Whispering Corridors backdrop
Whispering Corridors poster

WHISPERING CORRIDORS

여고괴담

1998 KR
maggio 30, 1998

Registi

Park Ki-hyung

Cast

Lee Mi-yeon, Kim Gyu-ri, Choi Kang-hee, Park Jin-hee, Yoon Ji-hye, Kim Min-jung, Lee Yong-nyeo, Kim Yu-seok, Yoo Yeon-soo, Kim Roi-ha
Dramma Horror Mistero
HMDB

RECENSIONI (1)

MC

Marco Castellini

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Whispering Corridors

In un liceo coreano dalle rigide tradizioni, una professoressa (soprannominata “la vecchia volpe” dai suoi alunni) si suicida, o almeno così sembra. Prima di impiccarsi l’insegnante riuscì a telefonare alla sua giovane collega Eun-young dicendole che “Jin-Ju frequenta ancora la scuola”. La storia di Jin-Ju è ben nota al personale docente e agli alunni della scuola… Nove anni prima la ragazza morì a causa di un tragico scherzo e la leggenda vuole che il suo spirito vaghi ancora per la scuola. A scoprire il cadavere della professoressa sono Youn Jae-yi, una timida matricola, Lim Ji-oh una ragazza con un particolare talento artistico e Kim Jung-sook, probabilmente la ragazza più impopolare del liceo anche a causa delle voci che circolano sulla sue presunte facoltà medianiche. Le tre ragazze dovranno quindi misurarsi con il severissimo professore Oh (che sostituisce l’insegnante morta) e con il fantasma senza pace di Jin-Ju. Sebbene sia stato un grandissimo successo commerciale in Corea, questo “Whispering Corridors” (bellissimo titolo) non è un horror memorabile e ha i suoi motivi di interesse soprattutto nella dura rappresentazione del sistema scolastico coreano. Da quello che si vede nel film, infatti, nei licei coreani l’educazione impartita ai ragazzi è rigidissima, e i professori non esitano a punirli con violente punizioni corporali. La figura del professor Oh (che gli studenti chiamano “cane pazzo” per i suoi metodi estremi) ci presenta un personaggio ai limiti del caricaturale, che picchia violentemente una ragazza, ne molesta un’altra, instaura un clima di terrore nella sua classe, porta un anello incredibilmente tamarro al dito medio e, dulcis in fundo, si scaccola mentre parla con i colleghi. Ma a parte l’aspetto di critica sociale il versante horror del film è quantomai fiacco, con banalissime sequenze di suspense e un senso permanente di déjà-vu che culmina in un finale criptico e deludente. Il vero orrore è però la rappresentazione della scuola coreana (che ha sfidato la rigida censura asiatica) con professori che applicano continuamente pesanti atti di violenza fisica e psicologica verso gli alunni, inimmaginabili in un sistema scolastico europeo, che hanno destato l’interesse del pubblico che in Corea del Sud accorse in massa nelle sale (2 milioni di spettatori…). E fu proprio questo successo (assolutamente imprevisto) che diede il via a tutta la serie di ghost stories coreane degli ultimi anni. Quindi “Whispering Corridors” è un film più importante che bello e, dopo averlo visto attentamente, è lecito sospettare che la parte horror fosse soltanto un pretesto per quello che in realtà è un film di denuncia sociale. Merita comunque un’occhiata ma il seguito (Memento Mori) è decisamente meglio.