[REC]² backdrop
[REC]² poster

[REC]²

2009 ES
septembre 15, 2009

Les autorités viennent de perdre le contact avec les occupants de l'immeuble mis en quarantaine. Personne ne sait vraiment ce qui se passe à l'intérieur. Dehors, le chaos règne...La brigade d'intervention spéciale, équipée de plusieurs caméras et envoyée sur place pour analyser la situation, va devoir affronter une menace bien réelle...

Distribution

Manuela Velasco, Jonathan D. Mellor, Óscar Zafra, Ariel Casas, Alejandro Casaseca, Pablo Rosso, Rafa Parra, Pep Molina, Andrea Ros, Àlex Batllori
Horror Thriller
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

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In seguito alla misteriosa epidemia che ha colpito gli abitanti di una palazzina nel cuore di Barcellona, vengono mandati sul luogo alcuni uomini del corpo speciale della polizia, accompagnati da un funzionario del Ministero della Sanità, per recuperare i due vigili del fuoco e la giornalista rimasti intrappolati nell’edificio e con i quali si è perso ogni contatto. Nel frattempo anche tre ragazzini in odore di qualche bravata, incuriositi dall’intervento delle autorità, si intrufolano nella palazzina passando dalle fogne. Nel 2007 giungeva dalla Spagna “[Rec]”, l’adrenalinico e spaventoso mockumentary realizzato dai “masters of horror” iberici Jaume Balaguerò e Paco Plaza. Il successo di pubblico e critica è stato tale da generare anche un remake a stelle e strisce, “Quarantena”, tanto che un proseguo a una storia che comunque offriva buoni spunti di sviluppo era inevitabile. E così, arriva puntuale, due anni dopo, “[Rec] 2”, e la Spagna fa nuovamente centro. Il rischio di fallimento era alto; vuoi perché un sequel avrebbe avuto a che confrontarsi inevitabilmente con un capostipite “ingombrante”, vuoi perché il riutilizzo della tecnica di ripresa in prima persona e la stessa location avrebbe potuto far cadere il tutto in un inutile meccanismo di già visto. Fatto sta che Balaguerò e Plaza riescono nell’impresa di quasi eguagliare il primo episodio, confezionando un ulteriore buon film che si propone nuovamente come autentica esperienza di terrore. Malgrado la situazione e la location sia la medesima del film precedente, i due registi sono riusciti a non ripetersi cambiando il tono del racconto e introducendo la fondamentale novità dell’ubiquità della narrazione. “[Rec] 2” inizia esattamente dove finiva il capitolo precedente, mostrandoci l’irruzione nell’edificio di una task force munita di elmetti con videocamere incorporate. Stavolta, dunque, non c’è più l’occhio della videocamera che coincide con l’occhio dello spettatore ma ci sono gli occhi delle telecamere a documentare gli eventi, una pluralità di visioni che forniscono una panoramica del tutto completa sugli eventi: lo spettatore può assistere cosa succede in una stanza ma allo stesso tempo nel corridoio dello stesso appartamento, in base alla disposizione degli uomini sulla planimetria dell’edificio, senza dimenticare la visione degli eventi “alternativa” fornita dal trio di ragazzini video muniti che si aggirano prima fuori e poi dentro la palazzina. Così facendo si riesce a dare una visione non solo completa spazialmente, ma anche temporalmente, usufruendo di un montato di apparecchi differenti accesi contemporaneamente e mostrato allo spettatore sia in tempo reale che in differita. La critica al mondo della televisione, che cerca lo scoop e il sensazionalismo a tutti i costi, qui è stata giustamente abbandonata – un discorso portato avanti e concluso ottimamente nel primo film – così il tono esplicitamente polemico verso la società dell’immagine cede il posto allo sviluppo narrativo tout court, che affonda le mani nell’intrattenimento puro che fa del sensazionalismo non più un mezzo bensì una meta. L’homo videns è sempre protagonista della vicenda, l’immagine è ancora speculare sul contenuto, ma l’importanza stavolta è data soprattutto allo scioglimento dei nodi intessuti nel primo film, così da fare dei due episodi un’opera che potrebbe essere fruita anche in un’unica soluzione, tanta è la continuità e la correttezza filologica presente. Balaguerò e Plaza, anche sceneggiatori insieme a Manu Dìez (“The Nun”), approfondiscono la causa dietro il contagio fornendo una piacevole pista soprannaturale-demoniaca che rappresenta senza dubbio la scelta più giusta che si potesse intraprendere, differenziando così la saga di “[Rec]” dalla miriade di pellicole appartenenti al filone “contagio”. Così facendo si fornisce anche la possibilità di nuove raccapriccianti situazioni che riescono a spaventare e inquietare senza l’utilizzo esclusivo dell’effetto sonoro. Soprattutto la prima parte ambientata nell’attico fornisce un paio di scene davvero efficaci, da antologia. Notevole anche il tasso di violenza e gore, che aumentano in confronto al capitolo precedente, e anche il make-up dei contagiati è decisamente azzeccato, in alcuni casi davvero “mostruoso”, trasformando gli abitanti della palazzina in veri e propri demoni zannuti tanto da dichiarare ancor più esplicitamente il già evidente omaggio verso il nostrano “Demoni 2 – L’incubo ritorna” di Lamberto Bava. Certo, manca l’effetto novità che aleggiava sul primo film, caratteristica imprescindibile per fare di un buon film un ottimo film, ma anche stavolta Balaguerò e Plaza hanno colpito nel segno e hanno confezionato un sequel di alto livello qualitativo. L’esempio che da un’operazione dichiaratamente commerciale può scaturire un’opera ispirata e capace di aggiungere importanti elementi al già detto. Voto arrotondato per eccesso.

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