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IL BOSCO FUORI

Il bosco fuori

2006 IT
ottobre 6, 2006

Aurora e Rino: come la passione sboccia, può anche terminare, o terminare solo a metà. Una sera questi due giovani romani decidono di appartarsi in macchina nei pressi del parco del Tuscolo. Subiscono l'imprevista e improvvisa aggressione di tre bulli. Aurora rischia lo stupro da parte del gruppo, ma è soccorsa da Clara e Antonio, che offrono rifugio a lei e Rino in una grande villa al centro del bosco. Non è tutto oro quello che luccica, però, e l'inferno, invece che scomparire, non fa che aumentare di dimensioni.

Registi

Gabriele Albanesi

Cast

Daniela Virgilio, Daniele Grassetti, Luigi Campi, Elisabetta Rocchetti, Enrico Silvestrin, Gennaro Diana, Santa De Santis, David Pietroni, Cristiano Callegaro, Geremia Longobardo
Horror
HMDB

RECENSIONI (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Aurora e Rino si sono appena lasciati, ma Rino vuole risaldare la sua storia con la ragazza e la invita ad uscire insieme un’ultima volta. Appartatisi in auto in un luogo isolato ai margini del bosco, i due vengono aggrediti da un gruppo di teppisti. Antonio e Clara, una coppia che si trova a passare da quelle parte, arriva in soccorso dei due ragazzi, costringendo alla fuga i malviventi. I coniugi invitano Aurora e Rino a casa loro per chiamare la polizia e riprendersi dallo shock, ma giunti nella casetta nel bosco, i due ragazzi capiscono di essere finiti dalla padella alla brace! A piccoli passi il cinema italiano di genere torna a farsi scorgere. Si tratta ancora di un cinema in fasce, affidato spesso a piccole produzioni e costretto alla scarsa visibilità, ma ha con se già una carica consistete per far ben sperare in un futuro. “Il bosco fuori” è uno di quei prodotti semi-indipendenti che è riuscito ad uscire dal mucchio selvaggio dell’invisibilità e ha trovato una distribuzione in home video, dopo una fugace apparizione in una sala cinematografica romana a fine Agosto (l’unica sala attrezzata per la proiezione nel nuovo formato digitale 2K). Sicuramente il giovane regista Gabriele Albanesi ha avuto molta fortuna: produttori associati del calibro dei Manetti Bros. e di Sergio Stivaletti, impegnato anche con gli effetti speciali e di make-up, e una casa di distribuzione (la Minerva Pictures) pronta a diffondere l’opera in territorio nazionale e internazionale (all’estero il film è stato distribuito con l’ammiccante titolo “The Last House in the Woods”). Ma al di là dei privilegi di cui ha usufruito il regista e il suo lungometraggio d’esordio, “Il bosco fuori” è un film realmente notevole. La forza di questo film non sta sicuramente nel risaputo plot, che frulla “L’ultima casa a sinistra” con “Non aprite quella porta” e un pizzico di “Phenomena”, ma nella genuinità con cui il tutto è stato condotto. Prendere come riferimento film celebri per la storia dell’horror postmoderno e rielaborarli alle esigenze di una produzione nazionale è sinonimo di abilità narrativa e di sicuro amore verso il genere; si nota molto che Albanesi è cresciuto con i film di Hooper e Craven e l’influenza di questi film fondamentali è intuibile, oltre che nella trama stessa, anche nell’essenzialità della narrazione, nella rozzezza di alcune soluzioni formali e nella ricercatezza dello stile. Il basso budget ha sicuramente contribuito alla riuscita della resa minimalista dell’intera operazione così come ad una rara genuinità di fondo, ma Albanesi dimostra anche di possedere uno stile registico di buona fattura, caratterizzato da zoomate che si potrebbero definire quasi “fulciane” e dalla buona scelta di alcune inquadrature. Gli effetti speciali di Stivaletti sono, come al solito, ottimi e si fa un uso davvero parsimonioso di emoglobina ed efferatezze di ogni tipo, tanto che il divieto ai minori di 18 anni è il vero biglietto da visita di questo film. Il cast è formato da volti nuovi al pubblico (ad eccezione del cammeo delle guest star manettiane Elisabetta Rocchetti ed Enrico Silvestrin), in alcuni casi dotati di sicuro talento (vedi Daniela Virgilio e David Pietroni), in altri casi un po’ più impacciati e fuori parte. Non sempre funzionale appare la fotografia, in alcuni punti eccessivamente scura e in altri incredibilmente barocca (i sotterranei della casa), così come poco incisive e spesso inadatte a sottolineare le scene di tensione appaiono le musiche di Filippo Barbieri e Federico Bruno. In conclusione, “Il bosco fuori” è una bella sorpresa che ci giunge proprio dal nostro Paese, ormai da troppo tempo a riposo da produzioni horror. Un piccolo film coraggioso nella sua mistura tra nazionalità e internazionalità e allo stesso tempo divertente e crudele nel descrivere un insolito esempio di disfacimento dell’istituzione familiare. Non sarà certamente quell’ancora di salvezza per l’horror italiano ne quel capolavoro che ridarà linfa vitale al genere, come qualcuno ha profetizzato, ma resta comunque una piacevolissima mosca bianca nel logoro panorama cinematografico italiano. VISIONA IL TRAILER DI "IL BOSCO FUORI"

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