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Roberto Giacomelli
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Berkeley è una ridente e tranquilla cittadina di pescatori nel cuore dell’Australia. Un giorno, strani frammenti rocciosi cominciano a piovere dal cielo, causando la morte di alcuni cittadini; subito dopo il cielo si annuvola e una incessante pioggia corrosiva si riversa sulla città. Da quel momento, le persone morte in seguito alla caduta delle rocce cominciano a resuscitare, affamate di carne umana. Una neo reginetta di bellezza, uno strano pescatore, una coppia di cui lei incita e due imbranati agenti della polizia locale si troveranno a sopravvivere e tentare di scacciare la minaccia dei morti viventi.
Il recente cinema australiano sembra scoprire il cinema horror. Insieme al riuscito survival horror “Wolf Creek”, nel 2005 in Italia abbiamo potuto godere di un altro horror made in Australia, un horror decisamente di tutt’altro “genere” in confronto al serioso e pessimista "Wolf Creek" di Greg McLean.
“Undead” è uno scanzonato, divertente, esagerato zombie movie che mescola sfacciatamente i morti viventi con la fantascienza anni ’80, condendo il tutto con personaggi in stile western, sequenze action alla John Woo e trovate demenziali degne del Peter Jackson degli esordi.
I personaggi di “Undead” sono divisi in due categorie ben distinte: i realistici e i sopra le righe. Tre dei personaggi principali sono decisamente realistici: la protagonista, Rene ( interpretata da una convincente Felicity Mason ) è la neo reginetta della Festa dei Pescatori, bella e intelligente, carica di responsabilità e poco fiera della sua vittoria nel concorso di bellezza; Wayne ( Rob Jenkins ) è un ragazzo egoista, un po’ viscido che ha come unico interesse salvarsi la pelle; Sally è la ragazza di Wayne, incinta all’ottavo mese, grande perdente morale del concorso di bellezza perché non ha potuto parteciparvi a causa della gravidanza, nutre un’antipatia innata verso Rene. Dall’altra parte abbiamo altri tre personaggi volutamente sopra le righe, rappresentanti uno stereotipo portato agli estremi: Marion ( Mungo McKay ) è un pescatore solitario, ritenuto pazzo dagli abitanti di Berkeley per le sue storie sui rapimenti alieni;
esperto di armi e addestrato alle tecniche di sopravvivenza, crede di avere una missione divina. Harrison ( Dirk Hunter ) è il capo della polizia locale, un arrogante, logorroico e volgarissimo omuncolo che si atteggia a leader per mascherare la sua paura; Molly ( Emma Randall ) è appena arruolata nella polizia, soffre di asma, manca di una personalità forte e soffre di un evidente complesso di inferiorità. I due gruppi di personaggi si trovano ad interagire sottolineando sia l’aspetto più puramente caratteristico dei film horror, sia quello più caratteristico della commedia demenziale, forse concedendo un eccessiva mitizzazione nel personaggio di Marion ( probabilmente il nome va a citare John Wayne, poiché Marion era il suo nome di battesimo), vera icona della pellicola. Ma il merito dei fratelli Spierig, che dirigono, sceneggiano e producono la pellicola, sta sicuramente nel riuscire a far convivere le innumerevoli tonalità del film in modo del tutto naturale, creando un divertissement sicuramente di grande impatto per l’amante dell’horror.
Il make-up degli zombi è davvero convincente e gli effetti splatter abbondano ( la scena degli zombi
affettati dalla lama circolare e quella dello zombi scarnificato da una pala conficcata nel cranio sono da antologia! ), ed anche la sferzata verso la fantascienza, con tanto di alieni, nella seconda parte, si innesta nel modo del tutto naturale, aggiungendo un tocco di originalità a quella che si stava prospettando come la solita storia di zombi.
Forse qualche critica può essere rivolta alla scelta degli attori, non sempre perfettamente capaci di caratterizzare in modo adeguato i loro personaggi, come sulla carta era previsto, ed anche la colonna sonora risulta un tantino monotona.
In definitiva, “Undead” è una pellicola sicuramente riuscita, un low-budget divertente e divertito che non mancherà di essere apprezzato dai cultori dell’horror anni 80, un po’ eccessivo e dai toni splatter. Merita indubbiamente mezzo voto in più.