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Roberto Giacomelli
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Nel bosco circostante una cittadina del Colorado precipita un’astronave aliena su cui viaggiavano alcuni Predator di ritorno dall’Antartide. L’astronave è stata sabotata da un disgustoso ibrido che è nato dal cadavere di un Predator e che ora è libero di scorrazzare nei dintorni della cittadina assieme ad alcuni altri Aliens prigionieri sull’astronave. Un Predator capta il messaggio di soccorso inviato dall’astronave prima della collisione e si dirige sulla Terra per distruggere gli alieni. Gli abitanti della cittadina si trovano così nel bel mezzo di una mortale faida tra due specie aliene e per loro si prospetta una incredibile battaglia per la sopravvivenza.
“Nello spazio nessuno può sentirti urlare…”, affermava minaccioso lo slogan dell’ormai leggendario “Alien”, diretto da Ridley Scott nel 1979, “…sulla Terra ti sentiranno tutti!” completa lo slogan di “Aliens vs. Predator 2”, sequel del cross-over tra le due saghe cinematografiche fanta-horror più famose dell’epoca postmoderna che nel 2004 riscosse un notevole successo in tutto il mondo. Questo sequel prende decisamente alla lettera la carismatica frase di lancio che esibisce su locandine e trailer, creando un fragoroso e frenetico b-movie in cui urla, sangue e morti
ammazzati abbondano come mai è accaduto nelle due saghe.
“Aliens vs. Predator 2” inizia proprio lì dove il film del 2004 terminava, ovvero con il piccolo ibrido (battezzato dalla produzione PredAlien) che fuoriusciva dal torace del cadavere del Predator in ritorno verso il suo pianeta. Come da tradizione fantascientifica anni ’50, un cacciatore e suo figlio vedono un oggetto in fiamme cadere dal cielo e vanno a curiosare, divenendo le prime vittime degli alieni nonché corpo ospitante per una nuova letale progenie. Strizzando dunque l’occhio ad una produzione di genere dal sapore vintage, il film prosegue su binari molto familiari per il fan dell’horror cinematografico, costruendo un’atmosfera che oscilla tra il fanta-horror da Guerra Fredda e l’horror-splatter anni ’80, senza, ovviamente, omettere caratteristiche del più moderno horror hollywoodiano scandito dalla spettacolarità. Il risultato è sicuramente
soddisfacente per chi non pretenda più che un gustoso e fracassone horror d’intrattenimento, in cui il quoziente intellettivo degli umani protagonisti viene sacrificato all’esigenza di divertire e disgustare lo spettatore con trovate sempre più suggestive. Già, perché mai come in questo caso i personaggi umani sono semplice carne da macello in balia della lingua dentata degli Aliens e dei cannoni laser del Predator; piccoli umani standardizzati alla classica linea “protagonisti da film horror” che seppur intenti a sopravvivere, non fanno altro che mettersi continuamente in pericolo.
Se in “Alien vs. Predator” quest’ultimo faceva la parte del leone, usufruendo di una (ri)scrittura del personaggio che molto insisteva sulla nobiltà e lealtà della sua specie, in questo sequel non si torna ad esplorare la mitologia del personaggio ma si cerca di dare maggiore spazio agli Aliens
portandoli in scena in numero sempre maggiore e rendendoli ancora più letali e aggressivi. Anche se il personaggio su cui la produzione ha senza dubbio puntato maggiormente è il PredAlien, che rappresenta la minaccia più grande per tutte le specie che affollano lo schermo.
“Aliens vs. Predator 2” è diretto dai fratelli Strause, al loro esordio cinematografico dopo una decennale gavetta come addetti agli effetti speciali visivi in blockbusters del calibro di “Titanic”, “Terminator 3” e “300”. Il lavoro svolto dai fratelli Strause è mera routine, così come poco incisiva può apparire la sceneggiatura di Shane Salerno (“Armageddon – Giudizio finale”) in cui tutto è subordinato all’intrattenimento, però c’è da riconoscere un grande merito ai registi, ovvero aver voluto boicottare l’odierna moda da action scintillante che seguono molti horror miliardari degli ultimi anni, per tornare in dietro nel tempo e costruire un genuino b-movie in cui c’è
poco spazio per gli effetti digitali e gli sbalzi dei piani sonori. I numerosi mostri presenti sullo schermo sono realizzati quasi prevalentemente con i vecchi cari effetti meccanici e costumi e sono saggiamente mostrati il meno possibile, ovvero in condizioni di luce poco favorevoli o di sfuggita, così che lo spettatore abbia la sensazione di aver visto molto più di ciò che ha visto effettivamente.
La suspense, purtroppo, è poco presente, compensata però da una massiccia dose di gore e splatter che fa di “Aliens vs. Predator 2” il capitolo più “horror” delle due saghe, mostrando anche una certa cattiveria che ha valso alla pellicola addirittura il divieto ai minori di 18 anni in Italia.
Insomma, “Aliens vs. Predator 2” non sarà un film imperdibile ma fa il suo lavoro a dovere, riesce cioè ad intrattenere e divertire lo spettatore in cerca di emozioni forti, portando avanti in modo dignitosissimo due saghe che fino ad ora non hanno mai mostrato veri segni di cedimento.
Ora si aprono le scommesse: arriverà sugli schermi prima “Alien 5”, “Predator 3” o “Alien vs. Predator 3”?
Visiona il trailer di ALIENS VS PREDATOR 2