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Roberto Giacomelli
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Julia è una studentessa di psicologia prossima alla laurea. Un giorno la ragazza riceve una telefonata da Billy, un suo amico d’infanzia; dopo essersi incontrati, Billy confessa a Julia che “Loro” lo perseguitano e sono tornati per portarlo nel mondo delle ombre, togliendosi subito dopo la vita. Da quel momento la ragazza comincia a ricordare che da piccola soffriva di terrori notturni ed anche Billy ne era affetto; con il passare del tempo Julia si era convita che la sua era una semplice paura infantile, ma i recenti accadimenti le fanno realizzare che “Loro” esistono realmente, sono delle creature malvagie che si nascondono nel buio con l’intento di terrorizzare e rapire i bambini che hanno marchiato.
Prodotto da Wes Craven e diretto da Robert Harmon ( il regista del cult “The Hitcher” ), “They” è uno dei primi tentativi, negli horror di recente produzione, di sfruttare il buio e ciò che vive al suo interno per spaventare lo spettatore. Il risultato è indubbiamente gradevole e il film riesce nel suo intento principale: creare un’atmosfera che riesca ad incutere nello spettatore una giusta dose di terrore. Il film in questione, infatti, punta tutto sull’orrore suggerito e sulla suspance, supportata da una serie di locations inquietanti, come la metropolitana di notte, ed altri luoghi di routine quotidiana che però vengono resi sporchi e degradati, capaci di far sentire lo spettatore a disagio, soprattutto grazie ad un’efficace fotografia che predilige colori scuri e opachi.
Come accennato in precedenza, l’orrore è solo suggerito, quindi non sono presenti scene violente o sanguinose ( anche se il momento in cui la protagonista si estrae la sonda organica dal cranio è piuttosto disgustoso ) ed anche le creature che vivono nel buio non sono mai mostrate chiaramente, ma si possono solo vedere di sfuggita in qualche scena: in questo caso si può parlare di una scelta più che azzeccata, dal momento che mostrando chiaramente i mostri si poteva facilmente scadere nel ridicolo involontario; invece, in questo caso, si punta maggiormente sull’effetto che precede la venuta delle creature, poiché la loro presenza è anticipata da lamenti di bambini e improvvisi blackout o intermittenze elettriche: un espediente della sceneggiatura di sicuro effetto.
A differenza di pellicole contemporanee ( “Al calare delle tenebre” ) oppure epigone ( “Boogeyman” ), in “They” c’è una maggiore caratterizzazione dei personaggi, un minore uso di effetti ed effettacci e un’apprezzabile cura dell’intreccio narrativo. La sceneggiatura è accreditata a Brendon William Hood, ma in realtà suo è solamente il soggetto, visto che la produzione ha affidato la stesura dello script ad un team composto da ben 10 sceneggiatori. La regia di Harmon è elegante e allo stesso tempo fluida; mentre il cast è composto da giovani attori poco noti, tra i quali si segnala soprattutto la brava protagonista, interpretata da Laura Regan ( “Unbreakable” e “My little eye” ).
In conclusione, “They” è un buon film che riesce a sfruttare con esiti positivi la tematica della paura del buio, risultando superiore a molte recenti pellicole incentrate sullo stesso tema. Ottima l’atmosfera e riuscite le scene di tensione. Consigliato.