MC
Marco Castellini
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Due ragazze accettano l’invito per l’inaugurazione di un cinema da parte di uno strano personaggio con una maschera sul volto; il film trasmesso è un horror nel quale si racconta il risveglio dei demoni che riconquistano la terra massacrando tutti gli uomini. Durante la proiezione del film una donna comincia a sentirsi male; il malore pare dovuto ad una ferita che la ragazza si era causata provando una maschera da demone trovata su un manichino nell’atrio del cinema. La giovane in breve tempo subisce un’orrenda mutazione trasformandosi in un essere demoniaco, in una sorta di parallelo con il film proiettato nella sala. La donna-demone comincia a massacrare gli spettatori contagiando con il suo orrendo morbo chiunque ferisca, le due protagoniste tentano la fuga ma le porte del cinema sono state bloccate, solo una di loro riuscirà a salvarsi grazie all’aiuto di un ragazzo, ma fuori li attende un’orribile verità… È il film che segna il sodalizio artistico tra Lamberto Bava e Dario Argento, che produce il film e ne scrive la sceneggiatura insieme a Dardano Sacchetti, Franco Ferrini e lo stesso Bava. Si tratta certamente di un horror importante che, oltre a rilanciare per diversi anni lo stesso cinema italiano dell’orrore, anticipa e influenza film esteri come “La Notte dei Demoni” di Kevin Tenney e soprattutto uno dei maggiori successi horror degli anni novanta, quel “Dal Tramonto all’alba” della coppia Rodriguez- Tarantino. Notevole lo sforzo produttivo, a partire dagli ottimi effetti speciali e di make-up curati dallo specialista Sergio Stivaletti. Molte scene sono ben congegnate e risultano davvero terrorizzanti, peccato che in alcuni tratti il film scada clamorosamente (come nelle sequenze finali in cui il protagonista furoreggia tra le sedie del cinema a cavallo di una moto, facendo strage di un gran numero di demoni con una spada!) e che alcuni personaggi non siano ben caratterizzati (chi è e da dove viene il tizio con la maschera, interpretato dal regista attore Michele Soavi, che appare in alcune sequenze del film), rimanendo, tuttavia, nel complesso di buon livello. Un ultima annotazione: come mai dopo questo ottimo horror il talento dimostrato da Lamberto Bava è andato perduto? Forse Dario Argento, che nei titoli risulta “solo” come sceneggiatore e produttore, in realtà ha avuto un ruolo di maggior rilievo?