The Unborn backdrop
The Unborn poster

THE UNBORN

เฮี้ยน

2003 TH
May 30, 2003

After waking up in a hospital to discover that she has been pregnant for ten weeks, a drug addict begins to experience vivid hallucinations.

Cast

Intira Jaroenpura, Prangthong Changdham, Karunpon Thieansuwan, Aranya Namwong, Wannakit Siriput, Kuensit Suwanwatthakee, Voravit Keawpet, Intra Werawattanachai, Ampon Rattanawong, Intuorn Thienthap
Horror Thriller Mystery
HMDB

REVIEWS (1)

RG

Roberto Giacomelli

skull empty skull empty skull empty skull empty skull
Por si sveglia in un ospedale dopo essere stata picchiata da uno spacciatore, e qui scopre di essere in cinta di dodici settimane. Da quel momento la ragazza comincia ad essere vittima di strane allucinazioni e riceve la visita di una inquietante donna gravida che sembra reclamare il suo bambino. Por, aiutata da un giovane assistente sociale, comincia a indagare sull’identità della donna e capisce che si tratta di una ragazza morta tre anni prima. Veder giungere in Italia oggi un film come “The Unborn” è sconcertante. Trattasi di una produzione thailandese del 2003, dunque di quel periodo in cui in Asia si batteva ancora il territorio post “The Ring” (cosa che comunque accade ancora oggi, anche se la “moda” sembra essersi dimensionata), e naturalmente abbiamo a che fare con una storia di fantasmi orientali di quelle che sembrano fatte con lo stampino. Scegliere di distribuire con ben cinque anni di ritardo un film che già di per se è un prodotto tardivo non sembra una strategia del tutto azzeccata, se poi aggiungiamo che “The Unborn” è un brutto film a prescindere dall’originalità e dal momento in cui giunge sul mercato abbiamo un ottimo motivo per lasciare il DVD lì sullo scaffale del videostore. Il regista e sceneggiatore Bhandit Thongdee (“The Mercury Man”) tenta di dare un tocco di personalità narrativa alla storia, puntando soprattutto sul personaggio protagonista che appare molto differente in confronto alle innumerevoli protagoniste da ghost story, solitamente persone normali che conducono una vita regolata e improvvisamente gettate nell’irrazionale. In “The Unborn”, Por, interpretata da una relativamente convincente Intira Jaroenpura, è una tossicodipendente dal carattere forte e dal look aggressivo, che inizialmente appare una reale novità per il genere. Con il passare dei minuti, però, anche Por si conforma alla gran massa delle spaventate scream girl da ghost movie asiatico e, se non fosse per il taglio mascolino, non sarebbe troppo differente dalla protagonista di un “The Grudge” qualsiasi. E via in procedere con apparizioni di fantasmi femminili dal vestito bianco e dalla lunga chioma corvina che spaventano a morte la malcapitata di turno nel tentativo di entrare in contatto con lei per trovare una forma di vendetta. Un aggravante per “The Unborn” è la totale mancanza di tensione, data da una costruzione delle scene poco “professionale” e incapace di sfruttare l’effetto votato all’inquietudine ipodermica che il cinema orientale di spavento ci ha saputo spesso donare. Ogni apparizione dal sicuro potenziale si risolve con un buco nell’acqua, a cominciare dalla scena della vasca da bagno, che se costruita diversamente avrebbe potuto generare qualche brivido. “The Unborn” procede con il pilota automatico ricalcando alla perfezione il canovaccio nakatiano dello spirito in cerca di “attenzione”, fino alla sua falsa liberazione. In questo caso, però, la prevedibile storia si trasforma sulle battute finali in un altrettanto prevedibile thriller all’ “americana”, che forse vorrebbe stupire lo spettatore ma non fa altro che risultare stucchevole e anche fuori luogo. Sembra infatti che ad un certo punto il lungometraggio di Thongdee abbia in se due film differenti, l’horror soprannaturale e il thriller poliziesco, che però non collimano a dovere, creando confusione e mostrando evidenti buchi di sceneggiatura. La messa in scena risulta peraltro piuttosto squallida, facendo apparire “The Unborn” un film poco “cinematografico” e più adatto ad una diffusione direct to video. Insomma, inutile, mal fatto e pertanto evitabilissimo. “The Unborn” è anche il titolo originale di una minisaga (2 film) dei primi anni ’90 iniziata da Rodman Flender, di cui il primo film è arrivato anche da noi con il titolo “Horror Baby”. Mentre di prossima distribuzione, per la regia di David Goyer, c’è un horror dal medesimo titolo che, differentemente da quello che ci si potrebbe aspettare, non è un remake del film thailandese.