The Ghostmaker backdrop
The Ghostmaker poster

THE GHOSTMAKER

2011 US
août 1, 2011

Un groupe d'amis découvre un cercueil du XVe siècle qui leur permet d'explorer l'au-delà...

Réalisateurs

Mauro Borrelli

Distribution

Aaron Dean Eisenberg, Liz Fenning, J. Walter Holland, Jared Grey, Domiziano Arcangeli, Jeffrey Damnit, Hans Uder, Greg Maness
Horreur Thriller Science-Fiction
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Kyle fa dei lavoretti per guadagnare soldi con i quali deve procurarsi la droga e pagare i suoi numerosi debiti. Tra le varie cose, Kyle svuota cantine e nell’abitazione di una sua anziana cliente trova una strana bara e malgrado la donna si raccomandi con lui di distruggere quell’oggetto, il ragazzo lo tiene con l’intenzione di venderlo su e-bay. Mentre pulisce la bara, Kyle però si accorge che sotto l’imbottitura c’è un curioso meccanismo e dopo aver mostrato il tutto a due suoi amici, scopre che si tratta di un macchinario costruito nel XV secolo dall’alchimista e architetto Von Tristen con l’intento di sperimentare la morte. Il marchingegno nella bara, infatti, consentirebbe di far provare a chi vi si sdraia dentro delle esperienze di pre-morte, durante le quali lo spirito si distacca del corpo ed è libero di vagare. I tre amici decidono allora di provare la bara, ma da quel momento cominceranno ad accadere strane cose, tra cui la presenza di una misteriosa e inquietante figura che li perseguita. Cosa c’è dopo la morte? Spesso il cinema si è posto questa domanda portando sullo schermo pellicole che affrontano l’argomento e scegliendo, in base ai casi, di utilizzare il linguaggio della storia sentimentale come “Ghost” o “Al di là dei sogni”, commedie horror come “Sospesi nel tempo”, o thriller soprannaturali come “Linea mortale”. Ed è proprio a quest’ultimo film che “The Ghostmaker” sembra prendere più ispirazione, anche se si può notare qualche influenza anche dal suddetto film di Peter Jackson, soprattutto per la raffigurazione del fantasmi e della morte che li perseguita. Ma è riduttivo paragonare il film di Mauro Borrelli ad altre opere perché se il cinema nel suo complesso è il parco giochi di questo regista da molto tempo, nel suo film c’è tanta fantasia e voglia di mettersi alla prova tale da essere riuscito a confezionare un prodotto decisamente valido e con dei notevoli spunti di originalità. L’idea di base di “The Ghostmaker” è sperimentare la morte, spunto chiaro e semplice che però da vita a una riflessione sulle scelte della vita e sulle possibilità di riscatto. Il personaggio di Kyle, interpretato da Aaron Dean Eisenberg, malgrado la faccia da bravo ragazzo è un pessimo soggetto: tossicodipendente, perditempo e ladro, un uomo che malgrado la giovane età ha praticamente mandato a rotoli la sua vita. Kyle sembra impegnarsi per “cambiare”, facendo promesse alla sua ragazza e cercando un lavoro, ma è inutile, su ogni tentativo prevale lo spettro della droga e delle precedenti scelte. Forse è proprio la condizione estrema in cui si troverà a lottare a dargli la spinta decisiva nel recuperare dignità. E abbiamo, dunque, un personaggio sufficientemente tratteggiato e approfondito per innescare una serie di dinamiche anche di un certo interesse. Convincono meno i personaggi di contorno, a cominciare dai due amici e “co-spettri” Platt (Jared Grey) e Sutton (J. Walter Holland); il primo è semplicemente il “tizio intelligente e colto” che serve a rispondere ad alcuni quesiti sulla bara, il secondo è l’amico paraplegico che senza troppe spiegazioni diventa il villain della vicenda. Forse sarebbe servito un maggior approfondimento di questo personaggio perché la dinamica finale sembra anche funzionare abbastanza bene, ma non si condivide troppo la scelta nel far diventare cattivo un personaggio subito inquadrato come mite per una semplice rivalità amorosa. Molto buona la qualità degli effetti visivi e il design della bara di Von Tristen e della Morte, ma non poteva essere altrimenti, visto che il regista Mauro Borrelli lavora principalmente come concept artist e illustratore per grossi film hollywoodiani come “Wolfman”, “Dark Shadows” e “Captain America”. Un altro aspetto apprezzabile di “The Ghostmaker” è il sapore molto anni ’80 della storia, a tratti ingenua ma sempre avvincente e votata all’approfondimento dell’aspetto più immaginifico e fantasioso. Una qualità che nel nostro cinema di genere manca praticamente da oltre un ventennio e che ora ritroviamo in una produzione a basso budget che però di italiano ha solo il regista. Insomma, “The Ghostmaker” è un film che funziona abbastanza bene, sa intrattenere e coglie tutta quella pregevole ingenuità di certe produzioni fanta-horror anni ’80. Forse sarebbe servita una maggiore cura nella scrittura dei personaggi e nel loro sviluppo, ma il risultato generale è senz’altro positivo. “The Ghostmaker” è il primo di una serie di film che vengono distribuiti in DVD gratuitamente (i G-movie) in alcuni specifici luoghi nelle maggiori città italiane. Per maggiori informazioni e scoprire dove trovare questi DVD vi rimando a questo articolo.

Bande-annonce