Hot Fuzz backdrop
Hot Fuzz poster

HOT FUZZ

2007 FR
febbraio 14, 2007

Vittima dell'invidia dei colleghi e dei superiori, l'agente Nicholas Angel, pluridecorato, viene considerato un esaltato. Con la scusa di una promozione, così, i suoi superiori cercano di allontanarlo il più possibile da Londra, spedendolo in un paesino a 250 km di distanza, dove non accade nulla di emozionante, almeno apparentemente... Seguendo la pista di alcune morti che sembrano casuali, Angel s'imbatte finalmente in un caso "succulento"...

Cast

Simon Pegg, Nick Frost, Jim Broadbent, Paddy Considine, Rafe Spall, Kevin Eldon, Olivia Colman, Bill Bailey, Karl Johnson, Timothy Dalton
Azione Commedia Crime
HMDB

RECENSIONI (1)

GG

Giuliano Giacomelli

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Nicholas Angel è un agente di polizia tutto d’un pezzo, estremamente interessato a portare a termine il suo lavoro nel migliore dei modi; il suo record di arresti è estremamente impressionante e si distingue per le sue innumerevoli abilità e per i meriti ricevuti in ogni campo. Nicholas è il miglior agente di polizia di Londra e proprio per questo viene trasferito da Londra nella pacifica cittadina di Sanford (con Angel in circolazione tutti gli agenti di polizia di Londra, ben presto, sarebbero rimasti senza lavoro!). Seppur inizialmente contrariato, l’agente Nicholas Angel accetta il trasferimento a Sanford, cittadina per bene in cui non viene mai commesso alcun crimine, e sin da subito noterà di essere un pesce fuor d’acqua. Ma la quiete si prepara ad essere turbata, dal momento in cui uno spietato serial-killer inizia a mietere vittime facendo passare gli omicidi per dei semplici incidenti. L’agente Angel intuisce sin da subito che il caso è più complicato di quanto sembri e inizia ad indagare con l’aiuto dell’imbranatissimo collega Danny Butterman, seguendo le piste giuste verrà a conoscenza di una terribile ed inaspettata verità. Nel 2004 Edgar Wright e Simon Pegg ci avevano deliziati e stupiti con il divertentissimo “Shaun of the Dead” (“L’alba dei morti dementi”, per il mercato italiano), irriverente horror-comedy capace di guadagnarsi in brevissimo tempo e all’unanimità l’appellativo di “cult” da ambedue i lati: critica e pubblico. Ora, nel 2007, il duo Wright-Pegg è tornato alla ribalta firmando una nuova e divertentissima avventura, “Hot Fuzz”. Con il suo ultimo lavoro, Wright, sembra intenzionato a voler continuare la sua opera di rilettura dei generi cinematografici; infatti, se in “Shaun of the Dead” si potevano leggere chiare intenzioni di voler parodizzare il genere horror (pur restando sempre una commedia “seria” che non usufruisce assolutamente di un linguaggio demenziale), qui possiamo notare come Wright abbia preso di mira il genere action e sia intenzionato a parodizzare i tanto diffusi pop-corn movie statunitensi (pellicole alla “Bad Boys 2”, per intenderci, che viene anche chiaramente citato più volte). Non erano molte, per Edgar Wright, le possibilità di sfornare un film capace di stare al passo con il precedente ma, contrariamente a quanto tutti potevamo aspettarci, “Hot Fuzz” non ha nulla da invidiare all’ormai cult “Shaun of the Dead”. “Hot Fuzz” annovera vari meriti ma probabilmente quello più grande spetta alla brillante sceneggiatura che ancora una volta è scritta a quattro mani, da Wright e Pegg. La sceneggiatura è quanto di più perfetto potesse essere concepito e sicuramente l’elogio più grande può essere rivolto al saper mescolare, con estrema naturalezza, vari generi cinematografici in un'unica opera: si parte con un soggetto prettamente affine alla commedia (poliziotto tutto d’un pezzo ed estremamente attivo alle prese con le “difficoltà” offerte da un paesino in cui non succede praticamente nulla e in cui, l’incarico più importante, è quello di recuperare un cigno scappato al padrone), si passa per l’action poliziesco fino a sfociare, persino, nel puro thriller/horror. Altro grande merito spetta alla magnifica costruzione dei personaggi che ad un primo acchito potranno apparire scontate e stereotipate ma poi, procedendo con il minutaggio, ci si può rendere conto che Wright gioca con gli stereotipi senza cadere mai in nessun luogo comune. Ecco che l’agente Nicholas Angel non sarà il solito poliziotto tutto d’un pezzo visto mille volte (alla Maurizio Merli o, ancor meglio, alla Clint “Callaghan” Estwood) che per tutto il film avrà quell’atteggiamento da “superiore”, qui questo cliché è assente e l’agente Angel avrà modo di mostrare anche il suo lato “umano” riuscendo a catturare, con estrema facilità, la simpatia dello spettatore; ma tale “giocare con gli stereotipi” è riscontrabile anche nell’incipit di partenza: poliziotto valoroso e meritevole, anziché essere premiato ed esaltato, viene allontanato dalla città e mandato il più lontano possibile, proprio lì dove tutte le sue prestanze sono totalmente inutili. Inoltre il film vanta un ritmo molto dinamico (malgrado le due ore di durata il tempo scorre via veloce) che non presenta “punti morti” ed evita il formarsi di qualsiasi lungaggine e, proprio come “Shaun of the Dead”, riesce a creare molte situazioni ironiche e gag esilaranti. Apprezzabile, poi, lo spiccato tono citazionistico verso il cinema action americano e la scelta di farcire l’intera opera con omicidi fantasiosi, arricchiti con una massiccia dose di splatter (l’omicidio sotto la chiesa farà gola a qualsiasi amante del cinema splatter). Grande menzione va alla regia di Edgar Wright che già aveva fatto intuire la sua bravura dietro la macchina da presa con il precedente lungometraggio (e non a caso è stato scelto proprio lui, tra i tanti, per dirigere uno dei fake trailer presenti nel progetto “Grindhouse” di Tarantino e Rodriguez) ma che qui dimostra di aver raggiunto una maggiore maturità e professionalità poiché riesce a donare maggior personalità all’intera opera. Di ottimo livello, ancora una volta, si dimostra il cast che annovera dei grandi talenti come Simon Pegg (lo Shaun di “Shaun of the Dead”) nei panni del protagonista e Nick Frost (visto, anche lui, in “Shaun of the Dead” nei panni di Ed) nel ruolo dell’imbranato collega dell’agente Angel; non mancano però altri visi celebri come quello di Timothy Dalton (uno dei tanti volti di James Bond) e Bill Nighy (il Davy Jones della saga “I Pirati dei Carabi”). In conclusione “Hot Fuzz” è un piccolo gioiello proprio come lo era stato, qualche anno fa, “Shaun of the Dead” ed è incredibile notare come il giovane regista inglese sia stato capace di realizzare consecutivamente due grandissimi cult. Speriamo che continui su questa strada! Un film imperdibile! Curiosità: Nella scena in cui l’agente Danny Butterman sta rovistando tra i dvd in offerta nei cestoni del supermercato è possibile vedere, tra i vari titoli, la custodia di “Shaun of the Dead”.

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