Primitiv backdrop
Primitiv poster

PRIMITIV

1980

Cast

Léon Ákos Noél Siebrandt, Sina Katharina Hübsch, Pit Schaaf, Marielle Ronja Prinz, Jonas Buiting, Isabella Barth, Jan Nowakowski

RECENSIONI (1)

GG

Giuliano Giacomelli

Tre giovani antropologi, Amri, Rika e Tommy, accompagnati da un esperta guida, si avventurano all’interno di una foresta pluviale per fare ricerche approfondite sugli indigeni del luogo, sulle loro usanze e sulle loro tradizioni. Ma ben presto il loro viaggio di esplorazione si trasformerà in un incubo, dal momento in cui i tre antropologi scopriranno che la popolazione indigena pratica il cannibalismo. Basterebbe il solo aggettivo “Orrendo” per descrivere questa abominevole pellicola americana nata durante i primi anni ’80 sulla scia di famosi cannibal-movie italiani come “Cannibal Holocaust” e “La Montagna del Dio Cannibale”. Diretto da uno sconosciutissimo Sam Gardner, “Primitiv” è quanto di peggio ci potesse essere offerto da una pellicola horror sul tema dei cannibali. Il film non può essere salvato sotto nessun aspetto. La maldestra sceneggiatura appare piuttosto fiacca, ripetitiva, noiosa e non riesce in nessun modo ad appassionare minimamente lo spettatore; mentre i dialoghi il più delle volte sono tremendamente banali e ridicoli. Molte scene, che sarebbero dovute risultare drammatiche e ricche di tensione, appaiono sciatte e involontariamente comiche (come la lotta tra l’indigeno e il grosso serpente o la scena in cui un indigeno lancia un martello che, con effetto boomerang torna indietro e colpisce l’indigeno stesso). Inoltre nel film ci sono diverse scene che mostrano la fauna della giungla e lotte fra animali feroci: tutte queste scene sono inserite malissimo e si vede chiaramente che non hanno nulla a che fare con la pellicola ma che sono state rubate da qualche vecchio documentario sugli animali. Altro grandissimo punto dolente della pellicola è rappresentato dallo sconcertante cast: gli attori, oltre ad essere dei perfetti sconosciuti, appaiono completamente inadatti a rivestire il loro ruolo. I tre antropologi protagonisti sono interpretati da tre penosi individui che sicuramente avranno accettato di lavorare nel film in cambio di un pezzo di pane e una ciotola di latte; inoltre se non fosse stato per il modo in cui sono vestiti sarebbe stato impossibile distinguerli dagli indigeni. Gli indigeni, malamente rappresentati con ridicoli parrucconi, più che come cannibali si comportano come tanti ritardati mentali a metà tra dementi e scimmie, e in molte scene, per dare un tocco in più di stupidità, ruggiscono. Inoltre, la cosa che più ci si aspetterebbe da un cannibal-movie è la presenza di abbondanti dosi di sangue e di molteplici scene splatter, ma, per evitare che questa pellicola si salvi dalla bocciatura, si è deciso di non inserire nulla di tutto ciò. Di sangue se ne vede appena l’ombra e le scene splatter sono quasi del tutto esenti se non fosse per una fastidiosa scena in cui gli indigeni squartano “veramente” un coccodrillo per mangiarlo. Gli effetti di make-up, poi, sono davvero pessimi, tanto che tutte le ferite sono delle evidentissime protesi malamente aggiunte e troppo in rilievo. In conclusione, “Primitiv” è un filmaccio davvero mal fatto e come suggerisce anche il titolo, “primitivo”. Destinato a non piacere nemmeno al più accanito fan di cannibal-movie. Pessimo solo perché non esiste un voto inferiore. Da evitare come la peste bubbonica.