The Cavern backdrop
The Cavern poster

THE CAVERN

Within

2005 US
ottobre 30, 2005

Nel deserto dell'Asia centrale otto ricercatori si lanciano all'esplorazione di un intricato labirinto di grotte. Una volta penetrati nel sottosuolo, però, due delle loro guide vengono misteriosamente uccise. Gli esploratori decidono allora di tornare indietro ma qualcuno o qualcosa ha bloccato l'ingresso delle grotte. L'unica possibilità è cercare un'altra uscita avventurandosi ancor piú in profondità. Ma nelle viscere della Terra si nasconde qualcosa che nessun essere umano ha mai visto, qualcosa di letale.

Registi

Olatunde Osunsanmi

Cast

Sybil Darrow, Ogy Durham, Mustafa Shakir, Andres Hudson, Danny Jacobs, Andrew Caple-Shaw, Cassandra Duarden, Neno Pervan, Johnnie Colter, Kamen Gabriel
Dramma Horror Thriller
HMDB

RECENSIONI (1)

RG

Roberto Giacomelli

Un gruppo di speleologi decide di avventurarsi in una rete di grotte mai esplorate dall’uomo nel cuore del Kazakistan, seguiti da uno scrittore che documenterà il tutto con un resoconto che potrebbe diventare un best-seller. Ma non appena i ragazzi mettono piede tra le rocce qualcosa li imprigiona là sotto ostruendo il passaggio da cui sono entrati e tagliando il loro contatto con l’esterno: ora l’unico obiettivo è sopravvivere dalla creatura che si aggira nelle grotte. C’è da rimanere allibiti di fronte alla tanta incompetenza che risiede dietro “The Cavern”, l’ennesimo brutto prodotto che i distributori hanno riservato sul nostro mercato direttamente all’home video. L’esordiente dal nome astruso Olatunde Osunsanmi si occupa a 360° del film scrivendolo, montandolo, dirigendolo e producendolo, il problema è che non svolge a dovere neanche uno dei compiti che si è ritagliato! “The Cavern” è una spudorata opera d’imitazione che ricalca a grandi linee “The Descent – Discesa nelle tenebre” e “Il nascondiglio del diavolo”, entrambi del 2005, anno che curiosamente appartiene anche al film di Osunsanmi. Ma il mistero sulla contemporaneità delle opere è presto svelata: quando una compagnia di produzione annuncia un film che si preannuncia un buon successo commerciale c’è sempre qualcuno che corre all’emulazione preventiva, prendendo gli elementi di base della trama già conosciuta, locations simili e un titolo che in qualche modo richiami all’opera mainstream; in questo caso “The Cavern” nasce probabilmente come clone povero di “Il nascondiglio del diavolo”, che in originale si intitola significativamente “The Cave” (da considerare che entrambi sono poi stati distribuiti dalla Sony Pictures). Ma torniamo al bel pasticcio compiuto da Osunsanmi. “The Cavern” mette insieme tutti, ma proprio tutti, gli elementi che abbiamo già visto esposti in modo abbastanza convincente nei film che gli sono contemporanei, il problema è che la sceneggiatura in questo caso non riesce ad amalgamare il tutto e non sviluppa a dovere nulla. I personaggi sono poco incisivi e per nulla caratterizzati, dei burattini in mano al fato, pronti per uscire di scena senza che allo spettatore importi qualche cosa; l’unico di loro su cui si punta minimamente una costruzione psicologica è il leader del gruppo, uno stereotipato e per nulla espressivo Mustafa Shakir (le serie tv “Dr. House” e “Cold Case”) con tanto di noioso trauma alle spalle. Per il resto non ci si prova neanche a dare una personalità agli altri, ma si butta lì qualche lite e qualche rimorso solo per allungare il brodo. I dialoghi sono l’apoteosi dello scontato e del “non so proprio cosa fargli dire”, con frasette prese a caso da un’edizione qualsiasi del “Grande fratello” televisivo. Osunsanmi mostra di conoscere principalmente la televisione e la sua regia appare piatta e scialba come quella dei telefilm americani dei primi anni ’90. Il suo unico terribile tocco di personalità è la confusione totale: per creare fragore e phatos il regista sbatacchia la videocamera a destra e a manca, la capovolge, sfoca e il gioco è fatto. Il risultato è semplicemente frustrante. Se aggiungiamo anche una fotografia orrendamente ritoccata che carica i colori a tal punto da renderli fastidiosi alla vista, il danno è completo. C’è da dire poi che il film è realizzato in economia, con un budget di 150.000 dollari, il che non consente di avere effetti speciali troppo complessi, tanto che l’espediente adottato per la “creatura” risolve alcuni problemi di budget ma appare anche altamente illogico per la coerenza della storia. Uomo avvisato…

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