MC
Marco Castellini
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Henry Spencer vive in uno squallido monolocale della zona più industrializzata della città, si sposa con una donna mediocre, una povera minorata, vittima di una famiglia malata, dalla quale ha un figlio orribilmente deforme, simile ad un girino. Il bimbo si lamenta ogni notte innervosendo e portando all’esasperazione il povero Henry. Quando la moglie lo abbandona per tornare dalla madre l’uomo resta da solo a casa con il piccolo “mostro”. L’esasperazione per la situazione, aggravata anche dal fatto che il figlio si ammala, porta Henry ad uccidere il bimbo con un paio di forbici. “Eraserhead” nasce come un lungo incubo ossessivo e fuori da ogni convenzione cinematografica, Lynch delinea un immaginario fortemente disturbato e disgustato: la storia allucinante e delirante è solo il pretesto per mostrare le visioni malate e surreali del regista, tante situazioni insane messe insieme senza soluzione di continuità. Insomma “Eraserhead” è un film irraccontabile, inspiegabile, il classico film “d’autore” che fa la gioia di quasi tutti i critici ma che risulta troppo complesso ed ermetico per il grande pubblico; una sorta di manifesto dell’intera cinematografia di questo autore che, eccezion fatta per “Elephnat Man”, è una cinematografia complessa dal difficile approccio che o si ama o si odia. Lynch per girare “Eraserhead” andò quasi in rovina: del film curò in prima persona la regia, la produzione, la sceneggiatura, la fotografia, il montaggio e gli effetti speciali. L’unica cosa che non fece è il protagonista, ruolo affidato all’amico Spence. Nonostante ciò i tempi di realizzazione della pellicola furono incredibilmente lunghi, tra un problema e l'altro le riprese durarono ben cinque anni! Il film non ebbe nessun successo commerciale ma fece conoscere il talento di Lynch a Mel Brooks, che decise così di affidargli la regia di “Elephant Man”.