Stephanie e Ellie stanno attraversando i boschi argentini in bicicletta quando decidono di fermarsi a trascorrere l'ultima notte della loro vacanza in un piccolo villaggio isolato. Mentre Stephanie rimane in albergo a riposare, Ellie conosce in un bar un giovane del posto da cui si lascia sedurre ma ciò provoca uno scontro duro con l'amica. Dopo un'accesa discussione, Ellie scompare misteriosamente e Stephanie si rivolge alla polizia. Poiché lo sceriffo considera la scomparsa come un brutto scherzo e non si dedica alle ricerche, Stephanie si ritrova costretta ad accettare l'aiuto di Michael, un giovane americano espatriato conosciuto qualche ora prima. Con il passare delle ore, però, Stephanie realizza di aver commesso un grosso errore e di essere finita nelle mani sbagliate.
Registi
Marcos Efron
Cast
Amber Heard, Odette Annable, Karl Urban, César Vianco, Michel Noher, Adriana Barraza, Gia Mantegna, Luis Sabatini, Jorge Booth, Daniel Figuereido
Stephanie e Ellie sono due ragazze americane in vacanza in Argentina. Staccatesi dal gruppo di ciclisti con cui le due sono arrivate in Sud America, si avventurano con le loro bici in un paesino nell'entroterra di Còrdoba, dove decidono di pernottare pronte a prendere il primo bus la mattina seguente. A causa della notte brava di Ellie, le due non si svegliano in tempo per partire e così sono costrette a rimanere un giorno in più in quel paese. Decidendo di esplorare la zona, si fermano a prendere il sole vicino al fiume. Dopo un piccolo litigio, Stephanie si separa da Ellie, ma quando torna indietro per rappacificarsi e tornare all'albergo, la ragazza non trova più la sua amica. Ora Stephanie deve ritrovare Ellie prima che giunga la notte, altrimenti c'è la possibilità che si perda ogni traccia della ragazza, dal momento che in quella zona anche in passato alcune donne sono scomparse senza fare più ritorno.
Tra gli ultimi esempi di quell'ondata di remake che da un decennio a questa parte ha inondato le produzioni horror a stelle e strisce e che ormai si sta lentamente estinguendo, c'è stato nel 2010 anche il rifacimento di "Il mostro della strada di campagna". Il bellissimo e purtroppo poco ricordato thriller che Robert Fuest diresse nel 1971 portava due ragazze inglesi a sollazzarsi in
un'apparentemente tranquilla gita in bicicletta nelle campagne francesi, che si tramuta presto in un incubo sotto il sole, tra rapimenti, omicidi, folli psicopatici e l'omertà degli indigeni. Nel remake, che porta la firma dell'esordiente Marcos Efron, si cambia location: non più la campagna francese, ma l'entroterra argentino.
Forse perché la Francia avrebbe offerto un paesaggio troppo da cartolina e tra vigneti e prati in fiore sarebbe sembrata poco minacciosa, o forse perché il Sud America è ormai cinematograficamente vicino al pericolo e all'orrore, visto che anche "Rovine", "Borderland" e "Turistas" sceglievano quei luoghi, o ancora perché girare in Argentina costa sicuramente meno che in Francia. Piuttosto è bello pensare che la scelta dell'Argentina sia più filologica e colta, in quanto terra di "sparizioni eccellenti" con la nota questione dei Desaparecidos che macchiò la cronaca locale tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80. Nessun riferimento esplicito a quegli
avvenimenti, ovviamente, ma non può essere un caso che il luogo di torture e sparizioni a scopo "politico" sia diventato anche nella fiction cinematografica terreno di rapimenti e traffici umani.
Al film di Efron, che avrebbe facilmente potuto adagiarsi al filone degli horror turistici grondanti sangue che usano il linguaggio del torture porn, va riconosciuto il coraggio di distaccarsi completamente dalle mode cinematografiche odierne e portare in scena un film che adotta tempi e linguaggi vicini al film di Fuest a cui si rifà. Va subito chiarito, dunque, che “And Soon the Darkness” non è un vero e proprio horror, non c’è sangue e la violenza cede il passo a una sensazione di mistero e impotenza generale, dati principalmente dall’essere stranieri in una terra straniera di cui non si conoscono luoghi, persone e a mala pena la lingua.
Questa sensazione di mistero si respira efficacemente per tre quarti del film, quelli più fedeli all’opera originaria e anche la scelta di alcune location appare senz’altro azzeccata, come la città fantasma di Villa del Lago, che è una vera città abbandonata di nome Epecuen. Nel 1984 questa città fu completamente inondata dalle acque del lago, per essere poi risvelata nei primi anni 2000 quando il livello dell’acqua abbassandosi ha fatto emergere le macerie della città. Poi, quando gli sceneggiatori
Marcos Efron e Jennifer Derwingston ci mettono del loro prendendo una strada completamente differente dall’originale, il film si indebolisce e finisce per somigliare per messa in scena e tematiche a tanti altri film visti negli ultimi anni, da “Turistas”, appunto, a “Shuttle”.
Interessante l’idea di affiancare e fondere alla storyline principale delle due turiste anche quella del personaggio misterioso Michael, interpretato da Karl Urban, che fornisce un punto di vista differente e allo stesso tempo complementare sulla vicenda. Peccato però che questo stralcio narrativo venga concluso prematuramente e in modo poco pregnante, risultando alla fine inutile per l’economia narrativa del film.
Ottima la scelta delle due protagoniste femminili Amber Heard (anche produttrice) e Odette Yustman, che oltre ad innegabili qualità estetiche pienamente valorizzate dal regista in più di una scena, sono anche molto brave e in perfetta sintonia con i personaggi che interpretano.
Insomma, “And Soon the Darkness” è un discreto film che funziona per la maggior parte della sua durata, soprattutto per una buona atmosfera che traduce funzionalmente il film di cui è remake, salvo mostrarsi “omologato” e frettoloso nella conclusione.