MC
Marco Castellini
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Agli inizi del novecento una cittadina di provincia americana è terrorizzata da un maniaco omicida che colpisce sempre donne con qualche menomazione fisica. Una ragazza, rimasta muta in seguito ad uno schock, che assiste un’anziana signora è la prossima vittima prescelta dal folle assassino. Se la caverà per un pelo e lo spavento gli farà riacquistare la parola. Insieme a “M il mostro di Dusseldorf” di Fritz Lang rappresenta un classico del genere giallo e una sorta di capostipite dei moderni film sui “serial killer”. Non aspettatevi scene di sangue o omicidi efferati (non ci vengono infatti mai mostrate né il perpetuarsi dell’omicidio né le vittime del crimine stesso) ma il film riesce comunque a trasmettere suspense e un profondo senso di angoscia, grazie anche al perfetto uso delle tonalità di luce. La stessa architettura della casa dove si svolge la vicenda, divisa su diversi piani accessibili solo mediante contorte scalinate, ed alcuni geniali “tocchi registici” (tra cui il primissimo piano dell’occhio dell’assassino che riflette la figura della vittima) rendono ancora più godibile questo piccolo capolavoro del bianco e nero. Da riscoprire.