Mutants backdrop
Mutants poster

MUTANTS

2009 FR
maggio 6, 2009

In uno scenario dominato da zombies affamati di carne umana Sonia e Marco, il suo fidanzato in fuga su un'ambulanza (lei è medico), trovano rifugio in un grosso edificio abbandonato in mezzo a boschi montani. Lui è stato morso, lei cerca di curarlo ma entrambi sanno cosa sta per accadere ed aspettano con rassegnazione l'inevitabile mutazione. Intanto al loro rifugio improvvisato arrivano visitatori indesiderati.

Registi

David Morley

Cast

Hélène de Fougerolles, Francis Renaud, Dida Diafat, Nicolas Briançon, Luz Mandon, Driss Ramdi, Grégory Givernaud, Justine Bruneau, Cyril Hipaux, Nicolas Leprêtre
Horror Fantascienza
HMDB

RECENSIONI (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Un virus sta decimando l’umanità, chi lo contrae comincia a mutare in un essere mostruoso e aggressivo che mira solo all’uccisione del prossimo. L’unica speranza di salvezza per l’infermiera Sonia, il suo fidanzato Marco e la poliziotta Perez, che stanno attraversando la Francia a bordo di un’ambulanza, è raggiungere un avamposto militare che diffonde un messaggio di salvezza via radio. Sonia e Marco però non vanno d’accordo con l’irruenta Perez e durante uno scontro a fuoco in una stazione di servizio la poliziotta perde la vita e Marco rimane ferito. Sonia a questo punto trova rifugio con il suo ragazzo in un grande edificio abbandonato, ma l’uomo ha contratto il virus. Nel 2009 arriva dalla Francia “The Horde” bellissimo zombie movie d’azione che rinnovava la classica situazione d’assedio con ritmo e linguaggio moderno. Ma nel 2009, sempre dalla Francia, giunge un altro film che si rifà all’immaginario cinematografico zombesco incentrandosi più sull’aspetto del contagio, questo film è “Mutants”. Diciamo però che “Mutants” con i morti viventi non c’entra molto, siamo piuttosto dalle parti di “28 giorni dopo” e parliamo di “mutanti”, come recita il titolo, esseri viventi che hanno contratto un virus che li rende mostruosi e aggressivi. Il film diretto da David Morlet deve davvero tanto alla saga di Danny Boyle sotto diversi punti di vista che vanno dall’agire dei contagiati allo scenario post-apocalittico/realistico che fa da sfondo alla vicenda, toccando perfino la storia della base militare che lancia il messaggio d’aiuto. Capirete, dunque, che Mortlet, anche autore della sceneggiatura insieme a Louis-Paul Desanges, si è adagiato su un immaginario ben collaudato e negli ultimi tempi giunto quasi a saturazione, rinunciando così a qualunque parvenza di originalità che la sua storia potesse avere. Anche la vicenda della lenta e dolorosa trasformazione dell’amato davanti agli occhi della compagna inerme ricorda “Zombie Honeymoon”, però con meno enfasi romantica. Malgrado questa marcata predisposizione a riproporre il già visto e il già raccontato, “Mutants” risulta comunque un buon prodotto, ben condotto e capace di catturare l’attenzione. Lo spettatore viene immediatamente gettato dentro la vicenda e affiancato a tre personaggi che inizialmente si fatica a prendere in simpatia. Pochi minuti e le parti vengono subito definite, con l’uscita di scena dell’antipatica e arrogante poliziotta, che però sembrava l’unica realmente capace di sopravvivere in quell’inferno. L’attenzione viene concentrata tutta su Sonia, ben interpretata da Hélène de Fougerolles (“Les dents del nuit”), costretta, per amore, a vestire i panni dell’infermiera anche in un mondo in cui ormai non esistono più ruoli sociali. Accudire il suo compagno ritardandone l’inevitabile trasformazione e allo stesso tempo sopravvivere all’idea di perderlo e agli attacchi dei mostri sempre in agguato: queste sono le preoccupazioni primarie della protagonista. E se abbiamo una prima parte incentrata sul rapporto tra Sonia e Marco e la terribile e lenta malattia di quest’ultimo, la seconda parte segue gli stilemi del cinema d’azione e orrore, con l’irruzione dei mostri (e non solo) nell’edificio/fortezza che i due occupano. Questa seconda parte segue tutti gli standard del genere, fa decollare il ritmo e non lesina in scene violente che sfociano nello splatter. Molto buona la fotografia di Nicolas Massart, che illumina il film con colori prevalentemente freddi, in perfetta sintonia con l’ambientazione nevosa che fa da sfondo alla vicenda. Il senso di déjà-vu, dunque, è molto forte in “Mutants” e viene a mancare quella boccata d’aria fresca che fino ad ora si era respirata con la maggior parte delle produzioni horror francesi degli ultimi anni. Il prodotto comunque è valido e ottimamente confezionato e se siete appassionati di zombie movie e affini, un’occhiata a questo “Mutants” è d’obbligo.

Trailer