Hotel Transylvania backdrop
Hotel Transylvania poster

HOTEL TRANSYLVANIA

2012 US
settembre 20, 2012

Per festeggiare il 118° compleanno della figlia Mavis, Dracula ha invitato nel suo hotel di lusso gli amici di sempre, da Frankenstein al lupo mannaro, e tanti altri mostri ancora, con famiglia al seguito, per un party indimenticabile. Dentro la fortezza inespugnabile, che il conte ha eretto in seguito alla tragedia che ha segnato per sempre la sua vita, ogni sorta di creatura pelosa o gelatinosa, gigantesca o piena di teste, è sicura di poter trascorrere un weekend pacifico, lontano dal pericolo dei pericoli: l'incontro con un umano. Così, quando il ventunenne Jonathan, zaino in spalla, varca inaspettatamente la porta girevole della hall, per evitare il panico tra i suoi ospiti, Dracula non può far altro che mascherarlo da mostro e cercare di cacciarlo il prima possibile. Peccato che Mavis provi per lui una simpatia istantanea e ricambiata.

Registi

Genndy Tartakovsky

Cast

Adam Sandler, Andy Samberg, Selena Gomez, Kevin James, Fran Drescher, Steve Buscemi, Molly Shannon, David Spade, Cee Lo Green, Jon Lovitz
Fantasy Animazione Commedia Famiglia
HMDB

RECENSIONI (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Da quando il Conte Dracula ha deciso di aprire un hotel per soli mostri nascosto nel cuore della Transylvania, le creature delle tenebre hanno finalmente un luogo in cui riunirsi e starsene in pace lontano dagli esseri umani. Quando Mavis, la figlia di Dracula, compie 118 anni, il padre le organizza una festa esclusiva in hotel, a cui invita tutti i più celebri mostri del mondo. Fino a quel giorno Dracula è riuscito a tenere sua figlia nel castello, lontana dalle tentazioni esterne e soprattutto dalla cattiveria umana, anche se la ragazza è sempre più incuriosita dal mondo che non ha mai conosciuto. Quando all’hotel arriva John, un giovane turista che ha sbagliato strada mentre esplorava la Romania, per Dracula cominciano i guai: il Conte è costretto a nascondere il ragazzo dai suoi ospiti e da Mavis, che però rimane immediatamente attratta dall’umano, presentato dal vampiro come un lontano cugino del mostro di Frankenstein! Questo è l’anno dei mostri nel cinema d’animazione! Dopo gli zombi e le streghe di “ParaNorman” e in contemporanea al fantasma dell’Opera di “Un mostro a Parigi” e il piccolo Frankenstein di “Frankenweenie”, c’è una vera e propria parata di mostri celebri e fantasiosi in “Hotel Transylvania”, il nuovo film d’animazione targato Sony Pictures. A differenza di “ParaNorman”, però, in cui ci si riferiva a un target adolescenziale, “Hotel Transylvania” sembra diretto maggiormente a un pubblico di bambini, dal momento che si punta molto su gag fisiche, il ritmo è forsennato e i colori molto aggressivi. Il film diretto da Genndy Tartakovsky si muove principalmente su due binari: in primis si affronta il tema dell’amore genitore/figlia, mostrando l’iper-protettività dell’uno e la voglia di evadere dal focolare domestico dell’altra; allo stesso tempo si condanna il pregiudizio e ogni forma di razzismo, mostrando che anche tra razze diverse sia possibile la convivenza malgrado gli inevitabili preconcetti e la differenza culturale. “Hotel Transylvania” si fa dunque portatore di buoni sentimenti e valori di un certo calibro, non nascondendo una portata pedagogica espressa con toni da commedia. L’intuizione da parte della produzione sta principalmente nel mettere insieme un grande numero di mostri famosi e portare lo spettatore completamente sotto il loro punto di vista, mostrando come anche loro si sentano completamente vulnerabili all’azione dell’essere umano, che temono al pari di quanto l’uomo tema loro. La paura e l’odio reciproco è dunque solo un enorme malinteso, generato dalla superstizione e dall’apparenza, nonché dal pregiudizio che attribuisce a entrambe le razze (umani e mostri) tratti solamente negativi. Però il film, mostrandoci il punto di vista dei mostri e di Dracula in particolare, ci dice quanto le cose siano cambiate dalla fine dell’800 ad oggi all’insaputa del famoso conte vampiro, dal momento che, grazie alla cultura popolare, al cinema e alla letteratura, l’uomo si è abituato ai mostri, innalzandoli addirittura a icone. Ma alcuni mostri, essendo vissuti reclusi tutto il tempo, sono completamente all’oscuro di ciò! È per questo che l’estroverso John, a parte un comprensibile spavento iniziale, si integra perfettamente tra i mostri dell’hotel, diventando anche un ottimo party planner. Gli sceneggiatori Peter Baynham e Robert Smigel si sbizzarriscono a metter dentro più mostri possibile, da quelli classici di estrazione letteraria o da cinema Universal ad altri più particolari, come i gremlins, lo yeti, blob, oltre che zombi, fantasmi, streghe e armature viventi. Ci si focalizza però su alcuni in particolare, ovvero Dracula e sua figlia Mavis, Frankie (il mostro di Frankenstein), Wayne il licantropo, Griffin l’uomo invisibile, Quasimodo e Murray la mummia. Come prevedibile, è Dracula a fare da mattatore, un personaggio scritto pensando ad Adam Sandler (che è produttore del film e nella versione originale da la voce al personaggio, mentre in quella italiana è Claudio Bisio a doppiare) e ottimamente caratterizzato nel suo essere genitore protettivo, ossessivo e bigotto. Mavis (che ha la voce di Selena Gomez e in Italia di Cristiana Capotondi) è la classica teenager virginale, immancabilmente goth/emo nel look, un po’ ingenua e pronta a innamorarsi con un colpo di fulmine. Tra i mostri comprimari l’unico a risultare realmente approfondito è Wayne il licantropo, pater familias sottotono e sotto stress vittima di una prole numerosa, un branco di lupetti dispettosi che non lo fanno dormire la notte. Simpatiche alcune gag legate all’uomo invisibile, mentre è del tutto irrilevante il personaggio della mummia. “Hotel Transylvania” ha un ritmo forsennato, in linea con molte produzioni televisive a cartoon da cui Tartakovsky proviene come “Samurai Jack”, “Le superchicche” e “Dexter’s Laboratory”, anche se il regista si è fatto conoscere soprattutto per la serie animata su Star Wars, “La guerra dei cloni” e come storyboarder per “Iron Man 2” e “Priest”, per il quale ha creato il prologo animato a cui somiglia molto una bella scena di flashback che si trova proprio in “Hotel Transylvania”. L’animazione del film è molto fisica, iper-espressiva e con un movimento spesso caricaturale e proporzioni del corpo esagerate. Il risultato visivo è gradevolissimo, con un uso del colore che gioca con toni dark mescolati a colori molto accesi. Inoltre “Hotel Transylvania” è in 3D, come ormai la totalità dei cartoon che escono al cinema, con una qualità tecnica buona ma dalla funzione di inutile orpello che in alcuni punti si fa notare solo per la profondità. Destinato a un pubblico prevalentemente di bambini, “Hotel Transylvania” è un film che intrattiene con una serie di gag azzeccate e una storia ben scritta, ovviamente il pubblico dell’horror non è il destinatario principale dell’opera, ma l’affetto con cui è affrontata la materia (è un film dalla parte dei mostri!) e lo sfrenato citazionismo, che si abbatte anche su “Twilight” con una divertente presa per i fondelli, lo rendono un film facilmente apprezzabile anche dall’horrormaniaco che non sia solo un fanatico delle budella. Voto arrotondato per eccesso.

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