Un Minuto a Mezzanotte backdrop
Un Minuto a Mezzanotte poster

UN MINUTO A MEZZANOTTE

36.15 code Père Noël

1990 FR
gennaio 17, 1990

Thomas è un dodicenne patito di informatica e tecniche di sopravvivenza, lo sfarzoso castello di famiglia lo sconfinato teatro dei suoi giochi di guerra. La sera della Vigilia di Natale sua madre è costretta a restare al lavoro fino a tardi, e così il ragazzino decide di installare delle telecamere nelle varie ali della magione al fine riprendere l'agognato arrivo di Babbo Natale. Tuttavia, allo scoccare della mezzanotte, a introdursi dal camino è uno psicopatico in costume rosso e barba bianca, e per scampare alla sua follia Thomas dovrà ricorrere a ogni mezzo: armi giocattolo, trappole, nascondigli segreti e, soprattutto, la sua intelligenza straordinaria.

Cast

Brigitte Fossey, Louis Ducreux, Patrick Floersheim, Alain Lalanne, François-Eric Gendron, Stéphane Legros, Franck Capillery, Nicole Raucher, Gédéon, Charles de Feral
Avventura Horror Azione Thriller
HMDB

RECENSIONI (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Thomas è un bambino di nove anni, orfano di padre vive con la madre e il nonno in una grande casa nella periferia di Parigi. Durante la vigilia di Natale, il ragazzino è intenzionato a filmare Babbo Natale per provarne l’esistenza, istalla quindi una serie di videocamere a circuito chiuso dentro casa e si prepara alla venuta del porta doni. Nel frattempo, in città, la madre di Thomas, che dirige un centro commerciale, licenzia uno dei Babbo Natale perché ha picchiato una bambina, ma questo è in realtà un pazzo psicopatico che, con indosso il vestito da Babbo Natale, si dirige proprio verso la casa di Thomas. Proprio negli anni in cui Luc Besson si stava affermando verso il grande pubblico con un modello di cinema che si rifaceva chiaramente al panorama statunitense, René Manzor faceva altrettanto e restituiva al pubblico francese un piccolo thriller per ragazzi (abbastanza cresciuti) destinato a diventare di culto per quella generazione. È inevitabile che guardando “Un minuto a mezzanotte” non venga in mente il classico per famiglie di Chris Columbus “Mamma ho perso l’aereo”… vuoi per l’ambientazione natalizia, vuoi per il vispo protagonista, vuoi per la sua predisposizione a vender cara la pelle e, non ultimo, per gli “intrusi” che vogliono violare la sua proprietà privata. Il film di Columbus esce nei cinema l’anno successivo a quello di Manzor, dunque non c’è alcun intento imitativo, anche perché “Un minuto a mezzanotte” immerge l’atmosfera natalizia e l’avventura notturna del ragazzino in un contesto da horror che poco ha a che fare con il successo di Macaully Culkin. Nella moderata ondata di horror natalizi che sono approdati nei cinema durante gli anni ’80, “Un minuto a mezzanotte” tenta la carta del Babbo Natale assassino, reso famoso dai primi capitoli della saga di “Silent Night, Deadly Night” ma sdoganato già negli anni ’70 da un celebre episodio del film “Racconti dalla tomba” di Freddie Francis. Nel film di Manzor, come da tradizione, a vestire i panni rossi e bianchi di Santa Claus è un criminale psicopatico che, a differenza di altri esempi del genere, rimane nel mistero fino alla fine ma viene descritto efficacemente da piccoli gesti che lo mostrano come un uomo dal comportamento compulsivo-ossessivo e con un innato odio verso i bambini (esemplare il suo gesto contro la bambina nel centro commerciale). Dipintosi barba e capelli di bianco con la neve spray, diventa uno dei più credibili e temibili tra i Babbo Natale killer della storia del cinema, interpretato da un convincente Patrick Floersheim. Da questo personaggio e dalle sue temibili irruzioni, scaturisce la parte horror/thriller del film, senza le quali sarebbe stato una commedia d’avventura per ragazzi come andava molto di moda nella seconda metà degli anni ’80. A Manzor però riesce decisamente meglio la componente thriller dal momento che ha dall’altra a disposizione un personaggio antipatico e poco credibile come pochi. Il piccolo Thomas, interpretato da Alain Lalanne (che in seguito avrà un ruolo soprattutto nella produzione di effetti visivi per blockbuster come “Avatar” e “Il cavaliere oscuro”), è lo stereotipo dello stereotipo del ragazzino in gamba. Lo vedremo quindi da subito vestito da Rambo impegnato a fare la “guerra” al suo cane, già alle prese con trabocchetti e diavolerie varie di cui ha seminato casa, inoltre intuiamo la sua predisposizione per la tecnologia e per i computer in particolare, che ben presto si trasforma in assurdi dialoghi o monologhi in cui Thomas parla e spiega in gergo informatico che non esiste, con paroloni messi a caso perché fanno “intelligente”. Dunque, se da una parte c’è un villain bello tosto e anche spaventoso, dall’altra un protagonista per il quale è davvero difficile tifare, tanto che si viene a creare questo strano corto circuito delle parti che va contro le intenzioni del film stesso. Ad eccezione di una ripetitività nella seconda parte, dove viene portato un po’ troppo per le lunghe lo scontro tra Babbo Natale e Thomas, “Un minuto a mezzanotte” risulta comunque un film piuttosto godibile e divertente, uno di quei film che probabilmente visti in età adolescenziale riescono a rimanerti dentro in modo più pregnante. Ovviamente visto con gli occhi adulti, “Un minuto a mezzanotte” è un buon prodotto d’intrattenimento che mostra tanti limiti ma che di certo non ha pretese. In Italia distribuito in DVD da Jubal Classic Video. Aggiungete mezza zucca.

Trailer