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SHARK NIGHT 3D - IL LAGO DEL TERRORE

Shark Night 3D

2011 US
settembre 2, 2011

Un gruppo di amici si ritrova nei pressi di un lago nel golfo della Louisiana le cui profondità sono abitate da minacciosi squali. E il loro weekend di vacanza si trasforma in un incubo.

Registi

David R. Ellis

Cast

Sara Paxton, Dustin Milligan, Chris Carmack, Katharine McPhee, Joel David Moore, Chris Zylka, Sinqua Walls, Alyssa Diaz, Donal Logue, Joshua Leonard
Horror Thriller
HMDB

RECENSIONI (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Sette amici, tutti studenti alla Tulane University della Louisiana, decidono di passare un weekend nella villa in riva al lago di una di loro, Sarah. Giunti sul posto, dopo uno scontro con alcuni abitanti del posto, tra cui l’ex ragazzo di Sarah, i sette cominciano a darsi alla pazza gioia, tra alcool, giochi e wakeboard. Malik, l’atleta del gruppo, va a cimentarsi proprio in wakebard sul lago ma viene afferrato da qualche cosa che gli strappa via un braccio. I ragazzi, terrorizzati, recuperano l’amico ferito e scoprono che il lago (salato) è infestato da numerosi squali di razze differenti. Sarah, Nick e Maya decidono di portare Malik in motoscafo verso l’ospedale più vicino prima che muoia dissanguato, ma non sarà facile districarsi tra i voraci pesci. Caldo del successo in 3D del quarto “Final Destination”, David R. Ellis si imbarca (letteralmente) in un altro horror a tre dimensioni che sulla carta sarebbe dovuto essere lo sbancabotteghini dell’estate 2011. La formula consiste nel gettare lo spettatore in un teen-horror acquatico, visto che l’anno precedente il “Piranha 3D” di Alexandre Aja strappò più consensi che critiche, ma moltiplicare la minaccia e renderla il più varia possibile. Proprio come accadeva in “Snakes on a Plane” – altro cavallo di battaglia della scuderia Ellis – in “Shark Night” ci sono una moltitudine di bestie assassine, tutti squali ma di razze differenti: dal classico squalo bianco (che qui è presentato come “boss finale”) allo squalo toro, passando per squali martello, squali tigre e i piccoli ma letali squali tagliatori. Il risultato non è stato pari alle aspettative e a fronte di un budget di 25 milioni di dollari, “Shark Night” non è riuscito a portarne a casa neanche 20, floppando al botteghino. Il fatto curioso, però, è che il film ha trovato anche una particolare ostilità da parte della critica, bollato un po’ ovunque con parole poco lusinghiere. Ok, magari “Shark Night” non sarà il capolavoro capace di gettare ombra sullo squalo spielberghiano, ma non è neanche un prodotto scadente, anzi, se lo inquadriamo all’interno delle produzioni con squali assassini distribuite negli ultimi 10-15 anni, ci troviamo dinnanzi a uno dei film più dignitosi e divertenti del filone. Innanzitutto va preso in considerazione che per una volta si abbandona il canovaccio spielberghiano con uno squalo che terrorizza i bagnanti per gettarsi su un plot diverso dal solito, quasi originale. C’è da dire che lo sviluppo finale della trama, con la reale motivazione che sta dietro la presenza degli squali nel lago salato, non è una genialata, anzi è abbastanza improbabile, però si cerca sempre e comunque di dire qualche cosa di nuovo, mettendo al bando animali geneticamente modificati, piani militari e sindaci senza scrupoli. Il film ha molto ritmo, diverte nel mostrare squali sempre diversi che divorano giovinastri e fa un uso davvero buono della location naturale. I personaggi si legano ai soliti stereotipi del teen movie, con lo sportivo messo subito k.o., il tizio timido e secchione destinato a salvare la situazione, il nerd del gruppo, l’isterica e l’immancabile bella in pericolo, interpretata dalla Sara Paxton di “L’ultima casa a sinistra”. Ci sono perfino i redneck a dar manforte alla situazione! Dunque il tutto si riduce a luoghi comuni e colpi di scena prevedibilissimi, ma almeno abbiamo il pregio di non ritrovarci di fronte un manipolo di personaggi idioti e irritanti come spesso accade quando il cast dei film horror è prevalentemente under 30. Se ve lo state chiedendo, dal momento che è stato citato anche “Piranha 3D”, no, “Shark Night” non spinge il pedale sull’acceleratore dello splatter e del gore e al di là di un braccio mozzato, un tizio tranciato in due e gorgoglii di sangue sulla superficie dell’acqua, non c’è molto altro. Gli squali sono realizzati molto bene, grazie a un mix di (ottimi) effetti digitali e animatronics. Come si diceva, “Shark Night” è stato realizzato in 3D e questo si evince da alcuni “effettacci” che giocano col rilievo, ma in Italia, per il momento, possono godere della stereoscopia, solo gli abbonati ai canali satellitari, dal momento che l’opera di Ellis non ha trovato una distribuzione cinematografica, finendo direttamente sui canali satellitari, anche in 3D. “Shark Night” è dunque un divertente e spensierato horror vacanziero che punta tutto su squali affamati e giovani di bell’aspetto destinati a far loro da banchetto. Un film di poche pretese che se visto in condizioni giuste non dispiacerà al fan del beast movie acquatico. Voto arrotondato per eccesso.

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