En Amazonie, des anthropologues découvrent les restes d'un homme âgé de plus de 300 ans lors de sa mort ! Un expédition est organisée pour trouver le mystère de cette incroyable longévité. Mais au coeur de la forêt impénétrable, une tribu sauvage et un serpent géant à cinq têtes montent la garde... Suite à la découverte d'un tombeau renfermant les restes d'un chef de tribu d'Amazonie, les chercheurs d'une industrie pharmaceutique déterminent l'âge du défunt à environ 300 ans. Pour le monde de la science, ce détail pourrait changer le cours de l'humanité. C'est pourquoi une seconde expédition est envoyée en Amérique du Sud pour percer le secret de cette jeunesse éternelle. Sur place, l'équipe se heurte à une ethnie ancestrale et à une menace animale gardant avec ferveur une fontaine de jouvence...
Réalisateurs
Allan A. Goldstein
Distribution
Stephen Baldwin, Jayne Heitmeyer, Shelly Varod, Larry Day, Gary Hudson, Ross McCall, Phil Miler, Gideon Rosa, Jorge Tarquini, Caco Monteiro
Il ritrovamento, in Amazzonia, di uno scheletro umano che sembra avere più di 200 anni spinge un team di scienziati ad avventurarsi nelle foreste amazzoniche, speranzosi di trovare quello che si dice essere l’elisir dell’immortalità. Giunti sul luogo i nostri “eroi” scopriranno l’esistenza di un antica tribù i cui membri venerano un terrificante ed enorme serpente a tre teste che inizierà sin da subito a seminare panico e morte tra coloro che hanno osato mettere piede in quelle pericolose foreste.
Che cos’è “Snakeman” ? A giudicare dal titolo e dalla locandina con la quale tale pellicola è stata distribuita in Italia, ci si aspetterebbe di imbattersi in un B-movie che vede protagonista un terribile uomo-serpente, un umanoide che muta in rettile e se ne va in giro a seminare morte e distruzione, un film dunque che riesca a sfruttare un villan insolito ed originale e che possa quanto meno affascinare e/o divertire lo spettatore per un ora e mezza circa. Invece no!
Non lasciatevi ingannare dal titolo (titolo originale di tale obbrobrio è “The Snake King”) e dalla locandina, poiché questo “Snakeman – Il predatore” è un film che non vede protagonista nessun uomo-serpente, in cui non vi è nessuna mutazione o incrocio tra umani e rettili e in cui non vi è nulla di divertente, ma solo tanta noia e disperazione per aver speso soldi preziosi per il noleggio, o ancor peggio, l’acquisto del dvd. Questa pellicola oscena può tranquillamente essere considerata la copia tarocca di “Anaconda – Alla ricerca dell’orchidea maledetta”, dal momento che anche in “Snakeman” vedremo un team di ricercatori/scienziati alla ricerca dell’elisir dell’eterna giovinezza, braccati anch’essi da un “mostruosissimo” essere strisciante, ma che non ha nulla a che fare con i giganteschi anaconda dell’altro film; infatti si tratta di un’assurda ed improbabile creatura a tre teste (una sorta di Idra) di dimensioni folli e realizzata con degli effetti digitali davvero pessimi e talmente osceni da invidiare gli effetti in CG di ormai datate serie Tv come “Hercules”. Ciò che maggiormente colpisce non è il fatto che tale opera abbia a disposizione effetti digitali di serie z (questo è un problema comune a molte pellicole realizzate in low-budget e distribuite per il solo mercato home video) ma il fatto che i suddetti effettacci vengano ostentati ad ogni occasione, così ché per tutto il film ci verrà mostrato questo titano in tutto il suo splendore.
Inoltre, a peggiorare la situazione collabora la “geniale” sceneggiatura che decide di adornare l’opera con trovate decisivamente sceme e ridicole, concentrate per lo più tutte nel finale, in cui vedremo il mostro che smette di uccidere a casaccio e per fame e diventa improvvisamente cosciente della situazione tanto da fare una selezione: uccidere e mangiare i cattivi e lasciar trionfare i buoni; ed ecco dunque che i nostri “eroi” protagonisti possono smettere di temere il ferocissimo serpente e possono finalmente baciarsi tranquilli dinnanzi ad esso all’insegna di uno sdolcinato e mai così fuori luogo happy end.
Il film (che d’ora in poi chiamerò squallore poiché non merita di essere chiamato “film”) non riesce ad essere minimamente salvato né sotto il punto di vista registico, visto che dietro la macchina da presa abbiamo un anonimo Allan A. Goldstein, che dirige lo squallore con una grandissima e spiccata vena televisiva; né sotto il punto di vista degli attori, poiché tra i tanti volti sconosciuti spicca come star uno dei tanti cloni/fratelli Baldwin e per l’esattezza Stephen Baldwin, che sicuramente risulta essere il peggiore della famiglia.
In conclusione questo “Snakeman – Il predatore” si mostra come un vero e proprio squallore, una pellicola che delude in tutto e per tutto, che non riesce ad appassionare minimamente lo spettatore che assiste alla vicenda con molta passività, noia e disgusto e che riesce ad ottenere la palma d’oro come peggior snake-movie di sempre!
Da evitare senza ripensamenti.