Deviance backdrop
Deviance poster

DEVIANCE

2013 IT

RECENSIONI (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Un uomo e una donna sono seduti al tavolo di un lussuoso ristorante. Ben vestiti e di bell'aspetto, i due sono chiaramente nel bel mezzo di una cena romantica. Ma le parole di lui fanno ben presto intuire che in realtà i due si trovano a caccia... Il prospero mondo del cinema indie italiano ci dona corti a fiumi, spesso e volentieri appartenenti al genere thriller (o horror), come se brividi, sangue e paura attraessero i giovani filmaker in modo particolare. Una constatazione che fa sempre un gran piacere confermare perchè è sinonimo di speranza, una porta aperta sul futuro che negli anni recenti è costantemente zoppicante, a causa di una situazione cinematografica puramente di genere che arranca in uno stato comatoso... sempre lì sul punto di rinascere e poi puntualmente risolta in sparuti fuochi di paglia. Sulle pagine di Horrormovie.it ci troviamo di sovente a parlare o recensire opere indipendenti e non nego che in alcune occasioni ho dovuto dare forfait, rinunciando a "parlare male" di piccoli film che obiettivamente bruttissimi non meritavo, comunque, a mio parere della pessima pubblicità. Ma fortunatamente sono più le volte che ci vengono segnalati film di valore, come è accaduto di recente con "Deviance", il corto di esordio del giovane veronese Matteo Mascotto. Appena dieci minuti per raccontarci la vita di due folli. Giovani e belli, probabilmente benestanti, arroganti nel modo di parlare e di comportarsi, nonché noncuranti del valore della vita… soprattutto altrui. L’immagine di una società priva di valori che sfida la morale per un gusto di trasgressione radicato nel costume piuttosto che nella voglia di ribellione. Poche battute per capire che qualche cosa nella testa di quella coppietta non gira per il verso giusto, poi la conferma e l’orrore. La sceneggiatura di Matteo Mascotto, David Barbieri e Riccardo De Flaviis ruota attorno ai dialoghi, ben scritti e sagaci nell’argomentare e nel portare avanti una tesi ben precisa. Il punto debole, semmai, sta nel soggetto, di per se poco originale nel raccontare l’orrore della borghesia utilizzando un immaginario ben radicato nella tradizione e privo di reali sorprese per quanto riguarda il dipanarsi della vicenda. Ma c’è quasi consapevolezza di ciò e qui viene in soccorso la buona scelta di affidarsi al dialogo, al botta e risposta, supportato anche dalle capacità attoriali dei due protagonisti Fabio Morelli e Benedetta Rossi, credibili e carismatici. “Deviance” è dunque un esordio convincete e ponderato, il giusto compromesso per raccontare un storia thriller in modo diverso dal solito seguendo una strada che faccia dei propri limiti delle virtù.

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