur risultando efficace con il gioco ad incastro che piano piano acquista un senso, risulta non priva di qualche buco. Sotto l’aspetto gore il film non lascia delusi, grazie a sequenze di rara violenza e disagio che rimangono impresse nella mente dello spettatore: su tutte la tortura effettuata alla donna con la trappola per mandibole e il pianto isterico della piccola figlia del dottore (ancora adesso mi riecheggiano nella mente le parole strozzate e intrise di sofferenza della bambina… agghiacciante!). In definitiva “Saw” è un ottimo thriller teso e di rara cattiveria, certamente non privo di difetti, ma che riesce a collocarsi sopra la media delle pellicole di genere. Dato il grande successo in patria, James Wan si prepara a dirigere un sequel. Curiosità: il manifesto del film, che ritrae su sfondo bianco una mano oppure un piede, entrambi mozzati, è stato oggetto delle ire del Codacons, che ha chiesto, ancor prima che il film uscisse nelle sale, il ritiro dei manifesti pubblicitari dai muri delle città e dai siti internet. Ma non finisce qui.. il film, uscito con il visto censura “film per tutti”, è stato oggetto di una campagna, da parte di vari comitati per la tutela dei più giovani, per il ritiro dalle sale oppure l’applicazione di un divieto ai minori.

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