Heaven Valley è una città dominata da Denny Richards, il quale esercita il suo potere controllando il corpo di polizia. Ma negli ultimi tempi il dipartimento è sconvolto da una serie di omicidi: cadaveri di poliziotti vengono rinvenuti per le strade, letteralmente fatti a pezzi. Il responsabile di tutto ciò è Adam, che è in cerca di vendetta dopo aver trovato la moglie morta, arsa viva da Denny a causa di un debito non saldato in tempo. L'uomo, corroso dal dolore e dalla rabbia, viene controllato da un demone malvagio, il quale gli promette di portarlo dinanzi a Denny se in cambio divulgherà il suo messaggio di odio e distruzione; per raggiungere il suo fine, il demone ha donato ad Adam una forza sovraumana e poteri soprannaturali, abilità usate per annientare tutti i nemici che si interpongono fra lui e il malavitoso...
Registi
Emanuele De Santi
Cast
Emanuele De Santi, Alessandro Gramanti, Paolo Luciani, Giulio De Santi, Christian Riva, Valeria Sannino, Enrique Sorres, Wilmar Zimosa
Ci troviamo a Heaven Valley, una città immaginaria, in cui Adam, un uomo la cui fidanzata è stata bruciata viva da un mafioso locale, inizia ad indagare sulla morte della donna. Non potendo contare sull’aiuto della polizia, decide di svolgere le indagini per proprio conto guidato solo dalla propria rabbia e da un demone, da lui evocato, che lo guida nelle ricerche per la città. Inizia così una guerra senza esclusioni di colpi in cui Adam è rimasto da solo a combattere contro tutto il mondo corrotto e malvagio, per affrontare, nello scontro finale, Denny Richards, l’assassino di Emily.
La visione di “Adam Chaplin” mi ha riportato indietro di quasi dieci anni, periodo in cui avevo avuto la sfortuna di vedere un film underground intitolato “Fist of the North Star” (1995), pellicola americana che narra le gesta dell’eroe animato giapponese Ken Shiro; parlo di sfortuna perché si trattava di un lavoro di bassissimo livello che puntava tutto su scene splatter completamente senza senso.
Il nostrano Emanuele De Santi deve essere sicuramente
un cultore del cartoon sopra citato dal momento che all’interno della pellicola troviamo dei chiarissimi riferimenti alla serie nipponica, in primis per quanto concerne le scene di combattimento tra i veri protagonisti.
La trama in sé risulta essere davvero banale all’inverosimile, è già vista milioni di volte e non presenta particolari colpi di scena; detto questo bisogna ammettere che le ambientazioni presenti nel film sono abbastanza accattivanti e caratterizzate da un mondo degradato e senza futuro in cui la popolazione vive di espedienti e di violenza pur di riuscire a “sbarcare il lunario”. I personaggi principali presenti nel lavoro sono sicuramente ben caratterizzati a cominciare da Adam, uomo divenuto aggressivo e senza pietà a causa della morte dell’amata Emily, per continuare con il mafioso Denny Richards, un personaggio interessante sotto diversi aspetti che ci regala perle di filosofia da discount tra un atto di violenza e l’altro. Di contro il demone che convive con il protagonista è stato realizzato in maniera abbastanza approssimativa sia per quel che riguarda l’aspetto, sia per quello che concerne le sue caratteristiche.
Tra un ettolitro di sangue rosa e l’altro troviamo anche trovate interessanti e volutamente comiche come, per esempio, la presenza di un poliziotto non vedente, impegnato sul campo nella caccia al nemico pubblico numero uno.
Questo “Adam Chaplin” è quindi una pellicola destinata esclusivamente a spettatori che non siano deboli di stomaco a causa dello splatter volutamente esagerato (ricorda molto, con le debite distanze, quello presente in “Splatter – Gli schizzacervelli” di Peter Jackson n.d.r.) e dell’esasperata violenza che ci accompagna per ogni minuto del film. Purtroppo questo lavoro di De Santi non può essere giudicato positivamente nel complesso soprattutto a causa di un doppiaggio a dir poco imbarazzante, caratterizzato da voci monotone e cantilenanti senza un minimo di capacità o di esperienza; il fatto che “Adam Chaplin” abbia riscosso molto più successo all’estero che in Italia infatti la dice lunga.