Body Hunter backdrop
Body Hunter poster

BODY HUNTER

Hatchetman

2003 US
giugno 6, 2003

Di giorno Claudia è una studentessa del college che sogna di diventare avvocato, la notte si spoglia insieme alle sue colleghe davanti agli occhi vogliosi degli uomini. In mezzo al loro pubblico c'è anche un brutale e spietato serial killer. Quando i copri nudi della ragazze iniziano ad essere trovati martoriati e mutilati, Claudia dovrà fare da esca per costringere l'assassino ad uscire allo scoperto.

Registi

Robert Tiffe

Cast

Cheryl Burns, Nina Tapanin, Jon Briddell, Mia Zottoli, Chris Moir, Darren Keefe Reiher, Christina Lepanto, Fonta Sawyer, Leila Hashemzadeh, Daniel Rhyder
Horror Thriller
HMDB

RECENSIONI (1)

RG

Roberto Giacomelli

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La vita di alcune ragazze che fanno le spogliarelliste in una night club di Los Angeles è sconvolta dalla presenza di un serial killer mascherato che le sta uccidendo una alla volta. Il killer è stato ribattezzato dai media “Uomo accetta”, dal momento che gli omicidi sono tutti effettuati con un’arma da taglio e alle vittime vengono amputate entrambe le mani. La polizia concentra le proprie indagini sulla ricerca di Daniel Strong, ex fidanzato della prima vittima, appena uscito di carcere, in cui era finito proprio per la testimonianza di alcune ragazze del night club. Ma sarà davvero lui l’Uomo accetta? Prendete un plot serio da thriller violento, aggiungete abbondanti dosi di nudo femminile, discrete scene gore, un improbabile killer mascherato da tradizione slasher e un manipolo di pessimi attori da B movie, shakerate per bene e avrete servito “Body Hunter” titolo anglofono per “Hatchetman”, film direct to video diretto da Robert Tiffi nel 2003. Le piccole indicazioni su fornite potrebbero far pensare che “Body Hunter” sia uno di quei gustosi B movie che fanno la felicità degli amanti del trash, ma purtroppo non è così! Siamo ampiamente nel campo del trash, questo si, ma si tratta di un trash poco divertente, probabilmente involontario, malgrado gli intenti che hanno mosso Tiffi nella realizzazione di questo lungometraggio siano chiaramente di non prendersi assolutamente sul serio. Il regista è molto più interessato a mostrarci nudissimi corpi femminili piuttosto che dare una credibilità e uno svolgimento decente alla storia, di per se poco originale e ricca di luoghi comuni: c’è la solita bella protagonista che fa un lavoro scomodo solo per guadagnarsi il pane, ma intenzionata a cambiar vita; c’è il solito poliziotto tutto d’un pezzo intenzionato a catturare il killer per una questione personale; c’è un assassino mascherato (look ridicolo che fanno dell’Uomo accetta uno degli assassini più sfigati della storia del cinema) che agisce a causa di trauma infantile; infine ci sono una serie di personaggi di contorno dallo spessore psicologico di una fettuccina inseriti solo per fare da carne da macello. Gli attori sono tutti di un’incapacità disarmante: si va da Cheryl Renee nei panni (succinti) della protagonista, a Jon Briddell, poliziotto mascellone dal quoziente intellettivo pari a quello di un pollo e pornostar o playmate varie nei ruoli delle spogliarelliste candidate a vittime. Qualche scena gore, che comprende arti amputati e schizzi di sangue, e dialoghi ai limiti della parodia involontaria completano il quadro di un film che è semplicemente brutto; non ci sono mezzi termini per definirlo. Sconsigliato; da vedere solo se si è in vena di farsi quattro risate in compagnia di amici, consapevoli che si sta per intraprendere un atto di masochismo audiovisivo.