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SOTTO IL VESTITO NIENTE - L'ULTIMA SFILATA

Sotto il vestito niente - L'ultima sfilata

2011 IT
marzo 25, 2011

A Milano è la stagione della moda. Alla sfilata del famoso stilista Federico Marinoni, il pubblico va in visibilio per Alexandra, la splendida top model legata da anni alla griffe del couturier. Per lei quella sfilata è una consacrazione e un trionfo. Ma per lei quella sarà anche l'ultima sfilata. Poche ore dopo, infatti, mentre sta andando a festeggiare a casa di amici, Alexandra viene travolta da un pirata della strada che scappa via senza soccorrerla, dileguandosi nella notte. Marinoni piange la scomparsa della sua icona Alexandra. Deve sostituirla e manda Heidi, la sua assistente, a cercarla in giro per il mondo.

Registi

Carlo Vanzina

Cast

Francesco Montanari, Vanessa Hessler, Richard E. Grant, Giselda Volodi, Virginie Marsan, Claudine Wilde, Paolo Seganti, Mario Cordova, Alexander Dreymon, Elena Cotta
Dramma Horror Thriller Mistero
HMDB

RECENSIONI (1)

RG

Roberto Giacomelli

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La modella Alexandra, dopo una serata a base di alcool e cocaina, viene investita da un pirata della strada e rimane uccisa. L’ispettore Malerba indaga sul caso e dagli indizi raccolti comincia a sospettare che non si sia trattato di un incidente ma di un vero e proprio omicidio pianificato. Nel frattempo Marinoni, lo stilista per il quale lavorava Alexandra, incarica la sua segretaria di trovargli una ragazza che possa sostituire la modella uccisa e diventare la nuova icona del suo atelier. La “sostituta” viene trovata a Stoccolma, si chiama Britt e fa la fioraia. Quando una seconda modella legata all’atelier di Marinoni viene uccisa e un caso di apparente suicidio di cinque anni prima viene riaperto, l’ispettore Malerba si mette alla ricerca di quello che ora è considerato un serial killer. Mentre scorrono le immagini di “Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata”, terzo film di una saga iniziata dai fratelli Vanzina e dal produttore Achille Manzotti nel 1985, ci si rende conto di come sia cambiato il modo di fare cinema di genere in Italia. Un tempo, che annovera come ultimi fuochi proprio gli anni contemporanei al primo “Sotto il vestito niente”, il cinema di genere occupava prevalentemente le fila mainstream della produzione nazionale. Il cinema era inquadrato come un’industria, si producevano molti titoli all’anno con l’intenzione di far tornare altrettanti soldi nelle tasche dei produttori e la produzione puntava soprattutto sul “genere” inteso nel senso più ampio del termine. Cinema popolare che comprendeva polizieschi, horror, western, commedie piccanti, erotici, il tutto codificato soprattutto per essere fruito da pubblici adulti. Poi le cose sono cominciate a cambiare, il genere pian piano è morto, sopravvivendo nella commedia – declinata in diverse direzioni – e solo in rarissime occasioni negli altri settori, solitamente portati avanti da singoli nomi che andavo a coincidere automaticamente con il genere di riferimento (es. Dario Argento -> Horror; Tinto Brass -> Erotico, ecc.). Il perché di questo declino non è chiaro, qualcuno dice che sia colpa della televisione, qualcun altro se l’è presa con la politica, altri ancora con la qualità scadente di alcuni film, ma è arduo decretare chi dica la verità. Fatto sta che oggi il genere viene praticato pochissimo e spesso da indipendenti, che investono somme ridicole se rapportate agli standard mondiali per produrre film che poi spesso non trovano una sorte distributiva soddisfacente e, per lo più, rimangono sconosciuti alle masse. Da industria, la cinematografia italiana di genere si è trasformata in una bottega dell’artigianato che a fine di ogni mese suda freddo al pensiero di riuscire a pagare l’affitto del locale. Ecco, “Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata” è il punto d’arrivo di tutta la questione. Il nuovo film di Carlo Vanzina è indiscutibilmente un ritorno al genere del cinema mainstream: grandi nomi coinvolti e grandi somme investite. Eppure ci troviamo di fronte a un prodotto che ha perso completamente tutte le caratteristiche che avrebbero potuto permettere di annetterlo al genere. “Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata” è un film svuotato dalle convenzioni classiche e addomesticato a una concezione di thriller prettamente televisiva. A questo punto verrebbe da dar ragione a chi imputava la morte del cinema alla televisione, anche se il “Sotto il vestito niente” versione ’85, che ricordiamo aveva tutti i crismi del Genere, era già perfettamente integrato nell’ottica delle televisioni commerciali che all’epoca erano all’apice del successo. Allora forse è la stessa televisione ad essere cambiata, è probabilissimo, ma in questa sede non ci interessa. Se il film del 1985 lesinava in efferatezze ma abbondava in nudi e scene di un certo spessore macabro, il film del 2011 rinuncia ad ogni cosa. L’exploitation non abita più qui. Malgrado le protagoniste siano giovani modelle (spesso anche nella vita) e il film rovisti in situazioni dai risvolti morbosi, non c’è nessuna concessione all’aspetto erotico della vicenda, nel quale invece si beavano i due film precedenti (dunque anche e forse maggiormente “Sotto il vestito niente II”, diretto da Dario Piana nel 1988). Malgrado, poi, si parli di un serial killer che uccide in modi anche brutali delle ragazze, non scorre una sola goccia di sangue e gli omicidi sono tutti fuori campo. Al contrario si pesca nei risvolti di interesse sociale (si parla di adozioni per le coppie gay, ad esempio) e c’è una tendenza al melodramma con tanto di buoni sentimenti e moralismo. Tutto questo fa pensare ad una sola cosa: la televisione di oggi. “Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata” è un thriller figlio della fiction italiana contemporanea e questo è palese ad ogni singola inquadratura. I ritmi sono quelli dilatati propri del prodotto televisivo, il poliziotto protagonista è un buono a tutto tondo che, grazie anche all’accento falso-siciliano e la simpatia, ricorda tanto il Montalbano della Rai e si fa riferimento all’attualità anche se il film non è contestualizzato in nessuna epoca precisa (anche se una canzone di Lady Gaga che accompagna una sfilata ci urla 2010!). Però se si sopravvive al trauma di un film che tradisce completamente il target per cui in origine fu creato, “Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata” non è un brutto film, anzi possiamo azzardare che per quanto riguarda la sceneggiatura e l’intreccio giallo si supera il prototipo. La storia, opera dei fratelli Vanzina e di Franco Ferrini (“Demoni”; “Nonhosonno”), riesce a catturare e soprattutto non ha una soluzione banale, così come un paio di personaggi risultano azzeccati e mi riferisco all’Ispettore Malerba, interpretato da un bravo Francesco Montanari (“Romanzo Criminale – la serie”), e allo stilista Marinoni, a cui da volto l’altmaniano Richard E. Grant (“L’età dell’innocenza”; “Dracula di Bram Stocker”). Però si passa con taglio fin troppo netto dalla professionalità dei suddetti attori ad altri che convincono poco o nulla come l’inespressiva Vanessa Hessler (“Natale a Miami”), che interpreta la modella protagonista Britt, e la vanziniana Virginie Marsan (“Vacanze di Natale 2000”; “La vita è una cosa meravigliosa”) che appare poco appropriata ad impersonare la modella isterica Cris. Insomma, proprio mentre si discute della rinascita della commedia all’italiana, Carlo Vanzina, tra i maggiori esponenti del genere dagli anni ’80 ad oggi, decide di andare controcorrente e confeziona un thriller con la speranza di replicare il successo del prototipo anni ’80. Anche se il film non è malvagio, la caratura televisiva lo rende fruibile solo trasversalmente a chi ha apprezzato “Sotto il vestito niente”, un terzo capitolo annacquato già pronto per il palinsesto di prima serata di Canale 5. Se il film avrà successo possiamo aspettarci una nuova esplosione del filone, speriamo solo che si punti a un target mento pantofolaio.

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