LOS AMOS DEL BARRIO

Un terribile fatto è accaduto al custode notturno di un supermercato di Glenview, cittadina di tutto rispetto dell’ Ohio, Stati Uniti. E’ stato barbaramente massacrato durante il suo turno di lavoro. Sconvolto dall’accaduto e dalla minaccia che incombe sul quartiere per bene, il responsabile del market Evan organizza, insieme ad un pugno di volontari uno più incompetente dell’altro, una sorta di vigilanza notturna per garantire la pace ai cittadini. Il gruppo di vigilantes dovrà affrontare però qualcosa di molto più grosso delle loro aspettative: una minaccia che viene dallo spazio. Saranno all’altezza del compito data la loro evidente stupidità? Se vi viene detto che state per vedere un film con protagonisti Ben Stiller, Vince Vaughn e una delle nuove icone della comicità Jonah Hill che cosa vi aspettate di vedere? Sicuramente la commedia dell'anno che unisce icone della comicità come l'attore di “Tutti pazzi per Mary” e la nuova moda lanciata dalla premiata ditta Judd Apatow & friends. Ovvio questa è la prima cosa che balza alla mente. Siamo abbastanza lontani dalla verità perché se come impronta di base il film parrebbe una commedia, in realtà è uno sci-fi horror vero e proprio mascherato da farsa. Il ruolo di Stiller è sempre lo stesso, un uomo di mezza età, particolarmente sgraziato e con svariate manie, sempre e costantemente sottoposto ad equivoci, uno più imbarazzante dell'altro. Questa volta però non deve affrontare un suocero che non lo sopporta, non ha a che fare con una relazione sentimentale complicata e non deve tenere a bada personaggi del passato che prendono vita di notte. Questa volta si comincia con un omicidio brutale e il nostro impacciato beniamino ne è coinvolto. Chi ha ucciso e smembrato il povero Antonio, guardiano di fiducia del supermercato di cui Stiller è direttore? Chi è lo spietato serial killer che si aggira per il distinto quartiere di Glenview? C'è del marcio in giro, qualcuno sta seminando il panico tra la gente per bene e l'idea per contrastare la minaccia è quella di creare un gruppo di vigilantes per controllare il vicinato. Inizialmente intitolato “Neighborhood Watch” (vigilanza di quartiere) i produttori hanno dovuto cambiare il titolo a causa di un omicidio a sfondo razziale avvenuto in America a causa di un vigilante di quartiere. Non volendo avere nulla a che fare con la vicenda, lo hanno trasformato nel semplice (ma efficace) “The Watch”. Arrivato da noi con il banalotto “Vicini del terzo tipo”, titolo che ci spoilera quella che è la vera minaccia del film. Non c’è nessun assassino in circolazione ma bensì un gruppo di alieni spietati che stanno pianificando l’invasione terrestre. Anche se la maggior parte delle scene sono a sfondo comico (inevitabile con gli attori che compongono il cast) ci sono spesso scene di sangue, come il primo omicidio appunto. Si tratta di una pellicola di puro intrattenimento quindi nessuno si aspetti un capolavoro, né per il genere horror ma nemmeno per il lato comico, nonostante alcuni momenti divertenti siano inevitabili visto il manipolo di “deficienti” che contornano il già di per sé buffo Stiller. Una parte divertente da ricordare è il momento delle fotografie-trofeo con l’alieno morto. La nota sorprendente del film (ed è proprio il motivo per cui questo film è meritevole di finire in un database horror) sono gli alieni, realizzati benissimo e credibili nel loro aspetto ripugnante. Quindi non aspettatevi di vedere E.T. o qualcosa del genere bensì creature molto più simile ad un predator, sia per aspetto che per cattiveria. Uno strano miscuglio di generi quello di “Vicini del terzo tipo”. Alcune interpretazioni del film andranno nella direzione di giudicare il film in maniera positiva perché potrebbe all’apparenza sembrare una commedia horror ben riuscita ma il parere di colui che scrive è che a volte il detto “non è ne carne ne pesce” calza a pennello. Se l’intenzione era quella di fare una commedia, ci sono riusciti a metà con alcuni momenti divertenti inseriti in un contesto sbagliato. Se invece avevano in mente di fare uno sci-fi horror, ci sono riusciti per un quarto creando soltanto dei cattivi fisicamente affascinanti. Riassumendo è un film riuscito a metà. Certo è l’ideale per passare una serata con gli amici con zero pensieri e qualche birra ma siamo tanto lontani dalle vere commedie horror del calibro di “Shaun of the Dead”. Molte le citazioni della fantascienza, a partire da “Avatar” fino ad arrivare ad “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, passando per un inutile cameo di R.Lee Ermey di kubrickiana memoria che però non ha nulla a che vedere con il genere narrato dal film.