Il Natale 2025 sarà più rosso del solito. Dopo oltre quarant’anni dal cult originale, il leggendario Silent Night, Deadly Night torna sul grande schermo con un reboot firmato da Mike P. Nelson, lo stesso regista del remake di Wrong Turn. Una promessa chiara: rispettare lo spirito del film del 1984, ma spingerlo ancora più in là, tra sangue, trauma e un pizzico di follia romantica.
A vestire i panni di Billy Chapman — il bambino traumatizzato che, anni dopo, diventa un Babbo Natale assetato di vendetta — è Rohan Campbell, mentre Ruby Modine interpreta Pamela, una versione più complessa e centrale rispetto all’originale. Il film nasce sotto l’ala produttiva di Cineverse, con il ritorno dei produttori storici Scott Schneid e Dennis Whitehead, garanzia che il nuovo massacro natalizio manterrà l’essenza dell’originale.
Un Natale di sangue e redenzione
La trama resta fedele al classico punto di partenza: un trauma infantile, un killer travestito da Babbo Natale e una notte di follia che macchia la neve di sangue. Ma Nelson promette una lettura più psicologica e drammatica del personaggio di Billy, spingendo sull’idea del “mostro che nasce dal dolore”.
A sorprendere è l’inedito tocco romantico: secondo le prime dichiarazioni del regista, la relazione tra Billy e Pamela sarà il cuore del film, una “love story disturbata e impossibile” che mescola passione, violenza e destino. Un approccio che trasforma il reboot in qualcosa di più di un semplice slasher natalizio.
Dietro le quinte e uscita
Le riprese si sono svolte in Canada, nella gelida Winnipeg, con un’ambientazione volutamente retrò che omaggia l’estetica anni ’80. L’uscita americana è fissata per il 12 dicembre 2025, giusto in tempo per rovinare la magia delle feste.
Il film si candida a essere il titolo natalizio più controverso dell’anno, riportando sullo schermo uno dei simboli più provocatori del cinema horror: il Babbo Natale assassino, figura tanto iconica quanto temuta.
Perché aspettarlo
Silent Night, Deadly Night (2025) punta a conquistare vecchi fan e nuove generazioni grazie a un mix esplosivo di nostalgia, violenza e sentimento malato. Un ritorno che promette non solo sangue e urla, ma anche un’anima tragica dietro la maschera del killer in rosso.
Per chi ama l’horror che sa essere blasfemo e poetico allo stesso tempo, questo sarà il regalo più inquietante sotto l’albero.